CAMBIA LINGUA

Intesa Nato su spesa al 5 % del PIL: rafforzate forze armate, spazio e difesa digitale

L'Alleanza definisce oggi le aree di investimento strategico, puntando su eserciti, tecnologia spaziale e sistemi cyber contro le nuove minacce

Intesa Nato su spesa al 5 % del PIL: rafforzate forze armate, spazio e difesa digitale

I leader della Nato, un accordo destinato a segnare una svolta nelle politiche difensive dell’Alleanza: la spesa militare dovrà arrivare al 5 % del Pil, con risorse specificamente destinate a eserciti, capacità spaziali e difesa cibernetica. Un’intesa raggiunta dopo intense negoziazioni, che vuole rispondere in maniera organica alle sfide emergenti.

Il documento finale, emerso dalla riunione in corso, precisa che circa il 60 % delle risorse sarà destinato al potenziamento delle forze armate convenzionali, mentre il restante 40 % sarà distribuito tra progetti spaziali e cyber-sicurezza. Quest’ultimo ambito include la protezione delle reti critiche, l’intelligenza artificiale applicata al monitoraggio delle minacce e la resilienza digitale delle infrastrutture.

Fonti della diplomazia europea, presenti alle consultazioni, riferiscono che si è raggiunta una forte convergenza sulle priorità, sebbene paesi come la Spagna abbiano sottolineato la necessità di una certa flessibilità nell’implementazione, vista la diversità di capacità economiche tra gli Stati membri . La Germania e altri partner hanno richiesto monitoraggi periodici per garantire trasparenza e rendicontazione nell’utilizzo delle risorse.

Il segretario generale della Nato ha definito l’accordo come “un passo storico verso un’Alleanza più moderna e pronta ad affrontare minacce ibride”, citando i recenti attacchi cibernetici e la crescente militarizzazione dello spazio come motivazioni principali. Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite è stata coinvolta nei lavori, con un richiamo al rafforzamento della cooperazione internazionale nella regolamentazione dello spazio .

Sul fronte italiano, il ministro della Difesa ha espresso soddisfazione per la scelta di investire in modo equilibrato tra settore tradizionale e innovativo, pur ricordando la necessità di sostenere anche settori come la cyber-educazione e la formazione specialistica. Coinvolti in prima linea docenti universitari ed esperti del settore informatico, per garantire che l’incremento di spesa si traduca in competenze concrete.

Il vertice si è concluso con la firma ufficiale di un piano d’azione triennale e un cronoprogramma che prevede una prima fase di verifica entro sei mesi, per analizzare progressi e adeguamenti. L’intesa del 27 giugno rappresenta dunque una pietra miliare per la Nato, orientata a consolidare la propria struttura difensiva ponendo al centro risorse e tecnologie ad alto contenuto strategico.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×