Continua la politica commerciale dei dazi di Trump: gli USA annunciano dazi del 25% sulle auto straniere, nel mirino anche farmaci e semiconduttori
Trump annuncia dazi sulle auto straniere del 25%, con aumenti previsti nel corso dell’anno. Impatti sul mercato globale e sulle aziende.
Continua la politica commerciale dei dazi di Trump: gli USA annunciano dazi del 25% sulle auto straniere, nel mirino anche farmaci e semiconduttori
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump prosegue la sua politica commerciale questa volta annunciando l’introduzione di dazi sulle auto straniere intorno al 25%, con un incremento progressivo nel corso dell’anno. L’annuncio ufficiale delle nuove tariffe è previsto per il 2 aprile, con l’obiettivo dichiarato di incentivare le aziende a investire direttamente nel mercato statunitense.
La visione di Trump su un’Europa ingiusta
Durante un intervento a Mar-a-Lago, Trump ha espresso soddisfazione per la riduzione delle tariffe da parte dell’Unione Europea sulle auto importate, scese dal 10% al 2,5%, allineandosi a quelle statunitensi. Tuttavia, ha ribadito che l’Europa continua a essere ingiusta nei confronti degli Stati Uniti, citando un deficit commerciale di 350 miliardi di dollari. “L’Ue aveva il 10% di tasse sulle auto e ora sono al 2,5%, che è esattamente il nostro stesso livello. Se tutti fanno così, allora giocheremo secondo le stesse regole“, ha dichiarato. “Prendo atto di ciò che è stato fatto. Ma l’Ue è stata molto ingiusta nei nostri confronti, abbiamo un deficit commerciale di 350 miliardi di dollari, non comprano le nostre auto, non comprano i nostri prodotti agricoli, non comprano quasi nulla, dobbiamo rimediare“, ha concluso il presidente.
Dazi non solo sulle auto: semiconduttori e farmaci nel mirino
Oltre ai veicoli, il presidente ha annunciato che imporrà dazi del 25% o più anche su semiconduttori e prodotti farmaceutici, con l’intenzione di aumentare ulteriormente le tariffe nel corso dell’anno. Questa mossa rappresenta un nuovo capitolo della guerra commerciale che potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni economiche globali.
Le reazioni delle aziende e del settore automotive
L’industria automobilistica statunitense ha accolto con favore l’annuncio. Jim Farley, CEO di Ford, ha dichiarato: “Applaudiamo l’idea del presidente Trump di esaminare tutte le importazioni di veicoli negli Stati Uniti, un importante passo avanti”. Tuttavia, case automobilistiche europee e asiatiche come Volkswagen, Hyundai e Toyota potrebbero subire pesanti contraccolpi. Nel 2023, circa 8 milioni di veicoli importati hanno rappresentato la metà delle vendite di auto negli Stati Uniti, con le importazioni distribuite tra Messico, Canada e altri paesi.
Le contromisure delle case automobilistiche straniere
Per affrontare l’aumento delle tariffe, le case automobilistiche straniere stanno studiando strategie alternative per mantenere la competitività. Shinji Aoyama, vicepresidente esecutivo di Honda, ha dichiarato: “Dobbiamo essere flessibili e pronti a reagire rapidamente alla situazione”. Alcune aziende, come Toyota, stanno ampliando la produzione locale per ridurre la dipendenza dalle importazioni.
Gli effetti dei dazi sull’economia globale
L’introduzione di nuove tariffe potrebbe avere effetti dirompenti sul commercio internazionale. Il settore tecnologico e farmaceutico subirà impatti significativi, poiché la maggior parte dei semiconduttori e dei prodotti farmaceutici viene importata da Asia ed Europa. La guerra commerciale di Trump potrebbe spingere le aziende straniere a rivedere le proprie strategie di produzione e distribuzione.
L’annuncio di Trump di imporre dazi del 25% sulle auto straniere e su altri settori strategici come semiconduttori e farmaci segna un’ulteriore cambiamento in quelle che sono le tensioni presenti nei rapporti commerciali globali. Mentre le aziende americane accolgono positivamente la decisione, le case automobilistiche e i produttori internazionali dovranno affrontare una nuova realtà economica. Il 2 aprile rappresenterà un punto di svolta per il commercio globale e per le relazioni economiche tra Stati Uniti ed Europa.
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