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Escalation del conflitto in Ucraina: Offensiva a Kursk e minaccia alla Sicurezza Nucleare

Le tensioni tra Ucraina e Russia aumentano con una nuova offensiva ucraina nella regione di Kursk e le accuse di Mosca di un possibile attacco alla centrale nucleare.

Escalation del conflitto in Ucraina: Offensiva a Kursk e minaccia alla Sicurezza Nucleare.

L’ultima serie di eventi riguardanti il conflitto tra Ucraina e Russia ha visto un’escalation significativa, con nuove offensive, accuse reciproche e preoccupazioni crescenti per la sicurezza delle infrastrutture critiche.

In primo piano c’è l’offensiva ucraina nella regione di Kursk, in Russia, che ha innescato una serie di reazioni da parte di Mosca. Il ministero della Difesa russo ha accusato l’Ucraina di pianificare un attacco alla centrale nucleare di Kursk, avvertendo che tale mossa potrebbe provocare un disastro su vasta scala in Europa. In risposta, il ministero ha promesso “dure ritorsioni” se l’attacco dovesse avvenire, alimentando le già alte tensioni tra i due Paesi.

Queste accuse sono arrivate dopo che l’Ucraina ha lanciato una massiccia offensiva transfrontaliera nella regione di Kursk, che ha portato a evacuazioni di massa e un aumento delle misure di sicurezza da parte delle autorità russe. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato che le forze ucraine stanno “rafforzando” le loro posizioni nella regione, sottolineando che l’offensiva mira a stabilizzare e ampliare il controllo ucraino sul territorio.

Parallelamente, i media italiani hanno riportato che Stefania Battistini, inviata della Rai, insieme al cameraman Simone Traini, ha realizzato un reportage dall’interno del territorio russo, diventando la prima troupe internazionale a documentare l’incursione ucraina. Questo reportage ha avuto un impatto significativo, tanto che Mosca ha aperto un’inchiesta penale contro i due giornalisti, accusandoli di aver attraversato illegalmente il confine russo e di aver filmato nel villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk. In risposta, la Rai ha deciso di far rientrare temporaneamente in Italia i due inviati per garantire la loro sicurezza.

L’offensiva ucraina e la reazione russa hanno anche avuto ripercussioni sul piano diplomatico.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, l’attacco ucraino nella regione di Kursk ha fatto deragliare un negoziato russo-ucraino che era previsto a fine mese in Qatar. Le delegazioni dei due Paesi avrebbero dovuto discutere un accordo per fermare gli attacchi alle infrastrutture energetiche, ma l’escalation militare ha spinto Mosca a ritirarsi dall’iniziativa, mettendo a rischio qualsiasi progresso verso una risoluzione diplomatica del conflitto. Questo negoziato, sebbene condotto indirettamente attraverso il Qatar, era visto come una delle poche possibilità rimaste per ridurre le tensioni e avviare un dialogo che potesse portare a un cessate il fuoco.

Nel contesto più ampio del conflitto, l’Ucraina ha continuato a subire attacchi da parte delle forze russe. Nella città di Myrnohrad, situata nell’oblast di Donetsk, un attacco russo ha causato almeno un morto e quattro feriti, secondo quanto riferito dal governatore Vadym Filashkin. Myrnohrad, vicina alla linea del fronte, è diventata un obiettivo strategico per le forze russe, che negli ultimi mesi hanno concentrato i loro sforzi su questa regione. Nonostante le difficoltà, il presidente Zelensky ha dichiarato che la situazione nelle aree di Pokrovsk e Toretsk è sotto controllo, con le forze ucraine che continuano a respingere gli attacchi russi.

Sul fronte tecnologico, l’Ucraina ha rivendicato un successo significativo con un cyberattacco contro un’azienda russa coinvolta nello sviluppo di munizioni nucleari. Secondo i servizi segreti ucraini, l’attacco ha paralizzato il provider internet Vega, che serviva la città di Snejinsk, nell’oblast di Chelyabinsk, mettendo offline numerosi server e distruggendo i dati in essi contenuti. Questo attacco cibernetico rappresenta una nuova dimensione del conflitto, con l’Ucraina che dimostra di poter colpire obiettivi strategici russi anche a distanza.

In ambito internazionale, la questione degli aiuti militari all’Ucraina continua a essere oggetto di discussione.

Da una parte, il governo ucraino ha negato le notizie secondo cui la Germania starebbe dimezzando il suo sostegno militare, definendole manipolazioni. Il portavoce del ministero degli Affari Esteri ucraino, Georgiy Tykhyi, ha espresso gratitudine per il continuo supporto tedesco, sottolineando l’importanza di questi aiuti per la difesa ucraina. Dall’altra, la Germania ha confermato di voler ridurre gli aiuti militari bilaterali nel 2025, puntando invece sull’utilizzo dei beni russi congelati per continuare a sostenere Kiev.

