Droni russi abbattuti nello spazio aereo polacco: Varsavia invoca l’articolo 4 NATO. Tusk: «19 violazioni». Reazioni a catena in Europa e negli USA.
Varsavia abbatte droni russi entrati nel proprio spazio aereo e invoca l’articolo 4 della NATO: Tusk, 19 violazioni. Reazioni dure da UE, USA e Alleanza; Mosca nega.
Droni russi abbattuti nello spazio aereo polacco: Varsavia invoca l’articolo 4 NATO. Tusk: «19 violazioni». Reazioni a catena in Europa e negli USA.
Varsavia — La Polonia ha annunciato di aver abbattuto diversi droni di fabbricazione russa penetrati nella notte nel proprio spazio aereo, parlando della più grave violazione dall’inizio della guerra in Ucraina. Il premier Donald Tusk ha riferito di 19 violazioni registrate tra le 23:30 e le 6:30 e ha confermato che Varsavia richiederà l’attivazione dell’articolo 4 del Trattato Nord Atlantico, che prevede consultazioni formali tra gli Alleati quando l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di uno Stato membro siano minacciate.
Secondo il Comando operativo delle Forze armate polacche, «tutte le procedure necessarie» sono state attivate: sono decollati caccia polacchi e velivoli dell’Alleanza, mentre sistemi di difesa come i Patriot tedeschi in Polonia sono stati posti in massima allerta; in volo anche aerei AWACS italiani e F-35 olandesi. Le operazioni aeree si sono concluse all’alba, mentre prosegue la ricerca dei resti dei velivoli abbattuti in diversi voivodati orientali.
Varsavia: «Un attacco deliberato». Invocato l’articolo 4
Il ministro degli Esteri Radosław Sikorski ha definito la penetrazione aerea «un attacco deliberato», respingendo l’ipotesi di deviazioni accidentali di rotta. «Polonia, UE e NATO non si faranno intimidire», ha detto, aggiungendo che il tentativo russo di «ricostruire l’ultimo impero europeo» è destinato a fallire.
Alla Sejm, Tusk ha parlato di «provocazione su larga scala» e ha precisato che, per la prima volta, i droni sarebbero arrivati dalla Bielorussia e non dall’Ucraina. Il presidente Karol Nawrocki ha definito la notte «un momento senza precedenti nella storia della NATO» e ha annunciato la convocazione del Consiglio per la Sicurezza Nazionale entro 48 ore.
Sul terreno, il ministero dell’Interno ha messo polizia, guardia di frontiera e vigili del fuoco in stato di massima allerta. Finora sono stati individuati sette droni e i resti di un missile di origine non identificata. Danni, ma nessun ferito, in un’abitazione della regione di Lublino; in un altro caso resti con iscrizioni in cirillico sono stati rinvenuti vicino a un cimitero a Czesniki.
NATO: «Difenderemo ogni centimetro»
Il Consiglio Nord Atlantico si è riunito sotto l’articolo 4 su richiesta della Polonia. Il segretario generale Mark Rutte ha definito l’episodio «un’azione sconsiderata» e non isolata: «Siamo pronti e difenderemo ogni centimetro del territorio alleato».
Il comandante supremo alleato (SACEUR) gen. Alexus Grynkewich ha sottolineato la rapidità della risposta e ha rimarcato che «è la prima volta» che velivoli NATO ingaggiano minacce potenziali all’interno dello spazio aereo dell’Alleanza.
Dall’altra parte dell’Atlantico, l’ambasciatore USA presso la NATO Matthew Witaker ha ribadito la piena solidarietà a Varsavia, mentre dalla Casa Bianca, in parallelo a un laconico commento dell’ex presidente Donald Trump («Perché la Russia viola lo spazio aereo polacco con i droni?»), filtra che Washington è in stretto contatto con gli Alleati.
Le reazioni europee: «Violazione inaccettabile»
In Europa le condanne sono state immediate. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha detto che «l’Europa è al fianco della Polonia» e aggiunge «difenderemo ogni centimetro del nostro territorio»; l’Alto rappresentante Kaja Kallas ha parlato di «grave violazione» e «atto intenzionale».
La premier italiana Giorgia Meloni ha definito l’incursione «inaccettabile», garantendo che l’Italia continuerà a lavorare per la sicurezza europea e per «una pace giusta e duratura». Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di «attacco deliberato con oltre 20 droni» e di escalation. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Episodio gravissimo, verso il baratro».
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha condannato «con la massima fermezza», mentre il ministro della Difesa Boris Pistorius ha escluso «errori di traiettoria». Emmanuel Macron ha definito «del tutto inaccettabile» l’incursione; Viktor Orbán ha espresso «piena solidarietà» a Varsavia, richiamando la necessità di «richiedere la pace»; i ministri baltici hanno invocato un «muro di droni» lungo il fianco orientale della UE/NATO.
