Il Premio Nobel per la Pace va a Marina Corina Machado. La Casa Bianca: Il Comitato per il Nobel ha anteposto la politica alla pace
Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana, vince il Premio Nobel per la Pace 2025. Costretta alla clandestinità, continua a lottare per la democrazia in Venezuela, mentre Trump resta amaro per l’assegnazione del premio.
Il Premio Nobel per la Pace va a Marina Corina Machado. La Casa Bianca: Il Comitato per il Nobel ha anteposto la politica alla pace
Maria Corina Machado, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2025, continua a essere una delle figure principali dell’opposizione al governo di Nicolas Maduro in Venezuela, nonostante le gravi restrizioni legali e politiche imposte dal regime. Da agosto dello scorso anno è costretta alla clandestinità, ma non ha mai interrotto il suo impegno politico nel Paese.
A Machado è proibito lasciare il Venezuela dall’aprile del 2014. Nel 2015 le era stato impedito di ricandidarsi alle elezioni legislative e nel 2024 a quelle presidenziali, nonostante avesse vinto le primarie dell’opposizione con il 90% delle preferenze. In seguito, ha sostenuto il candidato Edmundo Gonzalez Urrutia, costretto all’esilio.
Machado è coordinatrice nazionale di “Vente”, il partito della libertà che ha cofondato nel 2013, e in passato è stata deputata all’Assemblea nazionale, eletta con il maggior numero di voti alle elezioni per la legislatura 2010-2015. È stata espulsa dall’Assemblea dal presidente della Camera Diosdado Cabello dopo il suo intervento al Consiglio permanente dell’Organizzazione degli Stati americani nel marzo 2014, durante il quale denunciò le violazioni dei diritti umani del regime di Maduro.
Nel 2017 ha fondato, insieme ad Antonio Ledezma e Diego Arria, con il supporto di un Consiglio nazionale, la piattaforma “Soy Venezuela”, un’alleanza che ha raccolto il sostegno di numerosi settori della società impegnati nel riportare il Paese alla democrazia.
Nata a Caracas nel 1967, Machado si è laureata in ingegneria industriale all’Universidad Católica Andrés Bello e si è specializzata in finanza all’Instituto de Estudios Superiores de la Administración. La sua carriera politica ha avuto inizio nel 2002 con la fondazione dell’ONG Súmate, dedicata al monitoraggio delle elezioni e alla difesa dei diritti umani. In riconoscimento del suo impegno, le è stato conferito anche il Premio Magnitsky.
Maria Corina Machado rappresenta oggi uno dei simboli più importanti della resistenza democratica in Venezuela, continuando a lottare per i diritti dei cittadini e per il ritorno della democrazia, con il sostegno internazionale che riconosce il suo ruolo come leader dell’opposizione.
La reazione della Casa Bianca
L’assegnazione del Premio Nobel per la Pace 2025 a Maria Corina Machado ha suscitato reazioni contrastanti negli Stati Uniti. Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, ha scritto su X: “Il presidente Trump continuerà a stringere accordi di pace in tutto il mondo, a porre fine alle guerre e a salvare vite umane. Non ci sarà mai nessuno come lui in grado di spostare le montagne con la sola forza della sua volontà. Il Comitato per il Nobel ha dimostrato di anteporre la politica alla pace”, sottolineando che Trump non ha ricevuto il premio.
Secondo la Bbc, il Comitato norvegese per il Nobel ha compiuto “una mossa abile e molto delicata”, anche se sarebbe avvenuta sotto le pressioni dell’amministrazione Trump. Machado è descritta come una leader sostenuta dall’attuale amministrazione Usa, e la scelta del Comitato si inserisce in un contesto politico internazionale molto complesso, con il governo statunitense che considera illegittimo il governo di Maduro.
Altri media britannici hanno evidenziato il ruolo dei governi di Trump e Netanyahu nella campagna pro Nobel, ricordando le dichiarazioni a favore di Israele fatte in passato dalla stessa Machado. Il suo partito, nel 2020, aveva sottoscritto un accordo di partnership con il Likud, forza guida della destra nazionalista israeliana.
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