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Israele colpisce Beirut: raid aerei in Libano e nuova escalation in Medio Oriente

Israele ha condotto un raid aereo su un sobborgo di Beirut, uccidendo un leader di Hezbollah. Il Libano condanna l'attacco, mentre l'ONU avverte sui rischi di un'escalation.

Israele colpisce Beirut: raid aerei in Libano e nuova escalation in Medio Oriente

Nelle prime ore della mattina, l’esercito israeliano (Idf) ha condotto un attacco aereo su un sobborgo meridionale della capitale libanese, Beirut, colpendo un obiettivo strategico di Hezbollah. Il raid ha causato almeno quattro morti e sette feriti, secondo fonti mediche locali. L’operazione segna il secondo attacco israeliano sul territorio libanese in meno di una settimana, dopo il fragile cessate il fuoco in vigore da novembre.

L’obiettivo dell’attacco e la risposta di Israele

Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno dichiarato che il raid aveva come obiettivo Hassan Bdair, un leader chiave di Hezbollah, considerato responsabile della supervisione delle operazioni palestinesi del gruppo. Bdair sarebbe stato coinvolto nella pianificazione di un attacco imminente contro obiettivi israeliani.

In un comunicato congiunto con lo Shin Bet, Israele ha giustificato l’attacco affermando che Bdair era direttamente coinvolto nel coordinamento con Hamas e che l’operazione era necessaria per eliminare una minaccia imminente. “Abbiamo agito per prevenire un attacco terroristico destinato a colpire i civili israeliani”, si legge nella nota ufficiale.

L’attacco ha distrutto un edificio residenziale di tre piani, causando danni significativi anche alle abitazioni circostanti. Testimoni oculari hanno raccontato di momenti di terrore mentre i residenti cercavano di mettersi in salvo tra le macerie.

Le reazioni in Libano

Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato l’attacco, definendolo una “flagrante violazione della sovranità libanese“. Ha esortato la comunità internazionale a prendere posizione contro l’aggressione israeliana e a garantire il rispetto della risoluzione 1701 dell’ONU, che stabilisce il cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele dopo la guerra del 2006.

Anche il primo ministro libanese Nawaf Salam ha parlato di “una grave escalation” e ha sottolineato come l’attacco metta a rischio la stabilità della regione. Hezbollah, da parte sua, ha promesso una risposta adeguata, affermando che “Israele pagherà per questa aggressione“.

Minaccia di escalation e il ruolo dell’ONU

L’ONU ha espresso preoccupazione per la nuova ondata di violenze e ha avvertito che un’escalation del conflitto potrebbe avere conseguenze devastanti. Jeanine Hennis-Plasschaert, coordinatrice speciale dell’ONU per il Libano, ha dichiarato che “una nuova escalation è l’ultima cosa di cui il Medio Oriente ha bisogno“.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU continua a ribadire l’importanza della risoluzione 1701, che vieta attacchi militari tra le due parti. Tuttavia, le continue operazioni israeliane e le rappresaglie di Hezbollah rendono sempre più difficile il mantenimento della pace nella regione.

Israele e la Cisgiordania: una tensione crescente

Parallelamente alla situazione in Libano, il governo israeliano ha chiarito la sua posizione sulla Cisgiordania. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che non permetterà all’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) di assumere il controllo della regione occupata.

Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze di estrema destra, ha ribadito la volontà di Israele di mantenere il controllo sulla Giudea e la Samaria, aumentando ulteriormente la tensione con i palestinesi e la comunità internazionale.

Gaza e l’allerta per nuovi attacchi

Nel frattempo, nella Striscia di Gaza, il bilancio delle vittime continua a salire. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, dal 18 marzo, con la ripresa degli attacchi israeliani, sono morte oltre 1.042 persone e più di 2.500 sono rimaste ferite. L’Unicef ha denunciato l’uccisione di almeno 322 bambini negli ultimi dieci giorni, sottolineando come la situazione umanitaria stia rapidamente peggiorando.

La Jihad Islamica, parallelamente, ha rivendicato il lancio di un razzo dal nord di Gaza verso Israele, intercettato dalle forze israeliane. In risposta, l’esercito ha annunciato operazioni mirate nel nord della Striscia per eliminare le basi da cui partono gli attacchi.

Escalation delle tensioni

L’attacco israeliano su Beirut rappresenta un nuovo e ulteriore capitolo in una crisi regionale in costante evoluzione. Mentre il Libano condanna le violazioni della sua sovranità, Israele continua a giustificare le sue azioni con la necessità di prevenire attacchi terroristici. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’escalation delle tensioni, consapevole che una nuova guerra aperta tra Israele e Hezbollah potrebbe avere conseguenze devastanti per tutto il Medio Oriente.

La prospettiva di una guerra su più fronti tra Israele, Hezbollah e Hamas, con il coinvolgimento di altri attori regionali come l’Iran e la Siria, rende la situazione particolarmente delicata. Il mondo attende di vedere se la diplomazia riuscirà a evitare una nuova spirale di violenza o se il conflitto continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni.

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