Funerali di Charlie Kirk. Erika Kirk perdona l’assassino del marito, mentre Trump dichiara: “Un patriota, un martire per la libertà dell’America”.
Ai funerali di Charlie Kirk, la moglie Erika perdona l’assassino, mentre Donald Trump lo definisce martire della libertà e promette la massima punizione per il killer.
Funerali di Charlie Kirk. Erika Kirk perdona l’assassino del marito, mentre Trump dichiara: “Un patriota, un martire per la libertà dell’America”.
Nella giornata di ieri, domenica 21 settembre, si sono tenuti i funerali dell’attivista trumpiano Charlie Kirk presso lo State Farm Stadium di Glendale, in Arizona. Fra dentro e fuori la struttura si sono contate 200 000 persone.
Durante la cerimonia, intitolata “Building a Legacy: Remembering Charlie Kirk“, sono intervenuti relatori illustri, tra cui J.D. Vance, vicepresidente americano e amico stretto dell’attivista, che lo ha proclamato “un eroe dell’America e martire della fede”.
Anche F. Kennedy è intervenuto, paragonando Kirk a Gesù Cristo, affermando “Cristo è morto a 33 anni, ma ha cambiato la traiettoria della storia. Charlie è morto a 31 anni. Anche lui ora ha cambiato la traiettoria della storia”
Erika Kirk, vedova dell’attivista e ora erede degli ideali politici del marito ha dichiarato, in lacrime: “Perdono il killer”, sostenendo che questo è ciò che la sua fede le suggerisce di fare. La donna, recentemente nominata CEO dell’associazione Turning Point Usa, ha avuto il compito di introdurre Trump sul palco del memoriale.
Nel suo discorso, il Tycoon definisce Kirk “un gigante della sua generazione” e “un patriota, un martire per la libertà dell’America, ucciso da un mostro radicalizzato e spietato per aver espresso la sua verità”. Afferma inoltre: “So che nessuno di noi presenti oggi si dimenticherà mai di Charlie Kirk, che il suo nome vivrà per sempre nella storia come uno dei più grandi patrioti d’America”, motivo per cui, ha annunciato, gli verrà conferita la medaglia all’onore civile, l’onorificenza più importante del paese.
Il presidente sostiene inoltre che la morte dell’attivista rappresenti non solo un attacco a un uomo o a un movimento, ma a tutta l’America.
Il Tycoon pone fine all’atmosfera di riconciliazione impostata dalla vedova dell’attivista, sostenendo: “Charlie non odiava i suoi rivali. Io li odio e non auguro loro il meglio. È su questo che non andavo d’accordo con Kirk”, riferendosi all’ipotesi secondo cui il killer, Tyler Robinson, sarebbe legato ai gruppi radicalisti di sinistra, ipotesi già esclusa dall’FBI.
Il presidente ha inoltre annunciato :”L’assassino depravato che ha pianificato ed eseguito l’uccisione di Charlie è stato arrestato e accusato di omicidio capitale”. Ed ha aggiunto poi: “Se Dio vuole, riceverà la punizione più severa per il suo crimine orrendo, perché non si può lasciare che accada una cosa simile. Non si può lasciare che accada. Non si può permettere che accada a un Paese”.
La fine dell’intervento del presidente è stata segnata da un abbraccio con la vedova di Kirk, che non è riuscita a trattenere le lacrime, intorno a cui, afferma Trump, si stringe tutta l’America.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano

