Guerra Ucraina-Russia: Putin propone un’amministrazione transitoria ONU e diverse condizioni di pace
Vladimir Putin presenta una proposta di pace per l'Ucraina, con condizioni specifiche da parte della Russia e possibili conseguenze sul conflitto in corso.
Guerra Ucraina-Russia: Putin propone un’amministrazione transitoria ONU e diverse condizioni di pace
Il presidente russo Vladimir Putin ha avanzato la proposta di un’ “amministrazione transitoria” per l’Ucraina sotto l’egida delle Nazioni Unite. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di organizzare elezioni presidenziali “democratiche” e negoziare un accordo di pace con le nuove autorità ucraine. La proposta ha suscitato reazioni contrastanti sullo scenario internazionale, con i paesi europei che rimangono divisi sulla questione.
Il contesto della proposta di Putin
Durante un viaggio a Murmansk, Putin ha affermato che un’amministrazione transitoria potrebbe essere una soluzione praticabile per stabilizzare l’Ucraina e condurla verso un percorso democratico. Ha sottolineato come tale meccanismo sia già stato utilizzato in passato, citando l’esempio di Timor Est nel 1999. Tuttavia, l’iniziativa russa ha sollevato forti perplessità nella comunità internazionale.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha ribadito che se i paesi europei non fossero disposti ad ammorbidire le sanzioni contro Mosca, significherebbe che non sono realmente interessati a una soluzione pacifica del conflitto. Ha inoltre sottolineato che sia la Russia sia gli Stati Uniti stanno cercando una via diplomatica per la fine delle ostilità.
Il ruolo delle sanzioni e la sicurezza del Mar Nero
Un altro nodo cruciale nella proposta russa riguarda la richiesta di revoca di alcune sanzioni imposte dall’Occidente. Secondo il Cremlino, la rimozione di restrizioni economiche faciliterebbe l’attuazione di un accordo per garantire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero, un aspetto strategico per entrambi i paesi in conflitto e per il commercio internazionale.
La reazione ucraina e le preoccupazioni occidentali
Le autorità ucraine hanno espresso scetticismo nei confronti della proposta di Putin. Kiev ritiene che un’amministrazione transitoria sotto il controllo delle Nazioni Unite potrebbe essere uno stratagemma di Mosca per legittimare la propria presenza nei territori occupati. Inoltre, l’Ucraina continua a ricevere supporto militare e strategico dall’Occidente, con la Francia e il Regno Unito che hanno annunciato l’invio di istruttori militari per formare le forze armate ucraine.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che una squadra franco-britannica sarà operativa sul campo per addestrare l’esercito ucraino. Tuttavia, non tutti i paesi europei sono unanimi sulla possibilità di una missione di peacekeeping. La premier italiana Giorgia Meloni ha espresso il timore che una “forza di rassicurazione” europea possa essere interpretata dalla Russia come una minaccia diretta.
Lo scambio dei caduti e la situazione sul fronte
Nel frattempo, le tensioni tra Russia e Ucraina restano elevate. Le autorità di Kiev hanno annunciato di aver ricevuto i corpi di 909 soldati caduti nelle regioni di Donetsk, Luhansk e Zaporizhzhia. Lo scambio è stato facilitato dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, e secondo fonti russe, Mosca avrebbe ottenuto in cambio i resti di 35 soldati e otto civili russi.
Dall’inizio della guerra, l’Ucraina afferma di aver recuperato circa 8.000 corpi di soldati uccisi, mentre la Russia sembra averne riavuti in numero inferiore, complice l’avanzata russa sul fronte orientale dall’autunno del 2023.
Le accuse reciproche sugli attacchi alle infrastrutture
La guerra tra Russia e Ucraina non si combatte solo sul campo di battaglia, ma anche nel settore strategico delle infrastrutture. Mosca accusa Kiev di aver attaccato impianti energetici russi con droni e missili, prendendo di mira raffinerie di petrolio e stazioni di misurazione del gas. In risposta, il Cremlino minaccia di interrompere la moratoria sui bombardamenti degli impianti ucraini se Kiev continuerà a violarla.
Il possibile coinvolgimento della NATO e il rischio di escalation
Un altro punto di frizione riguarda il possibile invio di truppe straniere in Ucraina. Il negoziatore russo Grigory Karasin ha dichiarato che Mosca si opporrà con forza a qualsiasi presenza militare straniera sul territorio ucraino, soprattutto se si trattasse di unità della NATO. Questo timore si aggiunge alle dichiarazioni di Putin, che ha affermato di essere disposto a collaborare con l’Europa, ma senza farsi ingannare “Siamo pronti a collaborare con l’Europa, solo che loro si stanno comportando in modo incoerente, cercando costantemente di ingannarci“, ha affermato il leader del Cremlino.
Il presidente russo ha inoltre sottolineato come l’ex premier britannico Boris Johnson abbia avuto un ruolo nel persuadere Kiev a continuare la guerra, prolungando così il conflitto.
La proposta di Putin per un’amministrazione transitoria ONU in Ucraina rappresenta dunque un nuovo capitolo nel lungo conflitto tra Mosca e Kiev. Tuttavia, in capo all’Occidente, permangono forti dubbi sull’iniziativa e sulla sua reale fattibilità. Mentre la Russia chiede la rimozione delle sanzioni e un maggiore coinvolgimento dell’ONU, l’UE continua a sostenere militarmente l’Ucraina, mantenendo una posizione di diffidenza nei confronti delle mosse del Cremlino. Il futuro del conflitto resta incerto, con nuove riunioni internazionali previste per delineare le garanzie di sicurezza per Kiev in caso di un cessate il fuoco.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

