fbpx
CAMBIA LINGUA

Esplosioni in Libano: nove morti, centinaia di feriti e crescente tensione con Israele. Hezbollah promette una vendetta sanguinosa.

Ondata di esplosioni di dispositivi radio provoca morti e feriti in Libano. Hezbollah minaccia una risposta violenta, mentre la situazione rischia di evolvere in un conflitto regionale. Il governo libanese si prepara a possibili attacchi israeliani, mentre l'ONU convoca una riunione d'emergenza.

Esplosioni in Libano: nove morti, centinaia di feriti e crescente tensione con Israele. Hezbollah promette una vendetta sanguinosa.

Il Libano è stato scosso da una serie di esplosioni simultanee che hanno colpito diverse città, causando un bilancio tragico di nove morti e centinaia di feriti. Le esplosioni, che hanno riguardato principalmente dispositivi radio come walkie-talkie e cercapersone, hanno sconvolto Beirut e il sud del Paese, in un momento di crescente tensione con Israele e con il gruppo sciita Hezbollah pronto a una risposta violenta.

Secondo le autorità libanesi, le esplosioni sono avvenute durante eventi pubblici, compresi i funerali delle vittime di attacchi hacker avvenuti il giorno precedente, e hanno lasciato una scia di devastazione in diverse città come Beirut, Sidone e nella regione della Bekaa. Le immagini circolate sui social media mostrano scene di panico con persone ferite o senza vita a terra, mentre si intensificano i timori di un’escalation della violenza nella regione. Fonti locali hanno riferito che le esplosioni hanno colpito anche impianti collegati a pannelli solari e sistemi di impronte digitali, aumentando la confusione.

Esplosioni in Libano: nove morti, centinaia di feriti e crescente tensione con Israele. Hezbollah promette una vendetta sanguinosa.

Hezbollah, il potente gruppo sciita libanese sostenuto dall’Iran, ha immediatamente reagito a queste esplosioni, puntando il dito contro Israele e promettendo una feroce vendetta. Il capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah, Hashem Safieddine, ha dichiarato che “la vendetta sarà sanguinosa” e ha ribadito che il gruppo non sarà intimidito o sconfitto da questi attacchi. Safieddine, cugino del leader di Hezbollah Hasan Nasrallah, ha aggiunto che il nemico israeliano “dovrebbe sapere che non ci piegheremo né ci ritireremo”.

Fonti internazionali come il Guardian e media locali libanesi hanno riferito che le esplosioni sarebbero state causate da batterie trappola caricate con esplosivi, recentemente importate da Hezbollah e inserite in dispositivi radio Icom-V82, un modello giapponese ampiamente utilizzato dal gruppo. Queste batterie trappola, a quanto pare, sono state la causa delle esplosioni, che hanno colpito diverse zone in modo simultaneo, suggerendo una sofisticata operazione coordinata.

A peggiorare la situazione, il ministero dell’Informazione libanese ha confermato che nelle stesse ore sono stati condotti raid aerei israeliani nel sud del Libano, precisamente nelle località di Blida e Kfar Kila, vicino alla linea di confine tra i due Paesi. Questi attacchi aerei hanno ulteriormente esasperato la tensione, soprattutto dopo che una raffica di razzi è stata lanciata dal Libano verso la cittadina israeliana di Kiryat Shmona, situata nel nord della Galilea. Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi, affermando di aver preso di mira una base militare israeliana. Tuttavia, non sono stati riportati feriti a seguito di quest’attacco.

Esplosioni in Libano: nove morti, centinaia di feriti e crescente tensione con Israele. Hezbollah promette una vendetta sanguinosa.

La situazione ha scatenato caos e rabbia per le strade libanesi. A Tiro, a sud di Beirut, una folla infuriata ha attaccato un’auto della missione Unifil, le forze di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, anche se i soldati all’interno del veicolo, di origini malesi, non sono stati feriti. Non ci sono stati coinvolgimenti di militari italiani in questo incidente.

Di fronte a questa ondata di violenza, il premier libanese Najib Mikati ha dichiarato che il governo si sta preparando a “possibili scenari” di un grande attacco da parte di Israele. Durante una riunione con il comitato di emergenza del governo, il capo Nasser Yassin ha spiegato che sono state messe a punto diverse strategie per far fronte a un attacco su vasta scala, mentre i funzionari libanesi temono che il conflitto possa degenerare rapidamente.

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha confermato che Israele sta entrando in una “nuova fase del conflitto” e ha parlato del trasferimento di risorse e forze verso il nord, segnalando che il Paese si sta preparando a una risposta dura.

In questo contesto già incandescente, il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha messo in guardia contro il pericolo di una guerra più ampia in Medio Oriente, affermando che l’esplosione di questi dispositivi radio potrebbe rappresentare solo il preludio a un conflitto più vasto tra Libano e Israele.

Bou Habib ha sottolineato che le recenti minacce israeliane di ampliare il raggio d’azione della guerra con il Libano potrebbero far precipitare la regione in una spirale di violenza incontrollabile. La comunità internazionale, osservando con preoccupazione l’evolversi della situazione, ha chiesto moderazione da entrambe le parti.

Per discutere dell’attuale crisi, l’ONU ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza, che si terrà venerdì alle 15 ore locali (21 ore italiane), su richiesta dell’Algeria. La comunità internazionale spera che questo incontro possa contribuire a placare le tensioni e ad evitare una nuova guerra in una regione già segnata da decenni di conflitti.

La popolazione libanese, scossa e impaurita, teme che le esplosioni di questi giorni possano essere il segnale di una nuova fase di violenza tra Israele e Hezbollah, in un conflitto che potrebbe coinvolgere l’intero Medio Oriente.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×