La guerra si espande: Ucraina in Belgorod e Kursk, il fronte si sposta in territorio russo
Zelensky conferma la presenza delle truppe ucraine in territorio russo. Il Pentagono valuta il ritiro di 10.000 soldati dall’Europa orientale. Telegram multata in Russia. Von der Leyen chiede alla Cina un maggiore impegno per la pace
La guerra si espande: Ucraina in Belgorod e Kursk, il fronte si sposta in territorio russo
Zelensky conferma la presenza ucraina in territorio russo
In un momento di crescente tensione internazionale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato ufficialmente per la prima volta la presenza di truppe di Kiev in territorio russo, nella regione di Belgorod. L’operazione, definita una risposta “giustificata” all’invasione russa iniziata oltre tre anni fa, segna una svolta nella strategia ucraina, portando il conflitto oltre i confini nazionali.
Zelensky ha dichiarato: «Continuiamo a condurre operazioni attive nelle zone di confine in territorio nemico, e questo è assolutamente giusto: la guerra deve tornare da dove è venuta». L’annuncio include anche attività militari nella regione di Kursk, dove le forze ucraine erano già penetrate nel 2024. Secondo Kiev, l’obiettivo primario rimane quello di proteggere le comunità nelle regioni di Sumy e Kharkiv, alleggerendo la pressione russa in altre aree, in particolare nel Donbass.
I primi cinesi catturati nel conflitto
Sempre Zelensky ha rivelato che due cittadini cinesi sono stati catturati mentre combattevano con l’esercito russo nella regione di Donetsk. «Abbiamo i loro documenti, e ci sono indicazioni che ci siano altri cinesi nelle forze dell’occupante. Ho incaricato il Ministro degli Affari Esteri di contattare immediatamente Pechino e di scoprire come la Cina intende rispondere a questa situazione», ha dichiarato il presidente ucraino, chiedendo un’immediata risposta diplomatica da Pechino.
Il Pentagono valuta il ritiro delle truppe USA
Intanto, negli Stati Uniti, il Pentagono sta valutando la possibilità di ritirare fino a 10.000 soldati americani dall’Europa orientale. Le truppe interessate fanno parte dei 20.000 militari aggiuntivi inviati nel 2022 dopo l’inizio dell’invasione russa.
Se confermata, la misura potrebbe ridurre della metà la presenza rafforzata ordinata dall’amministrazione Biden in risposta al conflitto, proprio mentre Mosca intensifica le proprie operazioni al confine.
La risposta russa: riconquista e repressione
Dall’altro lato del fronte, l’esercito russo ha annunciato la riconquista del villaggio di Guevo, nella regione di Kursk, uno degli ultimi avamposti sotto controllo ucraino. Le unità del gruppo Sever hanno issato la bandiera russa sulla chiesa del villaggio, segnando simbolicamente il ritorno sotto sovranità russa.
Sul fronte interno, Mosca continua a esercitare un controllo rigido sull’informazione: un tribunale ha inflitto a Telegram una multa da 7 milioni di rubli (circa 75.000 euro) per non aver rimosso contenuti ritenuti estremisti e favorevoli all’Ucraina.
Von der Leyen a Pechino: “Serve uno sforzo maggiore per la pace”
L’Unione Europea guarda con attenzione al ruolo della Cina. In un colloquio telefonico con il premier cinese Li Qiang, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha chiesto che Pechino “intensifichi i suoi sforzi” per una pace giusta e duratura. Ha anche ribadito che «qualsiasi condizione per la pace deve essere determinata dall’Ucraina».
Attacchi continui: la notte dei droni e dei missili
Nel frattempo, l’offensiva russa continua con intensità. Secondo l’Aeronautica ucraina, nella notte le forze russe hanno lanciato un missile balistico Iskander-M e 46 droni, compresi i kamikaze Shahed. Le regioni colpite sono state Kharkiv, Dnipropetrovsk e Donetsk. Solo nove droni sono stati abbattuti, mentre 31 sono precipitati in aree aperte.
Trump interviene: “Putin si fermi”
Sul fronte statunitense, è tornato a farsi sentire Donald Trump, che ha criticato duramente la guerra e i continui bombardamenti. «È una cosa orribile che non sarebbe mai dovuta iniziare. Se fossi stato presidente, non sarebbe mai accaduta, al 100%», ha affermato durante un volo sull’Air Force One.
Il conflitto in Ucraina si sta trasformando sempre più in una guerra di attrito con dimensioni globali, con attori e interessi che si muovono ben oltre i confini geografici dell’Europa orientale. Dalle truppe americane in ritirata, ai cinesi al fronte, fino all’Unione Europea che cerca un’identità e una strategia comuni, il futuro del conflitto sembra ancora lontano da una soluzione pacifica.
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