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Dagli Stati Uniti in arrivo sanzioni alla Corte Penale Internazionale: Israele ringrazia, ONU ed Europa condannano le misure 

Trump firma un ordine esecutivo per sanzionare la Corte penale internazionale, scatenando critiche dall’Europa e dall’Onu. Il Regno Unito difende l'indipendenza della CPI, Israele invece ringrazia il presidente Trump

Dagli Stati Uniti in arrivo sanzioni alla Corte Penale Internazionale: Israele ringrazia, ONU ed Europa condannano le misure 

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato un ordine esecutivo che introduce sanzioni contro la Corte penale internazionale (Cpi), accusata, secondo il governo americano, di perseguire ingiustamente gli Stati Uniti e Israele.

L’ordine prevede sanzioni economiche e restrizioni sui visti per funzionari della Corte e i loro familiari, coinvolti nelle indagini contro cittadini americani o alleati degli Stati Uniti.

La mossa di Trump è stata motivata dal mandato di arresto internazionale emesso dalla Corte nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, accusati di crimini di guerra per le operazioni nella Striscia di Gaza. Il premier Netanyahu ha ringraziato Trump per quella che ha definito “una decisione coraggiosa“, sottolineando che l’ordine esecutivo “difende America e Israele dalla Corte corrotta, antiamericana e  antisemita che ha giurisdizione“.

Gli Stati Uniti e Israele non riconoscono la giurisdizione della Cpi

Né gli Stati Uniti né Israele sono firmatari dello Statuto di Roma del 1998, che ha istituito la Corte penale internazionale, la quale ha il compito di giudicare crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidi. Non essendo dunque stati firmatari sia Israele che gli Stati Uniti non ne riconoscono la giurisdizione. Il mandato d’arresto contro Netanyahu e Gallant, quindi, obbligherebbe solo gli Stati firmatari del trattato a eseguire l’arresto qualora i due si trovassero sul loro territorio.

In Italia, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito la possibilità di un arresto di Netanyahu “irrealizzabile”, esprimendo forti riserve sul comportamento della Corte. “Criticare la Cpi non significa essere contro le istituzioni”, ha affermato Tajani, aggiungendo che “forse bisognerebbe aprire un’indagine sulla Corte stessa”.

La risposta della comunità internazionale: condanne dall’Europa e dall’Onu

La decisione di Trump ha suscitato reazioni di condanna quasi unanime in Europa e all’Onu. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato che la Cpi deve poter operare liberamente per perseguire i crimini internazionali e garantire giustizia alle vittime. “Sanzionare la Corte minaccia la sua indipendenza e mina il sistema di giustizia penale internazionale”, ha affermato Antonio Costa, presidente del Consiglio europeo.

Anche le Nazioni Unite hanno espresso profondo rammarico nei confronti della decisione di Trump e hanno dunque chiesto al governo americano di revocare le sanzioni. Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, ha definito la misura “ingiustificata e dannosa”, sollecitando e richiedendo un passo indietro da parte degli Stati Uniti.

Regno Unito: sostegno all’indipendenza della Cpi

Anche il governo britannico, tramite una portavoce del premier Keir Starmer, ha riaffermato il proprio sostegno all’indipendenza della Cpi. Sebbene abbia evitato critiche dirette a Washington, la portavoce ha lasciato intendere una presa di distanza dalla decisione americana, confermando l’adesione del Regno Unito ai principi della giustizia penale internazionale. Visto che il governo inglese ha evitato una condanna esplicita delle sanzioni si potrebbe forse pensare a un tentativo da parte del Regno Unito di mediare tra Washington e l’Europa.

La frattura tra Stati Uniti e comunità internazionale

La decisione di Trump di imporre sanzioni alla Cpi rappresenta un nuovo capitolo di tensione tra gli Stati Uniti e la comunità internazionale. Se da un lato Israele e alcuni governi applaudono la mossa, dall’altro l’Unione Europea e le Nazioni Unite stanno condannano duramente questa iniziativa, considerandola una minaccia alla giustizia penale internazionale e agli sforzi per combattere l’impunità. La questione continuerà probabilmente a far discutere sul piano internazionale e il futuro della Cpi dipenderà dalla capacità della comunità internazionale di reagire in modo coeso, difendendo i principi fondamentali su cui si basa la giustizia internazionale.Dagli Stati Uniti in arrivo sanzioni alla Corte Penale Internazionale: Israele ringrazia, ONU ed Europa condannano le misure 

 

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