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Il rapporto tra Erdogan e Putin: dalla collaborazione per la centrale nucleare ad il tentativo di accordo sul grano

Accordo sul grano: Russia"Le nostre condizioni non cambiano". Ue: "Ci aspettiamo che Mosca torni al più presto a un'intesa sui cereali". Kuleba: "Non ci si può fidare dei russi"

Il rapporto tra Erdogan e Putin: dalla collaborazione per la centrale nucleare ad il tentativo di accordo sul grano

Accordo sul grano: Russia”Le nostre condizioni non cambiano”. Ue: “Ci aspettiamo che Mosca torni al più presto a un’intesa sui cereali”. Kuleba: “Non ci si può fidare dei russi”
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan è apparso in videoconferenza con il presidente russo Vladimir Putin.
In occasione dell’inaugurazione della centrale nucleare Akkuyu, un progetto situato nel sud della Turchia e costruito da un’azienda russa. “Siamo insieme per condividere la gioia di una grande iniziativa che piacerà alla Turchia, tra i Paesi che detengono l’energia nucleare nel mondo”, ha dichiarato il presidente Turco.

Il progetto di Akkuyu è il più grande coinvestimento della Turchia e della Russia, sono stati finanziati 20 miliardi di dollari, per realizzare il progetto proposto dall’azienda pubblica russa Rosatom.
I due presidenti hanno avuto anche un incontro volto a trovare un accordo per trovare un accordo sul grano. “In un incontro bilaterale con il presidente turco Erdogan, è stato affermato che la cooperazione russo-turca si sta sviluppando in modo dinamico in diverse aree. Vorrei sottolineare che le questioni della sicurezza alimentare, nonché la cooperazione per facilitare l’approvvigionamento del grano sia russo sia ucraino per i mercati mondiali”, ha dichiarato il presidente russo.
Inoltre, il leader russo ci ha tenuto a sottolineare che Mosca si è ritirata dall’intesa, offerta da Onu e Ankara. Il presidente si è definito disposto ad accettare l’accordo, a determinate condizioni quali: la rimozione delle restrizioni all’export dei prodotti agricoli e fertilizzanti russi.

Il presidente Erdogan era giunto a Sochi con un’offerta aggiornata, lavorata e mediata insieme all’Onu, definita per ricollegare la filiale della banca agricola russa al sistema Swift e per sbloccare i beni congelati dalle aziende russe che producono fertilizzanti per l’Europa.
In merito all’ accordo sull’export attraverso il Mar Nero, il presidente turco ha dichiarato “Crediamo che i punti mancanti vadano risolti e che l’accordo continuerà. Sono ottimista sul fatto che potremo raggiungere una soluzione con i nuovi sforzi dell’Onu”.

Intervenuto sull’argomento anche il ministro degli Esteri dell’ucraina: “La nostra posizione è molto semplice: l’Iniziativa del Mar Nero (come si chiama tecnicamente l’accordo per l’export sicuro di grano ucraino) deve essere ripristinata”, ma non deve essere soggetta “ai capricci e ai ricatti della Russia”, ha affermato Dmytro Kuleba.
“Non ci si può fidare della Russia e dobbiamo sviluppare corridoi alternativi per il grano dal Mar Nero”, soprattutto perché sia per il leader turco che per quello russo “non esiste un’alternativa sostenibile, sicura e duratura all’Iniziativa del Mar Nero”.

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