Guerra in Ucraina: L’Onu approva la risoluzione Usa, ma senza riferimenti all’integrità di Kiev
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione degli Stati Uniti per la fine della guerra in Ucraina, ma senza citare la Russia come aggressore né menzionare l’integrità territoriale di Kiev. Francia e Regno Unito si astengono, mentre Mosca e Washington si trovano sorprendentemente d’accordo.
Guerra in Ucraina: L’Onu approva la risoluzione Usa, ma senza riferimenti all’integrità di Kiev
Nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione presentata dagli Stati Uniti che chiede una “rapida fine della guerra”. Il testo, tuttavia, non fa alcun riferimento alla Russia come aggressore né menziona l’integrità territoriale dell’Ucraina, due elementi fondamentali che erano stati inclusi in una precedente risoluzione dell’Assemblea Generale dell’Onu.
L’approvazione della risoluzione è stata possibile grazie a un voto favorevole di 10 membri su 15, mentre Francia, Regno Unito, Slovenia, Grecia e Danimarca si sono astenuti. Per la prima volta, Russia, Stati Uniti e Cina hanno votato insieme, un segnale che potrebbe indicare un cambiamento negli equilibri diplomatici globali.
Un voto controverso: Usa e Russia dalla stessa parte
L’elemento più sorprendente di questo voto è stato il sostegno congiunto di Washington e Mosca alla risoluzione. Un’alleanza inedita che ha sollevato numerose domande sulla posizione degli Stati Uniti riguardo al conflitto.
Mentre Francia e Regno Unito avrebbero potuto porre il veto alla risoluzione, hanno scelto l’astensione, di fatto permettendo l’approvazione del testo nella versione voluta dagli Stati Uniti.
L’ambasciatore russo all’Onu ha infatti definito il voto “un passo nella giusta direzione“, sottolineando come la risoluzione non contenga elementi critici nei confronti della Russia.
L’Assemblea Generale Onu aveva già votato una risoluzione più dura
Poco tempo prima, l’Assemblea Generale dell’Onu aveva approvato una risoluzione di tutt’altro tenore, proposta dall’Ucraina e sostenuta dai Paesi europei, che condannava apertamente l’invasione russa e ribadiva l’integrità territoriale di Kiev.
Questo testo aveva ottenuto 93 voti favorevoli, 18 contrari (inclusa la Russia) e 65 astensioni, tra cui proprio gli Stati Uniti. Un dato significativo, poiché Washington inizialmente aveva votato contro questa risoluzione per poi rettificare con un’astensione.
Il Cremlino plaude alla posizione “equilibrata” degli Usa
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha elogiato la posizione assunta dagli Stati Uniti all’Onu, definendola “più equilibrata” rispetto al passato. “Questo aiuta davvero gli sforzi volti a risolvere il conflitto“, ha dichiarato Peskov.
Lo stesso portavoce ha poi aggiunto che la Russia vede “vaste possibilità di cooperazione con Washington“, in particolare nel settore dell’estrazione delle terre rare, una risorsa strategica fondamentale per l’industria tecnologica.
La missione della Farnesina a Kiev e la ricostruzione dell’Ucraina
Mentre all’Onu si consumava questa svolta diplomatica, a Kiev si è svolta una missione di alto livello dell’inviato speciale del Ministro degli Esteri italiano, Davide La Cecilia, con l’obiettivo di discutere la ricostruzione dell’Ucraina.
Durante la visita, La Cecilia ha incontrato vari ministri ucraini, tra cui quelli dell’Energia, delle Finanze e della Cultura, per affrontare questioni cruciali come la ricostruzione delle infrastrutture, il rilancio economico e la tutela del patrimonio culturale del Paese.
Un appuntamento chiave sarà la “Ukraine Recovery Conference” che si terrà a Roma il 10-11 luglio, dove saranno presentate iniziative per la ripresa economica dell’Ucraina con il sostegno di imprese italiane e internazionali.
Putin: “Zelensky è una figura tossica”
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha rilasciato dichiarazioni pesanti su Volodymyr Zelensky, definendolo una “figura tossica” per le forze armate ucraine. Secondo il Cremlino, il presidente ucraino starebbe impartendo “ordini assurdi dettati da considerazioni politiche e non militari“, provocando perdite ingenti tra i soldati di Kiev.
Putin ha anche sottolineato che l’ex comandante delle forze armate ucraine, Valeriy Zaluzhny, oggi ambasciatore a Londra, godrebbe di un consenso superiore rispetto a Zelensky, un dato che potrebbe influenzare il futuro politico dell’Ucraina.
I passi successivi
L’approvazione della risoluzione Usa all’Onu, con il voto favorevole di Russia e Cina, segna una possibile svolta nella gestione del conflitto ucraino. Se da un lato Washington sembra cercare un nuovo equilibrio con Mosca, dall’altro questo ha creato tensioni con gli alleati europei, che continuano a sostenere Kiev con maggiore fermezza.
Resta da vedere se questa mossa rappresenti un primo passo verso un cessate il fuoco o se sia solo un atto simbolico privo di reali conseguenze sul campo di battaglia.
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