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Israele valuta l’occupazione totale di Gaza: Netanyahu porta la decisione al governo

Divergenze con i vertici militari e tensioni nel governo israeliano sull’ipotesi di rioccupazione della Striscia. L’UE si oppone, mentre continua la crisi umanitaria.

Israele valuta l’occupazione totale di Gaza: Netanyahu porta la decisione al governo.

Netanyahu: verso l’occupazione totale di Gaza

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che giovedì presenterà al governo la proposta di occupazione completa della Striscia di Gaza. La decisione arriva dopo una serie di riunioni ristrette e di consultazioni con i ministri chiave, tra cui il ministro della Difesa Israel Katz e il capo di stato maggiore Eyal Zamir.

Durante un incontro durato oltre tre ore, Zamir ha presentato diverse opzioni operative per la prosecuzione della campagna militare a Gaza, confermando che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sono pronte ad attuare qualsiasi decisione politica venga presa. Tuttavia, secondo indiscrezioni riportate da Channel 12, la proposta di Netanyahu ha sollevato forti divergenze con lo stesso Zamir e parte dell’establishment militare, preoccupato per i rischi legati a un’occupazione su larga scala.

Tensioni nel governo e nella leadership militare

Lo scontro tra istituzioni militari e governo si è riflesso anche in una polemica social tra due importanti membri dell’esecutivo: Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale di ultradestra, e Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri. Ben Gvir ha attaccato pubblicamente Zamir su X (ex Twitter), affermando che “il capo di Stato Maggiore deve obbedire agli ordini politici anche se non è d’accordo”.

Gideon Sa’ar ha replicato con fermezza: “Il capo di Stato Maggiore è tenuto a fornire la sua valutazione professionale, non a dichiarare la propria subordinazione politica”. Entrambi i ministri faranno parte del gabinetto di sicurezza che si riunirà questa settimana per decidere le prossime mosse a Gaza.

Obiettivi dichiarati e linea dura del premier

Durante una visita alla base di Tel HaShomer, Netanyahu ha ribadito l’obiettivo del governo: “Completare la sconfitta del nemico a Gaza, liberare tutti gli ostaggi e garantire che la Striscia non sia più una minaccia per Israele”. Il premier ha sottolineato l’alto numero di nuovi arruolati come segnale della determinazione del popolo israeliano.

Parallelamente, il ministro della Difesa Katz ha dichiarato che una volta che il governo prenderà la decisione, l’IDF la eseguirà “in modo professionale”. Fonti interne al governo confermano che si va verso una conquista totale della Striscia, mettendo in luce il crescente scontro tra la politica e i vertici militari.

Reazione dell’Unione Europea: “No alla modifica di Gaza”

Dall’Europa arriva una ferma opposizione. Anitta Hipper, portavoce della Commissione UE, ha ribadito che “l’Unione è contraria a qualsiasi modifica demografica o territoriale della Striscia di Gaza che violi il diritto internazionale”. Ha inoltre sottolineato che “Gaza deve far parte di uno Stato palestinese” e che Hamas “non deve avere alcun ruolo nel futuro della regione”.

Houthi, attacchi e rischio escalation regionale

A complicare ulteriormente il quadro, i ribelli Houthi dello Yemen – sostenuti dall’Iran – hanno rivendicato il lancio di un missile balistico contro Israele, diretto all’aeroporto di Tel Aviv. L’IDF ha confermato l’intercettazione del missile, ma l’episodio evidenzia come il conflitto rischi di estendersi a livello regionale.

Alleanza Verdi e Sinistra presenta denuncia alla CPI

Sul fronte politico italiano, l’Alleanza Verdi e Sinistra ha annunciato che presenterà una denuncia alla Corte Penale Internazionale contro membri del Governo italiano, accusandoli di “complicità in crimini di guerra e contro l’umanità” in relazione alla posizione italiana sul conflitto a Gaza. Una conferenza stampa è attesa a Montecitorio.

Israele riapre parzialmente il commercio con Gaza

Nel tentativo di ridurre la dipendenza dagli aiuti umanitari, Israele ha parzialmente riaperto il commercio privato con Gaza. Il COGAT, organismo del ministero della Difesa israeliano, ha autorizzato un numero limitato di commercianti locali, soggetti a rigidi controlli di sicurezza, a operare all’interno di un nuovo meccanismo.

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