Iran-Israele, Khamenei: “La battaglia ha inizio” — nuovi missili e tensioni alle stelle
La Guida suprema iraniana lancia la sfida dopo i raid israeliani sugli impianti nucleari — colpite università e centrali, mentre la popolazione si prepara a tempi duri
Iran-Israele, Khamenei: “La battaglia ha inizio” — nuovi missili e tensioni alle stelle
Teheran, 18 giugno 2025 — Nella notte le sirene d’allarme hanno risuonato a Teheran e Tel Aviv mentre il conflitto tra Iran e Israele taglia come una lama il Medio Oriente: la Guida suprema Khamenei ha dichiarato “la battaglia ha inizio”, promettendo che la Repubblica Islamica “trionferà sul regime sionista”.
Fonti ufficiali iraniane confermano il lancio di missili ipersonici e droni contro obiettivi israeliani, intercettati dalle difese aeree. In risposta, le forze israeliane hanno colpito strutture nucleari a Teheran e due centri di produzione centrifughe, mentre la comunità accademica torna nel mirino: è stata colpita anche una prestigiosa università della capitale.
Secondo fonti governative israeliane, decine di missili e droni iraniani sono stati abbattuti nelle ultime ore, presenti soprattutto nel nord di Israele. Il ministero della Sanità israeliano segnala oltre 90 feriti tra la popolazione civile.
Sul piano diplomatico e militare la tensione continua a salire: mentre Missili ipersonici iraniani sfrecciano verso Israele, gli Stati Uniti valutano il proprio ruolo, pur mantenendo la porta aperta alla diplomazia.
Il G7 ha ribadito il diritto di Israele all’autodifesa, ma ha definito l’Iran “fonte di instabilità regionale” chiedendo una de-escalation.
Nel discorso serale, Khamenei ha avvertito che qualsiasi intervento americano provocherebbe “danni irreparabili” all’Iran, dichiarando che “non ci sarà pietà verso i leader sionisti”. Migliaia di cittadini, ormai consapevoli della gravità, hanno iniziato a lasciare Teheran: la Cina, tra le prime, ha avviato l’evacuazione dei suoi connazionali via terra verso il vicino Turkmenistan.
I siti nucleari danneggiati – Kathran e Karaj – sono sotto verifica dell’AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica) che conferma distruzioni mirate nei centri di produzione centrifughe.
Il quadro sembra destare preoccupazione mondiale: resistenze politiche, record di armamenti in volo e un mix di retorica bellicosa e strategia diplomatica lasciano percepire che mai come ora il registro è stato così ambivalente. Il “giorno zero” di una guerra che rischia di travolgere non solo due nazioni, ma un’intera regione, è scoccato.
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