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Crisi Medio Oriente: Cresce il rischio di un attacco iraniano imminente contro Israele

Biden mobilita gli alleati Europei mentre l'Iran prepara le Forze Militari; Israele rafforza le Difese e gli Stati Uniti accelerano l'invio di forze nel Mediterraneo.

Crisi Medio Oriente: Cresce il rischio di un attacco iraniano imminente contro Israele.

La tensione tra Iran e Israele sta raggiungendo livelli critici, con la possibilità di un imminente attacco iraniano. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha contattato i leader europei, inclusa l’Italia, per discutere della situazione in Medio Oriente. Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha espresso preoccupazione per un possibile attacco iraniano nei prossimi giorni, tanto che il Pentagono ha già modificato la postura militare nella regione.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha avuto una lunga conversazione con il suo omologo iraniano, Ali Bagheri, avvertendo che una reazione iraniana sarebbe un grave errore, soprattutto per le conseguenze sulla popolazione civile. Tajani ha suggerito di concentrarsi su una tregua a Gaza prima di intraprendere ulteriori azioni, ma ha notato che la posizione dell’Iran rimane rigida.

Intanto, Regno Unito, Francia e Germania hanno emesso una dichiarazione congiunta, avvertendo l’Iran di evitare azioni che potrebbero portare a una guerra totale nella regione. Allo stesso tempo, il Vaticano ha espresso profonda preoccupazione per l’escalation, con il segretario di Stato Pietro Parolin che ha invitato l’Iran a perseguire il dialogo piuttosto che la guerra.

Secondo Fox News, l’ora zero per un attacco iraniano potrebbe essere molto vicina, con l’Iran che ha già preparato le sue unità missilistiche e di droni. L’esercito israeliano, da parte sua, sta prendendo precauzioni, preparando un possibile attacco preventivo contro Hezbollah in Libano e aumentando i raid contro obiettivi terroristici nella regione. Finora, le forze israeliane hanno colpito migliaia di obiettivi e ucciso numerosi combattenti, ma rimane la preoccupazione per possibili infiltrazioni lungo il confine settentrionale.

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha sottolineato la necessità di vigilanza e prontezza, spiegando che queste non devono essere confuse con paura o panico. Gallant ha ribadito il sostegno per un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi, anche se ciò potrebbe avvenire in più fasi.

Gli Stati Uniti, nel frattempo, stanno accelerando l’invio di una seconda portaerei, la Uss Abraham Lincoln, nella regione, in risposta ai timori di un attacco su larga scala da parte dell’Iran o degli Hezbollah. Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha anche ordinato lo spiegamento di un sottomarino nucleare con missili da crociera nella stessa area, dimostrando il serio impegno degli Stati Uniti nella prevenzione di un’escalation regionale.

Crisi Medio Oriente: Cresce il rischio di un attacco iraniano imminente contro Israele.

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