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Israele intensifica i raid su Gaza e colpisce il Libano: escalation della crisi mediorientale

Israele intensifica i raid su Gaza e colpisce il Libano, mentre i mediatori cercano di riavviare il dialogo per una tregua. L'ONU accusa Israele di violare il diritto internazionale con evacuazioni forzate.

Israele intensifica i raid su Gaza e colpisce il Libano: escalation della crisi mediorientale

La crisi tra Israele e Hamas continua a inasprirsi. Una delegazione di mediatori egiziani è giunta in Qatar per cercare di rilanciare i colloqui sul cessate il fuoco, lo scambio di prigionieri e l’invio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Tuttavia, le operazioni delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) proseguono senza sosta, aggravando una situazione umanitaria già critica.

Le operazioni militari e l’impatto umanitario

L’ONU ha dichiarato che la ripresa dei raid israeliani su Gaza, avvenuta il 18 marzo, ha provocato finora 142 mila nuovi sfollati. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, almeno 896 persone sono state uccise dall’inizio dei bombardamenti, portando il totale delle vittime a oltre 50.000 dall’inizio del conflitto il 7 ottobre 2023. Questi numeri includono sia civili che combattenti, ma non è possibile una verifica indipendente.

Parallelamente, Israele ha confermato l’uccisione di Abdul Latif al-Qanoua, portavoce di Hamas, in un raid nel nord della Striscia. L’IDF ha dichiarato che Qanoua era un membro attivo dell’ala militare del gruppo e utilizzava i media per scopi di propaganda e disinformazione.

Netanyahu: “Attaccheremo ovunque in Libano”

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele “attaccherà ovunque in Libano contro qualsiasi minaccia“, riferendosi al recente attacco dell’IDF su Beirut sud, il primo dopo quattro mesi di relativa tregua con Hezbollah. La decisione è arrivata in risposta al lancio di missili dal Libano verso il territorio israeliano.

L’equazione è cambiata… non permetteremo alcun fuoco sulle nostre comunità“, ha affermato Netanyahu, sottolineando l’intenzione di garantire la sicurezza dei residenti nel nord del paese.

Il Libano denuncia una “pericolosa escalation”

Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha definito l’attacco israeliano su Beirutuna pericolosa escalation“, condannando i bombardamenti sulle aree residenziali che ospitano scuole e università.

Il presidente libanese Joseph Aoun, in visita a Parigi, ha chiesto a Emmanuel Macron di intervenire per far rispettare il cessate il fuoco.

Dal canto suo, Macron ha dichiarato che “i raid dell’IDF in Libano sono inaccettabili e fanno il gioco di Hezbollah“, ribadendo la necessità di un ritiro israeliano dai territori occupati nel sud del Libano e proponendo di rafforzare il contingente delle forze UNIFIL nella regione.

L’ONU accusa Israele di violare il diritto internazionale

L’ONU ha espresso forte preoccupazione per le evacuazioni forzate ordinate dall’esercito israeliano a Gaza. Secondo l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Israele ha emesso almeno 10 ordini di evacuazione obbligatoria dal 18 marzo, costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni senza garanzie di sicurezza, cibo e assistenza sanitaria adeguata.

Queste evacuazioni non rispettano i requisiti del diritto umanitario internazionale. Israele non sta adottando alcuna misura per fornire alloggio alla popolazione evacuata, né per garantire che queste evacuazioni siano condotte in condizioni soddisfacenti di igiene, salute, sicurezza e nutrizione“, ha dichiarato il portavoce dell’ONU Thameen Al-Kheetan, sottolineando che oltre metà della zona settentrionale di Gaza è ora sottoposta a tali ordini.

Si intensificano i negoziati per una nuova tregua

Nonostante l’intensificarsi del conflitto, i colloqui per un nuovo cessate il fuoco sembrano prendere slancio. Bassem Naïm, portavoce di Hamas, ha riferito che i negoziati con i mediatori egiziani e del Qatar si sono intensificati negli ultimi giorni. La proposta in discussione prevede:

  • Una tregua immediata per permettere l’ingresso di aiuti umanitari e la riapertura dei valichi di frontiera.
  • Lo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele.
  • Una seconda fase negoziale mirata a un cessate il fuoco prolungato e al ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Il ruolo degli Stati Uniti e la situazione nello Yemen

Gli Stati Uniti continuano a monitorare la situazione da vicino. Nel frattempo, l’esercito americano ha condotto un nuovo attacco nello Yemen contro le milizie Houthi, accusate di minacciare la sicurezza delle rotte marittime internazionali nel Mar Rosso.

La situazione in Medio Oriente rimane altamente instabile. Mentre Israele prosegue la sua offensiva su Gaza e rafforza le operazioni militari in Libano, gli sforzi diplomatici continuano per cercare una soluzione che possa porre fine alla crisi. Tuttavia, con il numero di vittime in costante aumento e il rischio di un allargamento del conflitto, il cammino verso la pace appare ancora lungo e travagliato.

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