Esplosione alla stazione di polizia di Nowgam, nel Kashmir indiano: almeno nove morti e oltre trenta feriti.
La deflagrazione, avvenuta durante l’analisi di esplosivi sequestrati, ha distrutto l’edificio e coinvolto diversi agenti e tecnici forensi.
Esplosione alla stazione di polizia di Nowgam, nel Kashmir indiano: almeno nove morti e oltre trenta feriti.
Una devastante esplosione ha sconvolto questa notte la città di Srinagar, nel Kashmir amministrato dall’India, provocando la morte di almeno nove persone e il ferimento di altre 31. Il dramma si è verificato all’interno della stazione di polizia di Nowgam, dove una squadra di agenti e tecnici della scientifica stava esaminando un ingente quantitativo di esplosivo confiscato nei giorni precedenti nell’ambito di un’indagine sul terrorismo.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni fornite dal direttore generale della polizia regionale, Nalin Prabhat, la deflagrazione è avvenuta intorno alle 23:20 ora locale di venerdì, mentre gli esperti forensi estraevano campioni dal materiale sequestrato. Gli esplosivi erano stati recuperati solo pochi giorni prima a Faridabad, nello stato di Haryana, e trasferiti a Srinagar per le analisi.
«Purtroppo, durante questo processo, si è verificata un’esplosione accidentale. Ogni ulteriore speculazione sulla causa è inutile», ha dichiarato Prabhat ai giornalisti, sottolineando che l’incidente non sembrerebbe avere collegamenti con atti deliberati di sabotaggio.
Vittime e danni
Tra le vittime figurano agenti di polizia, membri della squadra forense, due fotografi di cronaca nera e funzionari amministrativi impegnati nell’esame degli esplosivi. L’esplosione ha completamente distrutto la struttura della stazione di polizia, danneggiando gravemente anche gli edifici circostanti. Diversi veicoli parcheggiati nelle vicinanze sono stati avvolti dalle fiamme.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Press Trust of India (PTI), alcune piccole esplosioni secondarie si sono verificate dopo la principale deflagrazione, rendendo difficili i soccorsi nelle prime fasi. Le squadre di emergenza sono comunque riuscite a estrarre i feriti e a trasportarli negli ospedali della città, dove molti versano in condizioni critiche.
L’origine del materiale esplosivo
Gli esplosivi erano stati sequestrati nel contesto di un’operazione condotta contro la cosiddetta “rete dei colletti bianchi”, una formazione terroristica clandestina in via di organizzazione a Faridabad. Secondo le indagini preliminari, il gruppo avrebbe incluso Umar Un Nabi Mohammed, il presunto kamikaze dell’attentato al Forte Rosso di Nuova Delhi avvenuto il 10 novembre scorso, nel quale avevano perso la vita diverse persone.
L’uomo, un medico di 36 anni di origine kashmira, era considerato insospettabile e rappresentava, per le autorità indiane, un esempio di come cellule terroristiche stiano cercando di infiltrarsi anche tra i professionisti.
Contesto di tensione nel Kashmir
L’incidente si inserisce in un clima già estremamente teso tra India e Pakistan, che da decenni si contendono la regione del Kashmir, amministrandone ciascuno una parte ma rivendicandone l’intero territorio.
Dal 1989, gruppi armati locali combattono contro il controllo indiano, e l’India incolpa Islamabad di sponsorizzare il terrorismo nella regione, accusa sempre respinta dal governo pakistano. Molti abitanti del Kashmir, tuttavia, definiscono la propria azione come una “lotta per la libertà” piuttosto che un movimento terroristico.
Un Paese scosso da nuove tragedie
La deflagrazione di Nowgam è avvenuta a pochi giorni dall’attentato che ha colpito Nuova Delhi, dove un’esplosione nel cuore della capitale ha causato almeno 12 morti e oltre 30 feriti. Il governo indiano ha promesso di punire i responsabili e di rafforzare i controlli su tutto il territorio nazionale.
Il tragico incidente di Srinagar, sebbene di natura accidentale, riaccende le preoccupazioni sulla sicurezza nella gestione di materiali esplosivi sequestrati e sulla fragilità delle strutture di polizia nelle aree di conflitto.
Le autorità hanno avviato un’inchiesta per chiarire le cause precise dell’esplosione e per verificare eventuali negligenze o carenze nei protocolli di sicurezza.
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