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Israele, il Ministro della Difesa Katz annuncia il piano per far lasciare Gaza ai palestinesi: “la partenza volontaria per trasferirli all’estero”

Katz ordina all’esercito di preparare un piano per lo sfollamento volontario. Critiche internazionali e rischio di violazione dei diritti umani.

Israele, il Ministro della Difesa Katz annuncia il piano per far lasciare Gaza ai palestinesi: “la partenza volontaria per trasferirli all’estero”

Nella giornata di oggi il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha ordinato alle Forze di Difesa Israeliane (IDF) di preparare un piano per permettere ai palestinesi della Striscia di Gaza di lasciare volontariamente il territorio. La decisione arriva dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump, che ha proposto un piano per svuotare Gaza e trasformarla in una sorta di “Riviera del Medio Oriente“.

La mossa è stata accolta con dure critiche a livello internazionale, con diversi leader mondiali che hanno denunciato il piano come una forma di trasferimento forzato. La Cina, in particolare, ha respinto con forza l’idea, definendola “una violazione dei diritti del popolo palestinese” e affermando che Gaza non può essere ridotta a “merce di scambio politica”.

Katz: “Paesi che si sono opposti agli attacchi di Israele a Gaza dovrebbero accogliere i palestinesi”

Nel suo annuncio, il ministro Katz ha  invitato i paesi che hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, come Spagna, Norvegia e Irlanda, a ospitare i residenti di Gaza. Ha poi sottolineato che paesi come il Canada potrebbero partecipare al programma, avendo già in passato espresso la disponibilità ad accogliere rifugiati palestinesi.

«Se questi paesi rifiuteranno di accettare i palestinesi, sarà evidente la loro ipocrisia», ha dichiarato Katz, sottolineando che molti di questi Stati hanno spesso criticato Israele per le sue azioni a Gaza.

Il piano prevede opzioni per consentire ai palestinesi di lasciare la Striscia tramite valichi di terra, oltre a organizzare partenze speciali via mare e in aereo. Secondo Katz, questa sarebbe un’opportunità per «garantire libertà di movimento agli abitanti di Gaza, offrendo loro la possibilità di costruirsi una nuova vita altrove».

L’ombra della “pulizia etnica”: le reazioni internazionali

L’annuncio del piano di Katz ha sollevato un’ondata di reazioni internazionali. Secondo alcuni esperti dell’ONU, l’iniziativa potrebbe configurarsi come un atto di pulizia etnica, violando il diritto internazionale.

In Europa, il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha condannato l’iniziativa israeliana e il piano proposto da Trump, definendolo «una colpevole illusione» che rischia di destabilizzare ulteriormente la regione. «Non c’è pace senza giustizia», ha sottolineato Barrot, aggiungendo che «pensare di ridisegnare le frontiere con la forza è un errore pericoloso».

Israele si ritira dal Consiglio per i diritti umani dell’ONU

Parallelamente, il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha annunciato che Israele seguirà l’esempio degli Stati Uniti ritirandosi dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, definendolo un organo caratterizzato da “pregiudizi istituzionali contro Israele”.

«Non tollereremo più il palese antisemitismo del Consiglio», ha dichiarato Sa’ar, aggiungendo che il ritiro è una risposta diretta alle ripetute condanne delle politiche israeliane nei territori palestinesi.

La posizione di Netanyahu

In un’intervista il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inoltre sostenuto la proposta di Trump, definendola «un’idea straordinaria» che merita di essere perseguita. «Consentire ai cittadini di Gaza che vogliono andarsene di farlo… cosa c’è di sbagliato in questo?», ha commentato Netanyahu.

Secondo il piano proposto, Gaza potrebbe essere smilitarizzata e trasformata in un hub turistico e commerciale, ma solo dopo il reinsediamento della popolazione palestinese in nuovi paesi disposti ad accoglierla.

Israele, il Ministro della Difesa Katz annuncia il piano per far lasciare Gaza ai palestinesi: “la partenza volontaria per trasferirli all'estero"

La proposta di sfollamento volontario degli abitanti di Gaza costituisce un ulteriore e controverso capitolo nella storia del conflitto israelo-palestinese. Mentre Israele inizia a pianificare i dettagli del progetto, la comunità internazionale resta divisa tra chi sostiene la necessità di una soluzione pragmatica e chi un aggravarsi della crisi umanitaria.

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