Italia assente nella difesa della CPI: la mancata firma alla dichiarazione ONU suscita critiche in Europa
L’Italia non firma la dichiarazione ONU contro le sanzioni USA alla CPI. Critiche dall’opposizione e dall’UE per una scelta che alimenta nuove tensioni sul caso Almasri.
Italia assente nella difesa della CPI: la mancata firma alla dichiarazione ONU suscita critiche in Europa
L’Italia ha deciso di non firmare la dichiarazione congiunta presentata da 79 Paesi membri dell’ONU per condannare le sanzioni annunciate dall’amministrazione Trump contro la Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja. Un documento che ha visto la partecipazione di quasi tutti i principali Paesi europei, tra cui Germania, Francia, Spagna e Gran Bretagna, ma non dell’Italia, che si è distinta per la sua assenza.
La dichiarazione, promossa da Slovenia, Lussemburgo, Messico, Sierra Leone e Vanuatu, denuncia le sanzioni statunitensi come un attacco senza precedenti alla Corte, mettendo in guardia contro il rischio di impunità per i crimini internazionali più gravi. Tali sanzioni, infatti, potrebbero costringere la CPI a chiudere alcuni uffici sul campo, ostacolando il lavoro di investigazione e giustizia internazionale.
Il contesto internazionale: le critiche al presidente Donald Trump e la difesa della CPI
L’iniziativa arriva dopo che il presidente Donald Trump ha annunciato un ordine esecutivo per imporre restrizioni finanziarie e sui visti al personale della Corte Penale Internazionale, accusata dagli Stati Uniti di interferire con la loro sovranità. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha espresso una ferma condanna delle sanzioni, dichiarando: “La CPI garantisce la responsabilità per i crimini internazionali e dà voce alle vittime in tutto il mondo. Deve poter proseguire la sua lotta contro l’impunità globale.”
Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha sottolineato l’importanza della Corte, definendo le sanzioni un “grave attacco al diritto internazionale” e un tentativo di minare l’indipendenza della giustizia internazionale.
Margaret Satterhwaite, rappresentante speciale dell’ONU sull’indipendenza dei giudici, ha ribadito il valore della CPI come erede del sistema di giustizia di Norimberga, necessario per impedire che crimini di guerra e crimini contro l’umanità restino impuniti.
Il caso Almasri e l’assenza dell’Italia
Sul fronte italiano, la mancata firma della dichiarazione è stata accolta con dure critiche da parte dell’opposizione politica e delle istituzioni europee. La scelta del governo Meloni di non aderire alla dichiarazione sembra inserirsi in un clima di tensione crescente tra Roma e la Corte dell’Aja.
Al centro delle polemiche, nel contesto nazionale italiano vi è il caso di Osama Almasri Najim, un generale libico accusato di torture e crimini contro l’umanità, recentemente rilasciato dalle autorità italiane. La gestione del caso ha generato forti critiche, sia a livello nazionale che internazionale, con esponenti del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico che hanno chiesto spiegazioni al governo.
La presidente della Corte Penale Internazionale, Tomoko Akane, ha definito le sanzioni americane un attacco mirato a indebolire la capacità della Corte di amministrare la giustizia, mentre il governo italiano, finora, non ha fornito una spiegazione ufficiale per la mancata adesione al documento delle Nazioni Unite.
Prospettive future
Il caso Almasri sarà presto al centro di un dibattito presso l’Eurocamera, mentre il sudanese David Yambio, vittima delle torture imputate al generale libico, terrà una conferenza stampa insieme al presidente della sottocommissione per i Diritti Umani, Mounir Satouri. La CPI, nel frattempo, ha avviato una serie di incontri con i vertici dell’Unione Europea per ottenere un sostegno concreto e contrastare gli effetti delle sanzioni extraterritoriali imposte dagli Stati Uniti.
La situazione resta tesa e in continua evoluzione. L’assenza dell’Italia dalla dichiarazione congiunta potrebbe alimentare ulteriori polemiche sul ruolo del governo nella difesa del diritto internazionale.
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