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Evoluzioni in Gabon: dopo il colpo di stato le nuove elezioni del governo militare

Evoluzioni in Gabon dopo il colpo di stato: la giunta militare nomina un leader per il governo militare di transizione.

Evoluzioni in Gabon: dopo il colpo di stato le nuove elezioni del governo militare

Evoluzioni in Gabon dopo il colpo di stato: la giunta militare nomina un leader per il governo militare di transizione.

“Senza alcuna violenza e spargimento di sangue, il Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni (Ctri) ha rovesciato un regime che ha negato la democrazia per anni. Ora vogliamo instaurare istituzioni più democratiche, liberare i prigionieri politici e organizzare elezioni libere”, ha dichiarato dopo la presa di potere Nguema.
In questi giorni, dopo aver rimosso il presidente il 30 agosto, il governo militare di transizione del Gabon ha nominato l’ex leader dell’opposizione Raymond Ndong Sima primo ministro.

Dal 2012 al 2014, Ndong Sima, ha lavorato come primo ministro di Ali Bongo, dopo alcune accuse in merito ad azioni di al governo e scontri con il presidente nel 2016 e nel 2023, ha allontanato la scena politica.
La sua nomina è stata decisa con un decreto del generale Brice Oligui Nguema, dopo aver promesso riforme economiche, elezioni libere ed eque, senza specificarne una data/periodo di attuazione.
Il governo dei Bongo aveva creato un malcontento diffuso perché aveva fatto poco per condividere la ricchezza del Gabon con i cittadini.
Libreville ha supportato e supporta tutt’ora il colpo di stato, il governo militare sta lavorando per consolidare il potere, ne è un esempio il giuramento del nuovo presidente ad interim.
Il governo militare ha dichiarato che, Ali Bongo, ora è stato liberato e può recarsi all’estero se lo desidera.
“Possiamo affermare che poche ore prima del colpo di stato militare, c’è stato un colpo di stato istituzionale in una dittatura che durava da oltre 50 anni” ha dichiarato Josep Borrell, dopo un incontro Bola Tinubu, il presidente della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao).
“La situazione attuale resta ancora confusa. Siamo soddisfatti della caduta del clan Bongo, ma non vogliamo che il nostro paese faccia la fine della Guinea Conakry, dove con Doumbouya la transizione democratica è diventata un miraggio” ha dichiarato all’Afp Bernard Christian Rekoula, esponente della società civile in esilio.

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