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Israele attacca in Iran: ondata di raid mirati su basi militari e su Teheran

In risposta all'attacco missilistico iraniano del 1° ottobre, Israele intensifica i raid su basi militari delle Guardie Rivoluzionarie a Teheran e altre città. Gli Stati Uniti avvertiti in anticipo.

Israele attacca in Iran: ondata di raid mirati su basi militari e su Teheran.

Israele ha lanciato una serie di attacchi con oltre 100 aerei contro obiettivi militari in Iran, l’azione israeliana in risposta all’attacco missilistico balistico che Teheran ha effettuato il 1° ottobre. Due le ondare di raid finora sull’Iran, la prima è “scattata” verso l’una ora locale di Teheran, il secondo attacco verso le 5 ora locale di Teheran.

L’intelligence israeliana, il Mossad, fa sapere che i raid e l’azione militare andrà avanti per alcune ore.

La seconda ondata di raid si è concentrata principalmente sulla distruzione delle difese aeree iraniane, situate a est di Teheran, con l’obiettivo di ridurre la capacità di reazione dell’Iran a eventuali attacchi futuri. Colpiti obbiettivi iraniani potenzialmente “offensivi”, tra cui siti di produzione adibiti alla realizzazioni di missili e droni.

Almeno 10 esplosioni sono state udite nella notte vicino alla capitale iraniana e il cielo è stato illuminato da quelli che testimoni locali hanno descritto come “fuochi traccianti”, segno dell’attivazione del sistema di difesa aerea iraniano.

Da fonti israeliane, due funzionari hanno precisato che gli attacchi non sono stati diretti contro siti nucleari o infrastrutture petrolifere, obiettivi sensibili che, se colpiti, avrebbero rischiato di aumentare drasticamente la tensione regionale e internazionale. Le autorità iraniane non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’attacco, mentre la televisione di stato ha riportato notizie di esplosioni in varie località del Paese, inclusa Teheran. Chiuso l’intero spazio aereo dell’Iran e sull’intera regione.

Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno descritto le operazioni come “azioni mirate su obiettivi militari”, sottolineando che, in quanto Stato sovrano, Israele “ha il diritto e il dovere di rispondere” agli attacchi che il regime iraniano e le sue forze alleate nella regione portano avanti contro Israele. La dichiarazione ha inoltre evidenziato che le capacità difensive e offensive israeliane sono state completamente mobilitate, e che Israele è disposto a fare tutto ciò che è necessario per proteggere il proprio territorio e il proprio popolo.

In anticipo sull’attacco, l’amministrazione statunitense, guidata dal presidente Joe Biden, è stata avvisata da Israele. Un funzionario americano ha dichiarato al New York Times che sia la Casa Bianca sia il Pentagono si sono consultati con le autorità israeliane nei giorni precedenti per definire la portata e la natura dei bersagli da colpire, con l’obiettivo di evitare un’escalation incontrollata.

Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Sean Savett, ha commentato che le azioni israeliane sono considerate manovre di autodifesa, ricordando che la Casa Bianca non ha partecipato direttamente all’attacco ma ne comprende le motivazioni alla luce delle continue minacce alla sicurezza israeliana provenienti dall’Iran e dai suoi alleati regionali.

Finora gli attacchi israeliani hanno colpito in particolare alcune basi delle Guardie Rivoluzionarie a Teheran e nelle aree circostanti, come la base aerea di Ghaleh Hassankhan a ovest della capitale, altre due basi a Bidkand, e strutture situate a Shahr-e Ray, Imam Ali, Abolfath e Hakimiyeh. Il rumore delle esplosioni è stato avvertito anche in città lontane dalla capitale, tra cui Qom, Tabriz, Mashhad e nel Kurdistan iraniano, il sistema di difesa aerea è stato attivato in queste aree per contrastare le minacce percepite.

Gli attacchi israeliani coincidono con un momento di alta tensione nella regione, in quanto l’Iran e i suoi alleati regionali hanno incrementato le attività militari dirette contro Israele. In una dichiarazione diffusa dalle IDF, si afferma che Israele è costretto a rispondere alla serie di attacchi iniziati il 7 ottobre e condotti da “sette fronti diversi”, inclusi attacchi coordinati direttamente dal suolo iraniano. Le IDF hanno ribadito la loro determinazione a proteggere lo Stato di Israele e a prevenire ulteriori aggressioni da parte dell’Iran, indicando che questa serie di operazioni di precisione su bersagli iraniani potrebbe continuare finché le minacce permangono.

Raid anche in Siria e su Damasco, colpite basi militari anche in Siria. L’agenzia ufficiale siriana Sana ha riportato che la Siria ha attivato i sistemi di difesa per fronteggiare le incursione israeliane, il quale, negli ultimi anni, ha condotto numerosi raid su obiettivi militari iraniani e delle milizie alleate in territorio siriano.

Israele attacca Iran

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