Crisi politica in Francia: cade il governo Barnier, Macron isolato e sotto pressione
La mozione di sfiducia unisce sinistra ed estrema destra, costringendo il premier Michel Barnier alle dimissioni. Emmanuel Macron, sempre più isolato, cerca un nuovo primo ministro per salvare il Paese dal caos politico ed economico.
Cade il Governo Barnier: la Francia precipita nel caos politico e finanziario.
La Francia è scossa da una crisi politica senza precedenti nella Quinta Repubblica, dopo che la mozione di sfiducia presentata dalla sinistra e sostenuta dall’estrema destra ha costretto Michel Barnier a rassegnare le dimissioni da primo ministro. L’Eliseo ha confermato che questa mattina alle 10:00, Barnier incontrerà il presidente Emmanuel Macron per formalizzare la fine del suo breve mandato di appena tre mesi.
Il governo Barnier travolto dall’alleanza delle opposizioni
La caduta del governo di Michel Barnier è il risultato di un’alleanza trasversale tra la gauche guidata da Jean-Luc Mélenchon e il Rassemblement National di Marine Le Pen. La mozione di sfiducia ha ottenuto 331 voti, ben oltre i 289 necessari, rappresentando un raro esempio di unità tra due forze politiche tradizionalmente opposte. Una simile dinamica non si vedeva dal 1962, quando Georges Pompidou fu costretto alle dimissioni.
Barnier, visibilmente commosso durante il suo ultimo discorso davanti all’Assemblée Nationale, ha lanciato un avvertimento ai partiti che hanno determinato la sua caduta: “La gravità della situazione economica e la verità si imporranno a qualsiasi nuovo governo”.
Le tensioni tra Macron e le opposizioni
Il presidente Emmanuel Macron si trova ora isolato e sotto pressione. Sia la sinistra di Mélenchon che l’estrema destra di Le Pen chiedono esplicitamente le sue dimissioni, mentre la popolarità del presidente è crollata al minimo storico. Secondo i sondaggi, oltre il 76% dei francesi lo considera un “cattivo presidente”, e il 52% ritiene che dovrebbe lasciare l’incarico.
Nonostante le richieste di dimissioni, Macron ha dichiarato fermamente che resterà in carica fino alla fine del mandato nel 2027. La sua decisione di sciogliere il Parlamento lo scorso giugno, dopo la sconfitta alle elezioni europee, si è rivelata un errore politico che ha ulteriormente polarizzato il paese e reso instabile la situazione parlamentare.
L’instabilità economica e politica
La caduta del governo Barnier avviene in un contesto di estrema fragilità economica per la Francia. Con un deficit pubblico fuori controllo e l’assenza di una manovra finanziaria approvata, il paese rischia di precipitare in una crisi più profonda. L’indicizzazione delle pensioni all’inflazione, tentativo estremo di Barnier per accontentare l’estrema destra, è stata respinta come insostenibile.
Le tensioni interne alla Francia si riflettono anche a livello europeo. Con una Germania già indebolita sul fronte economico e politico, l’Europa si trova a dover gestire una nuova fonte di instabilità proveniente da Parigi.
Macron alla ricerca di un nuovo premier
Macron ha dichiarato di voler nominare un nuovo primo ministro entro 24 ore. Tra i nomi circolati, spiccano Sébastien Lecornu, attuale ministro della Difesa e vicino a Marine Le Pen; François Bayrou, centrista con una rete di appoggi tra moderati di sinistra e destra; e Bernard Cazeneuve, ex ministro socialista.
La scelta di Macron sarà cruciale non solo per ridare stabilità al governo, ma anche per salvaguardare la sua immagine in vista di eventi internazionali imminenti, come la riapertura della cattedrale di Notre-Dame, simbolo di resilienza francese dopo l’incendio del 2019.
Le opposizioni preparano il terreno per il futuro
La sinistra e l’estrema destra hanno capitalizzato il momento di crisi per avanzare le loro agende politiche. Mathilde Panot, leader de La France Insoumise, ha dichiarato: “Macron se ne vada, noi siamo pronti ad andare al potere con un programma di rottura con il passato”. Marine Le Pen, dal canto suo, ha criticato l’approccio tecnocratico di Barnier, sottolineando che il governo “effimero” del 73enne ha solo perpetuato le politiche di Macron.
Le Pen, tuttavia, si trova in una posizione delicata. Con un processo in corso per presunti falsi impieghi del suo partito al Parlamento europeo, la leader dell’ultradestra potrebbe vedere compromesse le sue ambizioni politiche a lungo termine.
Una Francia in bilico
Il crollo del governo Barnier evidenzia il profondo stato di crisi della politica francese. Emmanuel Macron, una volta visto come un riformatore capace di superare le divisioni tra destra e sinistra, appare sempre più isolato e vulnerabile.
Mentre le opposizioni guadagnano terreno, il paese resta senza governo, con un futuro economico incerto e una popolazione sempre più sfiduciata. Il prossimo primo ministro avrà un compito arduo: guidare la Francia fuori dal caos e riconquistare la fiducia dei cittadini.
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