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Donald Trump si consegna alle autorità di Manhattan, ora deve rispondere di ben 34 capi d’accusa

«L’unico crimine che ho commesso è stato difendere l’America da chi la vuole distruggere. La mia incriminazione è un insulto agli Stati Uniti».

Donald Trump si consegna alle autorità di Manhattan, ora deve rispondere di ben 34 capi d’accusa.

Ieri, 4 aprile 2023, Donald Trump si è consegnato alle autorità di Manhattan. L’ex Presidente USA, il primo della storia ad essere incriminato in un processo penale, deve ora rispondere di ben 34 capi di accusa riguardanti il caso Stormy Daniels, tra cui la falsificazione di documenti aziendali.
L’arresto è avvenuto nel parcheggio del tribunale di Lower Manhattan, dove Trump si è recato di sua spontanea volontà scortato da un corteo di sostenitori. Le autorità sono al momento in stato di allerta per evitare scontri.
Non ha offerto alcun commento mentre entrava in tribunale al 15° piano e nessun commendo mentre se ne andava. Il giudice ha respinto un’offerta per avere videocamere in tribunale dopo che gli avvocati di Trump hanno avvertito una “atmosfera da circo”.
Prima di consegnarsi Trump ha pubblicato diversi messaggi su Truth Social, il social network che pullula di sostenitori repubblicani.

Trump, comunque, si è dichiarato non colpevole dei 34 capi di accusa. Ha inoltre richiesto espressamente che gli fosse scattata la foto segnaletica appena giunto al tribunale di Manhattan. A quanto ne sappiamo non è stato ammanettato e nessuna foto segnaletica è stata scattata. Tuttavia, gli sono state prese le impronte digitali.
Il tycoon potrebbe voler sfruttare a suo favore l’immagine – come riferito da Ansa- utilizzandola, addirittura, per i manifesti elettorali della campagna presidenziale del 2024.
Nelle scorse settimane Trump ha affermato di essere al centro di un processo politico.
« L’unico crimine che ho commesso è stato difendere l’America da chi la vuole distruggere. La mia incriminazione è un insulto agli Stati Uniti», esorta l’ex Presidente.
Donald Trump torna nel suo bunker di Mar-a-Lago poche ore dopo essersi consegnato al tribunale di New York per ascoltare i capi d’imputazione a suo carico e arringa i suoi sostenitori riuniti in uno dei saloni del resort.
Un discorso di poco più di mezz’ora, in cui il tycoon non ha tuttavia rinunciato a sferrare i soliti attacchi contro i suoi accusatori e il “sistema giudiziario corrotto, diventato ormai illegale”, nonostante l’avvertimento del procuratore di New York a non incitare alla violenza.
« Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America» ha detto Trump, mentre i suoi sostenitori urlavano « Usa, Usa!».
Sul palco con l’ex presidente anche i figli Eric e Donald jr, mentre erano assenti la moglie Melania, che lo ha pure accompagnato a Manhattan, e la figlia ed ex consigliera, Ivanka.
Dopo aver ribadito che tutte le indagini a suo carico sono “persecuzioni politiche”, il tycoon ha ricoperto d’insulti uno per uno i magistrati coinvolti.

Donald Trump

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