Guerra in Ucraina: Mosca discute con interlocutori internazionali per una possibile de-escalation
Vaticano, Usa e Russia rilanciano il dialogo per fermare la guerra in Ucraina. Raid su Kharkiv, ma si aprono spiragli diplomatici e discussioni su garanzie
Guerra in Ucraina: Mosca discute con interlocutori internazionali per una possibile de-escalation
In un contesto geopolitico sempre più complesso, si moltiplicano i segnali di un possibile avvicinamento tra le parti coinvolte nella guerra in Ucraina. Al centro dell’attenzione, una telefonata tra mons. Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. L’iniziativa diplomatica della Santa Sede si inserisce in un momento di intensificazione dei colloqui anche tra Stati Uniti e Russia, con un ruolo sempre più attivo di Donald Trump.
La telefonata tra Vaticano e Russia
Secondo un comunicato ufficiale della Santa Sede, il colloquio telefonico tra mons. Gallagher e Lavrov ha affrontato il quadro generale della politica internazionale, con particolare attenzione alla situazione in Ucraina. Al centro del dialogo anche iniziative concrete per fermare le ostilità, in un momento in cui la guerra continua a mietere vittime: almeno 3 morti e 32 feriti sono stati registrati a seguito di un raid russo su Kharkiv.
Il Vaticano ha ribadito la propria disponibilità a proseguire nell’impegno umanitario, in particolare per lo scambio dei prigionieri. Tra i temi toccati anche la condizione della Chiesa cattolica nella Federazione Russa, in un contesto spesso delicato per la libertà religiosa.
Trump e il ruolo crescente nella mediazione: “tre passi avanti” nei colloqui a Washington
Sul fronte americano, l’inviato economico del Cremlino, Kirill Dmitriev, ha avuto due giorni di incontri a Washington, parlando di “tre passi avanti” nelle relazioni tra Usa e Russia. A suo dire, si sarebbe avviato un processo positivo e costruttivo che potrebbe portare alla ripresa di relazioni economiche, inclusi i voli diretti tra i due paesi.
Donald Trump, tornato protagonista sulla scena diplomatica, viene dipinto da Dmitriev come “determinato a trovare soluzioni reali e durature per la crisi in Ucraina”. L’amministrazione americana – secondo l’inviato russo – avrebbe già facilitato un primo accordo di principio per evitare attacchi alle infrastrutture energetiche, definito come “un passo importante verso la de-escalation”.
Rubio: “Vicini alla pace, ma nessun risultato concreto ancora”
Anche il segretario di Stato americano Marco Rubio ha confermato i contatti bilaterali, affermando che “ci stiamo avvicinando alla pace” ma senza risultati tangibili per ora. La posizione ufficiale resta cauta, in linea con quanto espresso dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha parlato di “cauto ottimismo” e di un lavoro che “proseguirà a diversi livelli”.
Garanzie di sicurezza per l’Ucraina: prime aperture dal fronte russo
Uno degli elementi più significativi emersi dai colloqui riguarda le possibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Dmitriev ha aperto a questa ipotesi, affermando che “alcune garanzie, in una forma o nell’altra, potrebbero essere accettabili”, pur ribadendo l’opposizione ferma all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, definito “completamente impossibile”.
È la prima volta che un rappresentante russo lascia intendere una possibile accettazione di garanzie per Kyiv. Tuttavia, permangono forti differenze: Lavrov ha ribadito che la presenza di truppe NATO, anche sotto egida di peacekeeping UE, è da escludersi. Kyiv, dal canto suo, insiste su garanzie concrete, anche attraverso la presenza fisica di forze occidentali per prevenire nuove offensive.
Kiev prepara una missione negli Usa per un accordo sui minerali
Sul fronte ucraino, invece, è prevista a breve una missione negli Stati Uniti per discutere un nuovo quadro di cooperazione strategica sui minerali critici. Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha annunciato consultazioni online già nei prossimi giorni.
Urso: “L’Italia farà la sua parte nella ricostruzione”
Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha ribadito l’impegno dell’Italia nella ricostruzione economica dell’Ucraina, sottolineando l’importanza della tecnologia, della cooperazione e della centralità del Mediterraneo nelle nuove rotte geopolitiche. “La ricostruzione economica sarà fondamentale per il futuro competitivo dell’Ucraina – ha dichiarato Urso – e l’Italia è pronta a contribuire grazie alla sua tradizione industriale e di cooperazione allo sviluppo”.
Tra colloqui e mediazioni il conflitto prosegue
Nel frattempo, la guerra continua sul campo: oltre al raid russo su Kharkiv, la Russia ha denunciato attacchi di droni ucraini contro infrastrutture energetiche sul proprio territorio. Anche nella regione russa di Bryansk, un civile è morto e un altro è rimasto ferito a seguito di un bombardamento.
Le mosse diplomatiche recenti indicano una timida ma importante inversione di rotta. Il Vaticano, con la sua storica vocazione pacificatrice, si affianca a nuovi tentativi di dialogo tra Washington e Mosca. La figura di Trump, invece, continua a emergere come possibile mediatore di una crisi che ha profondamente segnato l’Europa e il mondo.
Tuttavia, come ribadito da molte delle parti in causa, non si è ancora giunti a una vera svolta.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

