Gli Stati Uniti sospendono parte degli aiuti militari a Kiev: l’Ucraina convoca il diplomatico USA, Mosca esulta
La Casa Bianca conferma lo stop a forniture di armi, compresi missili antiaerei, per priorità interne. Kiev preoccupata, il Cremlino parla di "passo verso la fine del conflitto". Intanto l’UE sfida la Cina su sicurezza e sostegno a Mosca.
Gli Stati Uniti sospendono parte degli aiuti militari a Kiev: l’Ucraina convoca il diplomatico USA, Mosca esulta.
Washington – 1 luglio 2025 – Gli Stati Uniti hanno ufficialmente sospeso alcune forniture militari all’Ucraina, comprese componenti cruciali per la difesa aerea, come i missili antiaerei. La decisione è stata confermata dalla Casa Bianca, che ha spiegato come la scelta sia frutto di una revisione del Dipartimento della Difesa per tutelare le priorità strategiche e le scorte interne americane.
“Si tratta di una misura necessaria per garantire gli interessi degli Stati Uniti”, ha dichiarato la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly. “Abbiamo valutato attentamente l’impatto dell’assistenza militare globale e, in questo momento, alcune forniture devono essere ridotte”.
Ucraina in allarme: “Così si rafforza la Russia”
La risposta di Kiev non si è fatta attendere. Il Ministero degli Esteri ucraino ha convocato l’incaricato d’affari statunitense per esprimere profonda preoccupazione, sottolineando che eventuali ritardi o interruzioni degli aiuti potrebbero incoraggiare ulteriormente le azioni aggressive della Russia.
“Ogni ritardo è un vantaggio per Mosca”, ha dichiarato un portavoce del ministero, chiedendo una revisione urgente della decisione.
Mosca commenta: “Fine del conflitto più vicina”
In Russia, la notizia è stata accolta con soddisfazione. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato: “Meno armi vengono fornite all’Ucraina, più è vicina la fine del conflitto”. Secondo il Cremlino, il rallentamento degli aiuti occidentali conferma un indebolimento del fronte occidentale e potrebbe accelerare una soluzione favorevole per Mosca.
UE: la Cina nel mirino per il sostegno indiretto a Mosca
Nel frattempo, l’Unione Europea ha intensificato la sua retorica nei confronti della Cina. Prima del 13° dialogo strategico UE-Cina, l’alto rappresentante Kaja Kallas ha puntato il dito contro Pechino, accusandola di essere “l’ancora di salvezza di Mosca” grazie a relazioni commerciali e supporti indiretti, inclusi attacchi informatici e commercio sleale.
“La Cina non può pretendere di stringere legami con l’Europa mentre consente una guerra nel continente”, ha affermato Kallas, che incontrerà il ministro degli Esteri cinese Wang Yi. L’UE chiede a Pechino un maggiore impegno per la pace e il rispetto del diritto internazionale, con particolare riferimento alla crisi ucraina e alle tensioni su Taiwan.
Contesto geopolitico sempre più teso
La sospensione degli aiuti statunitensi giunge in un momento di fragilità strategica per Kiev, mentre le offensive russe si intensificano e l’Europa discute un maggiore coinvolgimento in chiave difensiva. Il nuovo scenario impone riflessioni urgenti sul futuro della guerra e sul ruolo delle grandi potenze nel mantenerla o fermarla.
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