CAMBIA LINGUA

Dazi UE-USA: Bruxelles sospende le contromisure per 90 giorni e apre al dialogo con Washington

L’Unione Europea sospende per 90 giorni i dazi contro gli USA dopo la mossa di Trump. Von der Leyen: “Diamo una chance ai negoziati, ma restano tutte le opzioni sul tavolo.”

Dazi UE-USA: Bruxelles sospende le contromisure per 90 giorni e apre al dialogo con Washington

In una fase cruciale per gli equilibri commerciali globali, l’Unione Europea ha annunciato la sospensione per 90 giorni dei dazi contro i prodotti statunitensi, inizialmente previsti come risposta alle tariffe introdotte dagli USA su acciaio e alluminio europei. Il gesto, accolto come una mossa distensiva, è stato confermato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha espresso l’intenzione di “dare una possibilità al negoziato”.

Una decisione arrivata dopo l’annuncio, a sorpresa, del presidente americano Donald Trump, che ha dichiarato il rinvio di 90 giorni dei nuovi dazi verso l’Unione Europea, congelando di fatto una potenziale escalation di ritorsioni commerciali.

Uno scontro (per ora) evitato: dazi sospesi in extremis

La Commissione europea, che aveva già approvato una lista dettagliata di contromisure, si è detta pronta ad attivare le tariffe a partire dalla prossima settimana in tre fasi – il 15 aprile, il 16 maggio e il 1° dicembre – ma ha deciso di bloccarne l’attivazione in risposta al gesto statunitense. “La Commissione europea si prenderà ora il tempo necessario per valutare questo ultimo sviluppo, in stretta consultazione con i nostri Stati membri e l’industria, prima di decidere i prossimi passi. L’Ue conferma il suo impegno a condurre negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso”, ha spiegato Olof Gill, portavoce della Commissione per il Commercio.

Le contromisure UE prevedevano dazi su una lunga lista di prodotti americani, tra cui beni agricoli, industriali e tecnologici, pensate per colpire settori strategici degli Stati Uniti in modo mirato. Tuttavia, Bruxelles ha scelto di non alimentare la spirale protezionista, almeno per ora.

Von der Leyen: “Clima costruttivo, ma pronti a reagire”

In una nota ufficiale, Ursula von der Leyen ha accolto con favore l’annuncio americano, definendolo un “passo importante verso la stabilizzazione dell’economia globale”. Ha poi ribadito l’impegno dell’Unione a perseguire un commercio aperto, equo e reciprocamente vantaggioso, sottolineando però che “tutte le opzioni restano sul tavolo”qualora i negoziati non producano risultati tangibili. “Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali per il funzionamento del commercio e delle catene di approvvigionamento globali”, ha sottolineato la presidente della Commissione.

L’Italia plaude alla sospensione: le reazioni di Tajani, Giorgetti e Calenda

La notizia ha generato un’ondata di reazioni politiche in Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso soddisfazione per la scelta americana: “La decisione sui dazi del presidente Trump è un segnale che vogliamo interpretare positivamente, è auspicabile che il rinvio di 90 giorni favorisca il negoziato. D’altronde il governo italiano dal primo momento ha scelto un approccio che non favorisca una guerra commerciale che, lo abbiamo capito tutti, danneggerebbe cittadini e mercati americani, europei e di tutto il mondo.

Più tecnico e diretto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, che ha colto l’occasione per sollevare una questione strutturale: “Sono convinto che alla fine si andrà sul vero tema, tornare al fair trade dal free trade, che ha creato concorrenza sleale, che ha fatto danni enormi all’Italia e anche agli Stati Uniti. Spero che tutto quello che sta accadendo caschi lì, e sarebbe un bene per tutti.

Sul fronte delle opposizioni, Carlo Calenda, leader di Azione, ha invece criticato il governo per il ritardo nella gestione della crisi: “Abbiamo inviato un documento urgente alla Presidenza del Consiglio. Serve una strategia nazionale per affrontare le conseguenze sull’occupazione e sugli investimenti. Questa è una crisi che non possiamo permetterci di sottovalutare.

Le radici dello scontro: acciaio, alluminio e squilibri globali

La tensione tra Bruxelles e Washington ha radici profonde. Le tariffe americane su acciaio e alluminio, introdotte con la motivazione di proteggere l’industria nazionale, sono state giudicate dall’UE come misure protezionistiche unilaterali e contrarie allo spirito del libero scambio.

Le industrie europee, in particolare quelle italiane e tedesche, hanno segnalato impatti diretti sulle esportazioni e sulle catene del valore. Allo stesso tempo, anche produttori americani rischiano ritorsioni su beni di largo consumo, dall’agroalimentare ai settori hi-tech.

Mercati in ripresa, ma la tregua è fragile

L’annuncio della sospensione ha avuto un effetto immediato sui mercati: la Borsa di Milano è balzata in positivo, riflettendo l’ottimismo per una de-escalation. Tuttavia, gli analisti mantengono una certa cautela. “Si tratta di una pausa, non di una soluzione definitiva. Le trattative commerciali internazionali richiedono tempo e volontà politica,”  commentano gli esperti.

Prossimi passi: 90 giorni per evitare una nuova guerra commerciale

Nei prossimi tre mesi si giocherà una partita delicatissima tra diplomazia, strategia e pressione dei mercati. L’Unione Europea dovrà decidere se le aperture americane saranno sufficienti per evitare lo scontro. La Commissione ha chiarito che il lavoro sulle contromisure continuerà “dietro le quinte”, pronto a essere attivato.

Se i negoziati fallissero, l’UE potrebbe applicare dazi in tre fasi – la prima già dal 15 aprile – in risposta alle tariffe USA. L’auspicio condiviso da Bruxelles, Roma e Washington è che si trovi un’intesa basata su regole condivise, a tutela delle economie globali già messe alla prova da inflazione, crisi energetica e incertezze geopolitiche.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×