CAMBIA LINGUA

Continua la tregua a Gaza tra macerie e liberazione dei prossimi ostaggi. Le prospettive future del Medio Oriente

Terzo giorno dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas: ostaggi liberati, Gaza in macerie, aiuti umanitari e promesse di ricostruzione. Le prospettive di pace in Medio Oriente

Continua la tregua a Gaza tra macerie e liberazione dei prossimi ostaggi. Le prospettive future del Medio Oriente

Nel contesto di un accordo raggiunto tra Israele e Hamas, quattro donne israeliane detenute nella Striscia di Gaza saranno liberate sabato. Restano ancora sette donne nella lista dei 33 ostaggi previsti per il rilascio in questa prima fase. La notizia è stata confermata dal funzionario di Hamas Taher al-Nunu. Tra le donne già liberate, Emily Damari, che ha trascorso 471 giorni in prigionia, ha condiviso un messaggio di gioia sui social: “Sono la persona più felice del mondo, torno a vivere“.

Il ritorno a Gaza: speranza tra le macerie

Con l’inizio del cessate il fuoco, Gaza si risveglia in un contesto devastante. Il conflitto ha ridotto la Striscia a un cumulo di macerie, con oltre 47.000 vittime secondo il ministero della Sanità di Gaza.

Per la prima volta dopo mesi, la popolazione non ha sentito il rumore delle bombe. Tuttavia, il ritorno degli sfollati al nord della Striscia, autorizzato gradualmente dall’esercito israeliano, avverrà in un panorama quasi irriconoscibile. Secondo l’ONU, ci vorranno decenni per rimuovere milioni di tonnellate di macerie e ricostruire le infrastrutture.

Aiuti umanitari e il ruolo dell’Italia

Mentre centinaia di camion di aiuti iniziano ad attraversare i valichi verso Gaza, l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG) esprime speranza.

Il presidente Michele Vigne ha definito la tregua “un segnale di speranza che abbraccia l’umanità“. L’Italia, già attiva con l’operazione “Food for Gaza“, punta a rafforzare il suo impegno per aprire nuovi corridoi umanitari.

L’opportunità diplomatica per Israele e Hamas

L’accordo di tregua ha implicazioni politiche rilevanti. La leadership di Hamas si è detta pronta a dialogare con gli Stati Uniti, riconoscendo al presidente Donald Trump il merito di aver favorito la fine del conflitto.

Iran e Yemen: le tensioni internazionali

La tregua, sebbene accolta con favore, rimane fragile. L’Iran ha richiesto che il cessate il fuoco diventi permanente, esortando Israele al ritiro completo dalle zone occupate. Sul fronte yemenita, i ribelli Houthi hanno dichiarato che limiteranno i loro attacchi a navi israeliane nel Mar Rosso, mantenendo una posizione di allerta sulle dinamiche regionali.

Continua la tregua a Gaza tra macerie e liberazione dei prossimi ostaggi. Le prospettive future del Medio OrienteIl futuro di Gaza: tra macerie e speranza

Hamas ha promesso la ricostruzione della Striscia, ma restano molte incognite su chi finanzierà e gestirà il processo. Con l’88% delle scuole distrutte e il 69% degli edifici polverizzati, Gaza è divenuta simbolo di distruzione. L’elezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti offre uno spiraglio per nuove trattative, nonostante il cammino verso una pace duratura appaia ancora lungo e complesso.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×