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Il Parlamento europeo chiede una risposta unitaria dell’UE alle provocazioni russe

Il Parlamento europeo condanna le provocazioni russe e chiede una risposta comune dell’UE: difesa unitaria con la NATO, nuove sanzioni e cooperazione militare con l’Ucraina.

Il Parlamento europeo chiede una risposta unitaria dell’UE alle provocazioni russe.

Appello a una difesa comune con la NATO, nuove sanzioni e una cooperazione rafforzata con l’Ucraina

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione di forte condanna nei confronti della Russia, accusata di violazioni ripetute dello spazio aereo e di attacchi ibridi contro infrastrutture strategiche dell’Unione europea.
Con 469 voti favorevoli, 97 contrari e 38 astensioni, l’Aula di Strasburgo ha chiesto una risposta coordinata, unitaria e proporzionata da parte dell’UE e dei suoi Stati membri, ribadendo la necessità di un rafforzamento del pilastro europeo della difesa all’interno della NATO e di nuove sanzioni contro Mosca e i suoi alleati.

Le violazioni russe e la minaccia ibrida

Il testo, approvato durante la sessione plenaria di giovedì, condanna in modo inequivocabile le “azioni sconsiderate e provocatorie” della Russia, responsabile di violazioni dello spazio aereo di diversi Stati membri della NATO e dell’UE, tra cui Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania e Romania.
Il Parlamento denuncia anche le incursioni di droni non identificati contro infrastrutture critiche in Danimarca, Svezia e Norvegia, interpretandole come parte integrante della guerra ibrida condotta da Mosca per destabilizzare il continente.

“Le azioni russe rappresentano una chiara provocazione contro l’Unione e i suoi Stati membri — si legge nella risoluzione — e la Russia porta la piena e inequivocabile responsabilità per tali atti.”

Gli eurodeputati definiscono le attività di sabotaggio e di guerra informativa messe in atto dal Cremlino come una forma di “terrorismo di Stato”, pur riconoscendo che esse non raggiungono la soglia dell’attacco armato tradizionale.

Difesa comune e “muro antidrone”

Il Parlamento chiede che l’Unione europea adotti un’azione coordinata e proporzionata contro ogni violazione del proprio spazio aereo, incluso l’abbattimento immediato delle minacce aeree, e sostiene la creazione di un muro antidrone europeo.
La risoluzione promuove anche l’iniziativa Eastern Flank Watch, un progetto volto a rafforzare il controllo e la sorveglianza lungo il fianco orientale dell’UE, estendendo la copertura anche agli Stati che si affacciano sul Mediterraneo, sempre più esposti a rischi diretti di sicurezza.

L’obiettivo è creare un sistema di difesa integrato e multilivello, in grado di monitorare e neutralizzare in tempo reale minacce aeree e cyberattacchi provenienti dalla Russia o da Paesi ad essa alleati.

Attivare la clausola di difesa reciproca

Il Parlamento invita l’Unione europea a mostrare fermezza e unità, lanciando un chiaro messaggio dissuasivo: qualsiasi violazione della sovranità di uno Stato membro dovrà comportare una risposta immediata e coordinata.
In caso di attacco, gli eurodeputati chiedono l’attivazione della clausola di difesa reciproca, prevista dall’articolo 42.7 del Trattato sull’Unione europea, che impone a tutti i Paesi membri di prestare assistenza a uno Stato aggredito.

Nuove sanzioni contro Russia e Paesi alleati

La risoluzione esorta il Consiglio e la Commissione europea a rafforzare il regime sanzionatorio contro Mosca, colpendo i settori chiave che ancora alimentano la macchina bellica russa.
In particolare, il Parlamento chiede che le misure punitive vengano estese anche agli Stati che supportano la Russia, come Bielorussia, Iran e Corea del Nord, accusati di fornire armi, droni e materiali bellici.

Viene inoltre richiesto di introdurre sanzioni mirate contro aziende cinesi coinvolte nella produzione o nella fornitura di beni a duplice uso, materiali e componenti impiegati per la costruzione di droni e missili destinati all’esercito russo.

Verso una vera Unione europea della difesa

Gli eurodeputati insistono sull’urgenza di costruire una vera Unione della difesa, complementare alla NATO ma capace di operare autonomamente in caso di emergenza.
Ciò implica un aumento dei finanziamenti dedicati alla sicurezza comune nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale e una migliore dotazione per le forze di polizia e le autorità civili impegnate nel contrasto ai droni e alle minacce cyber.

Il Parlamento invita gli Stati membri a dotarsi di sistemi avanzati di rilevamento e neutralizzazione dei droni nelle aree sensibili, come aeroporti, centrali elettriche, impianti industriali e infrastrutture digitali strategiche.

Cooperazione rafforzata con l’Ucraina

Il documento sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione tecnologica e militare con l’Ucraina, specialmente nei campi della tecnologia dei droni, delle contromisure elettroniche e della difesa cibernetica.
Il Parlamento chiede di accelerare l’approvazione del Programma europeo per l’industria della difesa (EDIP) e dello strumento Security Action for Europe (SAFE), due pilastri finanziari pensati per mobilitare risorse comuni e imparare dalle esperienze ucraine sul campo.

“L’Ucraina — si legge nella risoluzione — ha sviluppato capacità tecnologiche e tattiche che rappresentano un modello di resilienza e innovazione da cui l’Europa deve trarre insegnamento.”

Un segnale politico forte a Mosca e ai partner europei

Con questa risoluzione, il Parlamento europeo lancia un segnale politico chiaro: l’Unione non resterà più divisa o indecisa di fronte alle provocazioni del Cremlino.
Il messaggio di Strasburgo è quello di una Europa più unita, più armata e più determinata a difendere la propria sovranità, in un momento in cui la sicurezza del continente è messa costantemente alla prova da minacce ibride, cyberattacchi e campagne di disinformazione.

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