Il Consiglio Europeo e la Difesa dell’Europa tra accordi, tensioni e strategie per il futuro
Il Consiglio Europeo affronta la crisi Ucraina: Von der Leyen avverte dei pericoli per l'Europa, mentre si discute del riarmo, della deterrenza nucleare e del futuro del Patto di Stabilità.
Il Consiglio Europeo e la Difesa dell’Europa tra accordi, tensioni e strategie per il futuro
Si è tenuto oggi Giovedì 6 marzo, uno straordinario incontro Consiglio Europeo a Bruxelles, dove i Ventisette si stanno confrontando su questioni di sicurezza e difesa, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, poco prima che il vertice prendesse avvio ha lanciato un monito chiaro: “L’Europa è in pericolo, importante difendersi“.
L’incontro vede anche la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha ribadito la necessità di un supporto concreto da parte dell’Unione Europea, sottolineando: “Sentiamo di non essere soli“.
L’accordo sul rafforzamento della difesa in Europa
I portavoce del Consiglio europeo, al termine dell’incontro, hanno dichiarato che i 27 leader hanno trovato l’accordo per fare fronte al rafforzamento della difesa europea sulla base del piano proposto dalla Commissione europea. Quest’ultimo, dunque prevede:
- la massima flessibilità sulle spese dei paesi membri
- la raccolta sul mercato di 150 miliardi con l’emissione di obbligazioni Ue per prestiti ai governi a tassi bassi e a scadenza lunga
- la possibilità di utilizzare i fondi della coesione per investimenti per la difesa.
La revisione del Patto di Stabilità e la spesa per la difesa
Uno dei punti chiave del summit è l’eventuale riesame del Patto di Stabilità per consentire maggiori spese pubbliche in ambito difensivo. L’intesa emergente prevede un allentamento delle rigidità finanziarie, accogliendo le esigenze di Germania e Paesi frugali.
L’ultima bozza delle conclusioni del vertice evidenzia il “favore” della Commissione per un’attivazione coordinata delle clausole di salvaguardia nazionali del Patto. Tuttavia, si sottolinea la necessità di garantire la sostenibilità del debito, equilibrando così le richieste dei Paesi più rigoristi con l’esigenza di un rafforzamento della difesa europea.
Divisioni interne: il veto di Ungheria e Slovacchia
Nonostante l’unità di intenti sulla difesa, Ungheria e Slovacchia hanno manifestato perplessità sull’intensificazione del sostegno militare a Kiev. Budapest, in particolare, si è opposta fermamente a un’esplicita dichiarazione di supporto armato all’Ucraina.
Per ottenere il via libera di Bratislava, i leader europei hanno incluso nelle conclusioni un passaggio specifico sulla questione del transito del gas ucraino, mostrando un atteggiamento più conciliante nei confronti del governo di Robert Fico.
ReArm Europe: il piano di riarmo dell’UE
Tra le proposte discusse, spicca il piano “ReArm Europe”, proposto e voluto da Ursula von der Leyen. L’obiettivo è rafforzare la capacità di deterrenza dell’UE, aumentando gli investimenti nella produzione di armamenti e sostenendo la difesa dell’Ucraina.
Secondo il premier polacco Donald Tusk, gli attuali stanziamenti non sono sufficienti: “Destinare il 3% del bilancio nazionale alla difesa è inevitabile“. Un concetto condiviso dalla premier danese Mette Frederiksen, che ha sottolineato: “Riarmarci è la priorità“.
Il dibattito sulla deterrenza nucleare
Uno dei punti più controversi è inoltre rappresentato dalla recente proposta del presidente francese Emmanuel Macron di rafforzare la protezione nucleare dell’Europa. Una prospettiva che divide i leader europei: mentre alcuni la considerano una misura necessaria per la sicurezza continentale, Berlino mantiene una posizione più cauta.
Zelensky: “L’Europa deve essere pronta alla sfida russa”
Il presidente ucraino Zelensky ha avvertito i leader UE della minaccia crescente rappresentata dalla Russia: “Mosca avrà presto 300 brigate pronte a combattere, significa tra 900mila e 1,5 milioni di uomini“. Un appello chiaro affinché l’Europa acceleri le decisioni sul supporto militare all’Ucraina.
Le trattative al Consiglio Europeo indicano una direzione chiara e precisa: l’Europa deve rafforzare la propria difesa e affrontare il futuro con una strategia comune. La sfida per l’UE sarà dunque quella di bilanciare il bisogno di sicurezza con la tenuta economica, senza perdere di vista l’obiettivo di una pace stabile e duratura.
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