Global Sumud Flotilla: Liberati i quattro parlamentari a bordo delle imbarcazioni, sono in partenza verso l’Italia
Rilasciati i quattro parlamentari italiani fermati a bordo della Global Sumud Flotilla: rientrano oggi in Italia, mentre restano in carcere centinaia di attivisti.
Global Sumud Flotilla: Liberati i quattro parlamentari a bordo delle imbarcazioni, sono in partenza verso l’Italia
Il ministero degli Esteri israeliano conferma il rilascio dei quattro parlamentari italiani che facevano parte della Flotilla.
Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi si trovavano a bordo delle imbarcazioni della missione umanitaria e sono stati fermati durante l’avvicinamento alla costa di Gaza. Tajani, che era in contatto con il ministro israeliano Saar, aveva già chiesto la liberazione immediata, che è stata loro concessa.
Il ministro degli esteri italiano ha dichiarato in merito: “Sono in partenza dall’aeroporto Ben Gurion i quattro parlamentari, con i quali ho parlato stamane. Sono accompagnati da un diplomatico della nostra ambasciata a Tel Aviv”. Ai quattro parlamentari è stata riconosciuta l’immunità, sono stati condotti all’aeroporto Ben Gurion e torneranno a casa in giornata con un volo di linea. Tajani ha inoltre dichiarato di aver parlato con loro mentre erano in aeroporto e di essersi assicurato del loro stato di salute. Anche i leader dei loro partiti sono stati avvisati, così come il presidente del Consiglio.
Gli attivisti bloccati in acque internazionali dalle autorità israeliane sono in tutto 473 e sono stati momentaneamente trasferiti nel carcere di Saharonim, nel sud di Israele, in attesa del completamento delle procedure per il rimpatrio.
Il ministro degli esteri israeliano Gideon Sa’ar ha dichiarato su X: “Sono in corso le procedure per concludere la provocazione Hamas-Sumud e finalizzare l’espulsione dei partecipanti a questa farsa. Sono già stati espulsi 4 cittadini italiani. Gli altri sono in fase di espulsione. Israele desidera porre fine a questa procedura il più rapidamente possibile”. Insieme al post, una foto di Greta Thunberg e di altri attivisti della Flotilla, che il ministro definisce “una provocazione”. Sa’ar sostiene inoltre: “Come hanno ripetutamente affermato Israele, Italia, Grecia e il Patriarcato latino di Gerusalemme, qualsiasi aiuto trasportato da queste imbarcazioni, per quanto piccolo, avrebbe potuto essere trasferito pacificamente a Gaza. Questa non era altro che una provocazione”
L’ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, conferma di aver parlato con i parlamentari rilasciati e con gli attivisti italiani della Flotilla e che non ci siano maltrattamenti verso di loro.
L’ambasciatore sostiene inoltre: “Il console italiano sta per incontrare a breve gli attivisti a Ketziot. Le autorità italiane si stanno adoperando per far rilasciare tutti gli altri italiani. I quattro parlamentari rilasciati sono già all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, partiranno per Roma Fiumicino alle 10”.
L’ambasciata italiana ha inoltre predisposto del personale del consolato al porto di Ashdod per effettuare visite consolari e richiedere la liberazione degli altri italiani arrestati.
D’altro canto, la tv israeliana ha diffuso la notizia di scambi frenetici fra autorità italiane e il capo dei servizi segreti israeliani, David Barnea, dopo che era stata divulgata l’informazione che alcuni attivisti avrebbero subito maltrattamenti. Le autorità italiane hanno richiesto immagini dei detenuti per verificarne le condizioni e Barnea avrebbe diffuso il materiale “per porre fine alla tempesta diplomatica”.
L’ultima imbarcazione della Flotilla, Marinette, è stata intercettata in mattinata a 42,5 miglia nautiche da Gaza. Questo quanto riferito tramite i social dalla missione umanitaria. Nel post viene inoltre affermato: “In 38 ore, le forze navali di occupazione israeliane hanno intercettato illegalmente tutte le nostre 42 imbarcazioni, ciascuna delle quali trasportava aiuti umanitari, volontari e la determinazione di rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza. Marinette ha navigato con lo spirito del sumud anche dopo aver visto il destino di 41 imbarcazioni prima di lei”. Il post termina con la dichiarazione: “Questa non è la fine della nostra missione. La nostra determinazione ad affrontare le atrocità di Israele e a schierarci al fianco del popolo palestinese rimane incrollabile”.
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