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Israele lancia una vasta operazione militare in Cisgiordania tra tensioni crescenti e accuse internazionali

L'esercito israeliano avvia incursioni su larga scala in Cisgiordania per distruggere laboratori di esplosivi e arrestare terroristi, mentre l'ONU e gli Stati Uniti criticano le azioni. Hamas minaccia nuovi attentati suicidi.

Israele lancia una vasta operazione militare in Cisgiordania tra tensioni crescenti e accuse internazionali.

Una complessa e ampia operazione militare condotta dall’esercito israeliano in Cisgiordania, una delle più vaste degli ultimi anni, ha avuto inizio nella notte tra martedì e mercoledì. L’operazione, ha visto l’impiego di centinaia di soldati supportati da tank e caccia, è stata scatenata da un fallito attentato a Tel Aviv avvenuto il 18 agosto. In quell’occasione, un sofisticato ordigno di otto chili avrebbe dovuto esplodere in una sinagoga a sud della città durante l’ora della preghiera, ma l’attentato è fallito a causa di un malfunzionamento del detonatore. L’attentatore, identificato come Jaafar Mona di Nablus, è rimasto ucciso nell’esplosione del dispositivo. L’ordigno era stato assemblato in Cisgiordania, un fatto che ha accelerato l’avvio dell’operazione militare israeliana.

Le forze israeliane hanno individuato tre principali aree operative in Cisgiordania: Jenin, Tulkarem e il campo profughi di Al Farah, vicino a Tubas, nella parte orientale della regione. L’obiettivo primario dell’operazione, secondo quanto riferito dalle autorità israeliane, è la distruzione di laboratori di esplosivi e il disfacimento della catena logistica che consente la produzione di ordigni. Inoltre, l’esercito intende arrestare e eliminare i terroristi che, secondo Israele, stanno cercando di estendere il conflitto dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania, seguendo le direttive di Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza. Gli analisti osservano che questa operazione ha delle analogie con l’attacco preventivo condotto in Libano la domenica precedente, anch’esso mirato a distruggere armi e neutralizzare terroristi che pianificavano attacchi contro Israele.

Israele lancia una vasta operazione militare in Cisgiordania tra tensioni crescenti e accuse internazionali

La situazione sul campo è estremamente tesa. Fonti palestinesi riportano che l’operazione israeliana ha visto un’intensa attività militare a Jenin, supportata da un attacco aereo che ha colpito le aree vicine ai villaggi di Sir e Misilyah. Il braccio armato di Fatah, il partito del presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen, ha dichiarato di partecipare ai combattimenti, lanciando bombe contro le truppe israeliane. Anche la Jihad Islamica Palestinese, un gruppo che come Hamas ha rafforzato la sua presenza nella Cisgiordania settentrionale negli ultimi anni, ha rilasciato una dichiarazione in cui parla di una “guerra aperta”. Hamas, da parte sua, ha accusato Israele di perseguire un “piano più ampio per espandere la guerra di Gaza” alla Cisgiordania.

Israele lancia una vasta operazione militare in Cisgiordania tra tensioni crescenti e accuse internazionali

Nonostante la gravità della situazione, non è stato emesso alcun annuncio ufficiale di evacuazione da parte dell’esercito israeliano. Tuttavia, l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che le forze israeliane hanno ordinato agli abitanti del campo profughi di Nur Shams, a est di Tulkarem, di evacuare la zona, e hanno imposto il coprifuoco nella parte orientale di Jenin, impedendo ai residenti di uscire dalle loro case. Parallelamente, sono state avviate ampie perquisizioni nelle abitazioni e interrogatori dei residenti, mentre gli ospedali di Jenin e Tulkarem sono stati circondati dalle truppe israeliane, che secondo alcune fonti sarebbero pronte a fare irruzione nelle strutture. L’IDF (Israel Defense Forces) ha però smentito questa intenzione, pur mantenendo l’assedio degli ospedali, sostenendo che “il nemico usa gli ospedali per rifugiarsi durante gli scontri con le nostre forze e ne abbiamo le prove”.

La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione. L’ONU ha dichiarato che l’operazione israeliana in Cisgiordania viola il diritto internazionale e ha avvertito che potrebbe ulteriormente infiammare una situazione già estremamente esplosiva. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha pubblicato i risultati di un’indagine sull’attacco di coloni israeliani al villaggio palestinese di Jit, definendolo un “atto terroristico contro residenti palestinesi”, aggiungendo che l’IDF non è riuscito a proteggere. La reazione degli Stati Uniti è stata altrettanto decisa: nuove sanzioni contro i coloni israeliani sono state annunciate in serata, provocando l’ira del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Israele lancia una vasta operazione militare in Cisgiordania tra tensioni crescenti e accuse internazionali

Sul fronte umanitario, è emersa una notizia relativa alla Striscia di Gaza: Israele avrebbe approvato tregue umanitarie temporanee per facilitare la vaccinazione contro la poliomielite per la popolazione locale. Secondo quanto riportato da Channel 13, la decisione sarebbe stata presa su richiesta del segretario di Stato americano Antony Blinken. Tuttavia, l’ufficio del primo ministro israeliano ha negato di aver autorizzato una vera e propria tregua, pur confermando di aver approvato la designazione di alcune aree nella Striscia di Gaza per consentire le vaccinazioni, decisione che avrebbe ottenuto il sostegno del gabinetto di sicurezza.

Nel frattempo, le tensioni continuano ad aumentare con Hamas che, attraverso un alto funzionario, Khaled Meshaal, ha annunciato la ripresa degli attentati suicidi in Cisgiordania. In un video discorso a una conferenza a Istanbul, Meshaal ha affermato: “Vogliamo tornare alle operazioni suicide. Questa è una situazione che può essere affrontata solo con un conflitto aperto”. Ha poi invitato tutti i palestinesi a partecipare a quella che ha definito la “vera resistenza contro l’entità sionista”.

In un altro sviluppo preoccupante, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver individuato una sala di comando nascosta all’interno di una moschea nel campo profughi di Fara, vicino a Tubas, in Cisgiordania. Questa sala, secondo l’IDF, era utilizzata da terroristi per monitorare le forze israeliane grazie a numerose telecamere di sorveglianza collegate a schermi televisivi. La moschea, che era tappezzata di manifesti dei “martiri”, è stata fatta saltare in aria dalle truppe israeliane in serata. Un video ripreso da un drone israeliano mostra l’ingresso della moschea e l’attrezzatura utilizzata per costruire ordigni esplosivi. Diversi ordigni innescati sono stati trovati all’interno della moschea, confermando la presenza di attività terroristiche nel sito.

Questo complesso scenario, segnato da operazioni militari su vasta scala, tensioni crescenti tra Israele e gruppi palestinesi, e reazioni internazionali critiche, continua a evolversi in modo preoccupante, con il rischio di un’escalation ulteriore del conflitto nella regione.

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