Colloqui Usa-Russia sulle terre rare, ma il conflitto in Ucraina potrebbe frenare l’intesa
USA e Russia avviano colloqui sulle terre rare mentre Trump attacca Zelensky, accusandolo di voler ritirarsi dall’accordo. Mosca apre alla cooperazione con Washington, ma le tensioni sull’Ucraina restano alte.
Colloqui Usa-Russia sulle terre rare, ma il conflitto in Ucraina potrebbe frenare l’intesa
Mosca e Washington avviano negoziati sulle terre rare
Russia e Stati Uniti hanno ufficialmente avviato colloqui per la cooperazione nella produzione e nello sfruttamento delle terre rare, risorse strategiche fondamentali per le industrie tecnologiche e militari. Lo ha confermato Kirill Dmitriev, inviato di Vladimir Putin per la cooperazione internazionale, sottolineando che alcune aziende americane hanno già mostrato interesse per i progetti russi.
Vladimir Putin ha ribadito l’importanza di questa collaborazione, sottolineando che la Russia possiede riserve di minerali rari molto più vaste rispetto all’Ucraina. Tuttavia, la situazione politica e il conflitto in corso rendono difficile un accordo immediato, con molteplici ostacoli diplomatici da superare.
“Senza un’intesa metto i dazi, stiamo facendo molti progressi sull’Ucraina e la Russia. C’è il conflitto ma penso che stiamo facendo progressi, passo dopo passo”, ha dichiarato il presidente Usa, che prevede di parlare con il presidente russo nel corso della settimana. Successivamente il tycoon ha sottolineato di essere convinto che “Putin non si rimangerà la parola“.
Trump attacca Zelensky: “Non si ritiri dall’accordo sulle terre rare”
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso dure critiche nei confronti del leader ucraino Volodymyr Zelensky, accusandolo di voler rinegoziare l’intesa sulle terre rare precedentemente raggiunta con Washington.
“Se Zelensky prova a tirarsi indietro dall’accordo, avrà problemi grandi, grandi problemi“, ha dichiarato Trump in un incontro con la stampa a bordo dell’Air Force One. Il presidente ha inoltre ribadito che l’ingresso dell’Ucraina nella NATO non è un’opzione realistica, smentendo le speranze di Kiev.
Kiev tra tensioni interne e pressioni internazionali
Secondo fonti ucraine, il governo di Zelensky sta valutando attentamente l’accordo sui minerali strategici con gli Stati Uniti, temendo che possa risultare svantaggioso per l’economia ucraina. Le condizioni proposte da Washington sembrerebbero eccessivamente onerose per Kiev, che tuttavia non può permettersi di perdere il sostegno americano in un momento così critico della guerra contro la Russia.
Nel frattempo, l’Ucraina continua a essere sotto pressione militare, con nuove offensive russe contro le infrastrutture energetiche del paese. Aumentano le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, mentre Zelensky chiede un aumento delle sanzioni contro Mosca e un ulteriore sostegno da parte dell’Occidente.
Putin aperto al dialogo con Trump, ma le sanzioni restano
Dal Cremlino giungono segnali di apertura nei confronti di un possibile dialogo con Trump, ma Dmitri Peskov, portavoce della presidenza russa, ha chiarito che le sanzioni americane restano un ostacolo significativo “Stiamo lavorando all’attuazione di alcune idee questo lavoro è in corso. Per ora non ci sono dettagli di cui potremmo e dovremmo parlarvi. Dopotutto, questo è un processo a lungo termine. Continuiamo a lavorare con gli Stati Uniti, in primo luogo per ricostruire le nostre relazioni che hanno subito enormi danni sotto la precedente amministrazione“, ha dichiarato Peskov.
Nel frattempo, Dmitry Rogozin, rappresentante dell’oblast di Zaporizhzhia, ha espresso dubbi sull’utilità dei colloqui con l’Ucraina, sostenendo che Mosca dovrebbe dialogare direttamente con l’Unione Europea, ritenuta la vera artefice del sostegno occidentale a Kiev.
Il ruolo della Cina e le nuove dinamiche globali
Un altro attore chiave in questa partita è la Cina, che ha intensificato la sua cooperazione con la Russia. Wang Yi, capo della diplomazia cinese, si è recato a Mosca per incontri con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e con lo stesso Putin. La Cina non ha mai condannato apertamente l’invasione russa dell’Ucraina e continua a rafforzare il coordinamento strategico con Mosca.
Tra geopolitica e interessi economici
I colloqui sulle terre rare tra Russia e Stati Uniti rappresentano un tentativo di trovare un terreno comune in un contesto geopolitico estremamente complesso. Tuttavia, le tensioni tra Trump e Zelensky, le sanzioni ancora in vigore e il ruolo sempre più attivo della Cina rendono la situazione altamente instabile.
L’esito di queste trattative avrà ripercussioni non solo sulla guerra in Ucraina, ma anche sugli equilibri economici globali, con le terre rare sempre più al centro della competizione tra le grandi potenze.
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