Israele e Iran: tregua fragile, attacchi continuano nonostante l’accordo
Anche dopo il “cessate il fuoco totale” di Trump, raid in Iran, esplosioni a Gerusalemme e vittime civili a Be’er Sheva; tensione resta alta
Israele e Iran: tregua fragile, attacchi continuano nonostante l’accordo
All’indomani della tregua proclamata da Donald Trump, entrata in vigore martedì 24 giugno verso le 6 di mattina (ora italiana), il cessate‑il‑fuoco è già in bilico. In meno di tre ore dall’annuncio presidenziale, l’Iran ha lanciato una nuova ondata missilistica verso Israele. Le difese aeree israeliane hanno intercettato due razzi, ma un civile è rimasto leggermente ferito mentre cercava rifugio, ha riferito Israel Hayom.
Pochi minuti dopo, un missile ha centrato un edificio residenziale a Be’er Sheva, uccidendo almeno tre civili e ferendone decine: la zona è stata evacuata e squadre di soccorso perlustrano le macerie in cerca di eventuali dispersi . Secondo stime israeliane, il bilancio definitivo potrebbe salire: testimoni parlano di almeno quattro morti e oltre venti feriti.
Israele ha accusato l’Iran di aver violato il cessate il fuoco poco dopo la sua entrata in vigore. In risposta, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha dato ordine di intensificare gli attacchi contro obiettivi iraniani. Dal canto suo, l’Iran ha smentito ogni responsabilità, sostenendo che l’ultimo lancio di missili è avvenuto prima dell’entrata in vigore ufficiale della tregua, come dichiarato da fonti governative citate dalla stampa nazionale. Anche un’emittente statale, ha negato che ci siano stati attacchi iraniani successivi alla proclamazione della tregua.
Il presidente Donald Trump, promotore dell’accordo, ha ribadito che la tregua “è in vigore”, ma ha criticato entrambi gli schieramenti: “Non sono soddisfatto né dell’Iran né di Israele”, ha dichiarato, ammettendo che la situazione resta instabile. Annunciata da Washington con il supporto del Qatar e definita inizialmente come una “pace totale”, la tregua ha subito violazioni quasi immediate, minandone la credibilità a livello internazionale.
Al momento, i riflettori della comunità internazionale restano puntati sulle reazioni Usa ed europee: Trump continua a fare pressing su Israele per moderare la risposta, mentre l’Ue chiede moderazione da Tehran. In campo, intanto, la tensione esplode ancora.
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