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Disastro a Valencia: oltre 200 morti, migliaia di dispersi e un paese in ginocchio

Alluvioni in Spagna: oltre 213 vittime a Valencia e migliaia di dispersi. Dispiegati 10.000 tra militari e agenti per affrontare la crisi; le operazioni di soccorso si intensificano nei luoghi devastati.

Disastro a Valencia: oltre 200 morti, migliaia di dispersi e un paese in ginocchio.

La devastante alluvione che ha colpito Valencia e altre zone nel sud-est della Spagna ha causato finora 213 morti confermati, con il rischio che il numero aumenti ulteriormente. Di queste vittime, 210 si trovavano nella regione di Valencia, due in Castiglia-La Mancia e una in Andalusia. Oltre ai morti, le autorità segnalano 1.900 dispersi e 120.000 sfollati. Oltre 300.000 persone sono rimaste senza accesso ad acqua potabile ed elettricità, con i servizi essenziali al collasso.

L’intervento delle istituzioni

Per far fronte all’emergenza, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato dal Palazzo della Moncloa l’invio di 10.000 uomini tra militari e agenti di polizia. Di questi, 5.000 sono soldati, affiancati da altri 5.000 tra Guardia Civil e Polizia Nazionale, il dispiegamento di forze più massiccio in Spagna in tempo di pace. Ad oggi, sono operativi nelle aree alluvionate 3.633 soldati appartenenti a vari corpi, tra cui 1.992 dell’Unità Militare di Emergenza (UME), 1.093 dell’esercito, 286 della marina e 200 dell’aeronautica. In loco sono presenti anche 57 membri della Guardia Reale e cinque dell’Ispettorato Sanitario Generale della Difesa.

Soccorsi in azione e la visita dei Reali

Il re Felipe VI e la regina Letizia si recheranno in visita nelle zone colpite dalla catastrofe. Questa domenica accompagneranno Pedro Sánchez e il presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, per portare conforto alla popolazione e ringraziare i soccorritori. Tuttavia, l’Agenzia meteorologica nazionale (Aemet) ha lanciato un nuovo allarme per possibili temporali intensi nelle stesse aree, preoccupando ulteriormente una popolazione già stremata.

Il dramma del centro commerciale e il parcheggio-cimitero

Uno dei luoghi simbolo di questa tragedia è il parcheggio sotterraneo del centro commerciale Bonaire, ad Aldaya, dove i sommozzatori dell’UME lavorano senza sosta alla ricerca di possibili vittime. Al momento dell’inondazione, l’area ospitava centinaia di persone. Il parcheggio, con i suoi 5.700 posti auto, si è trasformato in una trappola mortale, e secondo i soccorritori presenti la situazione è sconvolgente: “È un cimitero”, hanno dichiarato. I vigili del fuoco e i soccorritori stanno cercando di svuotare l’area dall’acqua per recuperare eventuali corpi e valutare i danni.

Disastro a Valencia: oltre 200 morti, migliaia di dispersi e un paese in ginocchio

Critiche alla gestione dell’emergenza

La gestione dell’emergenza è stata oggetto di forti polemiche. Il presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, è accusato di non aver aumentato in tempo il livello di emergenza, che avrebbe previsto la sua assunzione del comando esclusivo dell’operazione di soccorso. Podemos ha inoltre criticato il premier Sánchez per non aver dichiarato lo stato di allerta nazionale. Sánchez ha risposto sottolineando la necessità di collaborare tra governo centrale e autorità locali, ma ha ammesso che la risposta finora non è stata sufficiente, riconoscendo “carenze e collassi nei servizi”.

Volontari e aiuti

La risposta della popolazione è stata commovente. Migliaia di volontari si sono radunati alla Città delle Arti di Valencia, pronti ad aiutare nei soccorsi. Divisi in squadre e coordinati dalla Protezione Civile, stanno fornendo acqua, cibo e prodotti per la pulizia nelle zone più colpite. La regione ha però chiesto ai cittadini di evitare di raggiungere le aree alluvionate in auto per non intralciare i soccorsi. A Valencia sono operative anche squadre mediche e unità di emergenza per fornire assistenza sanitaria alle persone intossicate o ferite durante le operazioni di pulizia.

La difficile ripresa e l’impatto economico

L’alluvione ha colpito duramente l’economia locale, con circa 4.500 imprese danneggiate, di cui 1.800 distrutte. La Camera di Commercio di Valencia stima che la catastrofe abbia impattato oltre 845.000 persone, il 31,8% della popolazione della provincia. Le strade sono invase da detriti, veicoli accatastati e fango, e alcuni quartieri sono ancora isolati e senza corrente elettrica. Il sindaco di Aldaia, una delle zone più colpite, ha dichiarato che “la situazione è disperata” e ha chiesto aiuto urgente per rimuovere i detriti e ripristinare i servizi essenziali.

Primo ministro di Spagna Pedro Sanchez
Primo ministro di Spagna Pedro Sanchez

Un paese in lutto, ma unito

Questa inondazione, definita la più grave del secolo in Europa, rappresenta una tragedia senza precedenti per la Spagna. “Ci sarà tempo per analizzare gli errori e le negligenze, ma ora dobbiamo restare uniti”, ha dichiarato Pedro Sánchez. La situazione, aggravata dai cambiamenti climatici, ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza delle infrastrutture e dei sistemi di prevenzione di fronte a eventi meteorologici estremi. Tuttavia, la solidarietà e l’impegno della popolazione dimostrano la forza di un paese che si rialza anche di fronte alla tragedia.

Un barlume di speranza

Nonostante il dolore e le difficoltà, alcuni episodi di salvataggio offrono un raggio di speranza. Una donna è stata trovata viva dopo tre giorni intrappolata nella sua auto in un sottopassaggio allagato a Benetússer. Episodi come questo testimoniano il valore e la determinazione dei soccorritori, che non smettono di lottare per salvare vite.

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