Intanto, continuano le tensioni tra gli alleati occidentali. Il Times di Londra ha riportato che gli Stati Uniti stanno bloccando la Gran Bretagna dal permettere all’Ucraina di utilizzare i missili Storm Shadow all’interno della Russia, per paura di un’escalation del conflitto. Questa decisione ha creato frustrazione nel governo britannico, che attende da più di un mese un via libera da Washington.

Il contesto di guerra ha visto anche un aumento degli sfollati.

Il ministero russo per le Situazioni di Emergenza ha dichiarato che circa 10.000 sfollati dalla regione di Kursk, tra cui 3.000 bambini, sono stati ospitati in 171 centri di accoglienza temporanea in tutto il paese. L’evacuazione di oltre 120.000 civili è stata descritta come uno “shock” per molti, soprattutto considerando la rapidità e l’intensità dell’incursione ucraina.

Sul fronte diplomatico, il nuovo ambasciatore italiano a Kiev, Carlo Formosa, ha presentato le credenziali al presidente Zelensky, riaffermando il fermo supporto dell’Italia all’Ucraina. Durante il colloquio, è stato sottolineato l’impegno italiano a sostenere la ricostruzione dell’Ucraina, con la promessa di organizzare una Conferenza Internazionale per la Ricostruzione a Roma nel 2025. L’Italia, inoltre, continua a giocare un ruolo chiave all’interno del G7, coordinando il supporto degli alleati per le riforme interne dell’Ucraina e il suo percorso di integrazione euro-atlantica.

Le accuse reciproche tra Russia e Ucraina, l’intensificazione delle operazioni militari e le complicazioni diplomatiche rappresentano tutti elementi di un conflitto che rischia di protrarsi ancora a lungo, con gravi conseguenze per la stabilità della regione e del mondo intero.

Nella regione russa di Kursk, l’Ucraina ha preso il controllo di oltre 80 insediamenti, tra cui la strategica città di Sudzha. Secondo quanto riportato, tre soldati ucraini, inclusi in una missione rischiosa, hanno attraversato il confine russo con veicoli blindati, nonostante le pesanti fortificazioni russe e le minacce di campi minati. Questa avanzata ucraina è stata caratterizzata da intensi scontri, con le truppe ucraine che hanno conquistato alcune posizioni prima di essere costrette a ritirarsi a causa delle perdite e dell’intenso fuoco nemico.

Contemporaneamente, la regione ucraina di Sumy è stata pesantemente bombardata dalle forze russe, con 18 attacchi registrati che hanno causato feriti e incendi. Il ministero della Difesa russo ha accusato l’Ucraina di aver usato missili di fabbricazione statunitense, come gli Himars, per distruggere un ponte nella regione di Kursk, un’azione che ha complicato ulteriormente l’evacuazione dei civili.

In un contesto di crescente tensione, Mosca ha espresso preoccupazioni per le offensive ucraine, affermando che la Russia potrebbe non avere sufficienti forze nell’Oblast di Kursk per lanciare una controffensiva efficace. La situazione è aggravata dalla presenza di sistemi missilistici avanzati e dalla distruzione di infrastrutture chiave come ponti, rendendo difficile la logistica per entrambe le parti.

Nel frattempo, un funzionario estone ha osservato che la Russia non è pronta per una controffensiva nella regione di Kursk, segnalando che l’Ucraina ha colto di sorpresa le truppe russe, costringendole a ritirarsi in diverse aree. Nonostante ciò, la Russia ha cercato di minimizzare i successi ucraini, pur dichiarando lo stato di emergenza nelle regioni di confine.

L’esercito russo ha distrutto un bombardiere ucraino SU-24 a terra con un missile Iskander, mentre l’Ucraina ha abbattuto 14 droni russi Shahed lanciati durante la notte. Kiev ha anche sventato un attacco russo con droni kamikaze e missili, dimostrando la resilienza della sua difesa antiaerea.

Sul fronte diplomatico, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto nuovi ambasciatori di diversi Paesi, ringraziandoli per il sostegno alla sovranità dell’Ucraina. Inoltre, l’Ucraina si prepara a ospitare un summit internazionale sull’innovazione nella difesa, evidenziando il suo ruolo crescente nel settore tecnologico militare.

Nonostante l’offensiva ucraina abbia raggiunto alcuni obiettivi significativi, come l’avanzata nella regione di Kursk e la distruzione di infrastrutture russe, l’ISW (Institute for the Study of War) ha riferito che le truppe ucraine non sono riuscite a replicare una “svolta decisiva” nella regione di Belgorod, dove le forze russe erano meglio preparate a respingere gli attacchi transfrontalieri.

L’escalation del conflitto continua a creare tensioni sia sul campo di battaglia che nelle relazioni internazionali, con entrambe le parti che cercano di guadagnare terreno in una situazione sempre più complicata. L’incertezza regna, mentre si attende di vedere se la Russia sarà in grado di organizzare una controffensiva efficace o se l’Ucraina riuscirà a mantenere e consolidare le sue conquiste territoriali recenti.

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