Il ministro della Difesa britannico John Healey ha parlato di «nuovo livello di ostilità» da parte di Putin, sottolineando che l’aggressione russa non fa che rafforzare l’Alleanza.
Kyiv: «Un precedente estremamente pericoloso»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito l’episodio un «precedente estremamente pericoloso» per l’Europa e ha offerto a Varsavia condivisione dati e supporto nella costruzione di un sistema d’allerta più efficace. Per il capo della diplomazia ucraina Andriy Sybiga, senza una risposta forte «i missili e i droni russi voleranno ancora più lontano in Europa».
Mosca e Minsk: denegazioni e contro-narrazione
Il Cremlino, per bocca del portavoce Dmitri Peskov, ha detto che la questione «non è di sua competenza», rimandando al ministero della Difesa e accusando UE e NATO di muovere accuse senza prove. Il dicastero russo ha sostenuto che i droni usati contro obiettivi militari in Ucraina non avrebbero autonomia sufficiente per sconfinare in Polonia.
L’incaricato d’affari russo a Varsavia Andrei Ordash ha detto che «non c’è prova» dell’origine russa dei velivoli, sostenendo che «sono volati dal lato ucraino». La Bielorussia ha affermato di aver abbattuto droni che entravano nel proprio spazio aereo e di aver allertato la Polonia di altri in rotta verso il Paese.
Cosa prevede l’articolo 4 (e cosa non è l’articolo 5)
- Articolo 4: consente a qualsiasi Stato membro di chiedere consultazioni quando ritiene minacciata la propria sicurezza. Non implica automaticamente impegni militari, ma può portare a rafforzamenti difensivi, missioni aeree, coordinamento operativo, misure di deterrenza.
- Articolo 5: prevede che un attacco armato contro uno o più membri sia considerato un attacco contro tutti, con obbligo di assistenza. Non è stato invocato dalla Polonia.
Negli ultimi anni l’articolo 4 è stato invocato più volte (Turchia, Paesi Baltici, Polonia) per episodi alla frontiera o escalation regionali, spesso sfociati in potenziamenti mirati della postura NATO.
La notte dell’incursione: cosa sappiamo
- Numero e traiettorie: Varsavia segnala 19 violazioni; una parte dei droni sarebbe entrata dalla Bielorussia. Un velivolo avrebbe percorso fino a 300 km all’interno del territorio polacco prima di cadere vicino a Mniszków.
- Ingaggio e abbattimenti: l’Aeronautica polacca ha ingaggiato i target; diversi droni sono stati neutralizzati. La NATO ha alzato in volo caccia e piattaforme di sorveglianza, attivando sistemi Patriot.
- Danni e rinvenimenti: danni a un’abitazione nel Lublinese, reperti con scritte in cirillico in un cimitero a Czesniki. Nessuna vittima riportata.
- Aeroporti: chiusure temporanee e riaperture in mattinata per Varsavia, Modlin e Rzeszów; Lublino riapre più tardi.
- Allerta interna: forze dell’ordine in massima allerta, bonifiche e messa in sicurezza dei siti d’impatto.
Perché conta: deterrenza, credibilità e rischio escalation
L’episodio tocca tre nervi scoperti della sicurezza euro-atlantica:
- Deterrenza: testare la reattività alleata lungo il fianco orientale, misurandone tempi e regole d’ingaggio.
- Credibilità: la promessa di difendere «ogni centimetro» deve tradursi in posture visibili e coerenti; la risposta integrata di Polonia e NATO va proprio in questa direzione.
- Escalation management: mantenere la proporzionalità evitando la spirale. L’uso dell’articolo 4, e non del 5, indica la volontà di coordinare e consolidare la difesa, lasciando spazio alla diplomazia intra-alleata.
Le prossime mosse
- Consultazioni NATO: definizione di misure rafforzate di air policing e difesa aerea, inclusi sensori, corridoi d’intercettazione e regole d’ingaggio condivise.
- Accertamenti tecnici: tracciamento delle rotte, analisi forense dei resti (propulsione, avionica, marcature), incrocio dati radar e AWACS.
- Dialogo (e pressione): l’offerta russa di «consultazioni con Varsavia» si incrocia con il giro di condanne europee; sul tavolo resteranno sanzioni e risposte asimmetriche.
- Coordinamento con Kyiv: scambio di intelligence e early warning per impedire future proiezioni di minaccia nelle profondità dello spazio aereo NATO.
Il messaggio politico
«Non c’è motivo di farsi prendere dal panico», ha detto Tusk, «ma siamo più vicini a un conflitto aperto che mai dal 1945». La cornice è chiara: se per Mosca questa può essere stata una dimostrazione di forza o un test, la risposta alleata coordinata — politica, tecnica e operativa — comunica che la linea rossa dello spazio aereo NATO non è negoziabile.
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