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Cinque droni sorvolano la base nucleare dell’Île Longue: l’artiglieria francese apre il fuoco.

Incursione simultanea sulla base strategica della deterrenza nucleare francese: attivati i sistemi di difesa, mentre cresce in Europa l’allarme per le minacce ibride e i sorvoli non autorizzati.

Cinque droni sorvolano la base nucleare dell’Île Longue: l’artiglieria francese apre il fuoco.

Nella serata di giovedì, intorno alle 19:30, cinque droni non identificati hanno sorvolato la base sottomarina francese dell’Île Longue, situata nella rada di Brest, all’estremo ovest della Francia. L’area costituisce uno dei cuori della deterrenza nucleare nazionale, ospitando i sottomarini lanciamissili balistici a propulsione nucleare. L’allarme è stato confermato dalla gendarmeria locale, che ha immediatamente attivato il dispositivo di difesa predisposto per la protezione dello spazio aereo della struttura.

La reazione della difesa francese

Secondo quanto riferito dalle autorità, il battaglione di artiglieria marittima incaricato di sorvegliare la base ha aperto il fuoco contro i velivoli, effettuando diversi tiri antidrone. L’intervento è stato giudicato necessario per neutralizzare una potenziale minaccia in un’area classificata come altamente sensibile. L’azione non ha prodotto dichiarazioni ufficiali da parte della Prefettura Marittima Atlantica né della Procura della Repubblica, che hanno scelto di non commentare l’accaduto.

Un sito strategico per la deterrenza francese

La base dell’Île Longue ospita i quattro sottomarini nucleari francesi della componente oceanica della deterrenza strategica. Almeno uno di questi è costantemente in mare per garantire la continuità della capacità di risposta del Paese. Il sito è sorvegliato da circa 120 gendarmi della Marina che lavorano in coordinamento con un battaglione di fucilieri, un dispositivo permanente pensato per prevenire qualunque tipo di intrusione esterna, fisica o tecnologica.

Una zona vietata, ma non immune ai sorvoli

Nonostante l’area sia totalmente interdetta al sorvolo, episodi simili non sono rari. Nella notte tra il 17 e il 18 novembre era stato segnalato un altro drone sopra la penisola di Crozon, della quale fa parte l’Île Longue, sebbene in quell’occasione non fossero state violate strutture militari. La frequenza crescente di droni che attraversano spazi sensibili indica una vulnerabilità crescente e richiede un costante adattamento delle misure di difesa.

Le implicazioni per la sicurezza nazionale

L’episodio mette nuovamente in luce la fragilità rappresentata dai velivoli senza pilota nelle aree militari. Le incursioni di droni costituiscono un problema crescente in Francia come nel resto d’Europa, soprattutto per la capacità di questi dispositivi di avvicinarsi inosservati a risorse strategiche. Nel caso dell’Île Longue, la presenza di sottomarini armati con missili balistici M51 fa sì che ogni violazione venga trattata come una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale e internazionale.

Un fenomeno europeo in rapido aumento

L’incidente si inserisce in un contesto più ampio di crescente inquietudine in tutta Europa. Negli ultimi mesi molti Paesi hanno segnalato sorvoli di droni su aeroporti, basi militari e infrastrutture critiche. Nei Paesi Bassi, ad esempio, l’aeroporto di Eindhoven è stato temporaneamente chiuso dopo l’avvistamento di droni non autorizzati. In Polonia, tra il 9 e il 10 settembre, diversi droni russi hanno violato lo spazio aereo nazionale, e alcuni sono stati abbattuti con l’intervento diretto della NATO. In Germania, il tema è diventato talmente centrale da portare il governo ad approvare una legge che autorizza esplicitamente la polizia federale a neutralizzare droni pericolosi anche mediante armi da fuoco, laser o tecniche di disturbo dei segnali.

Le nuove sfide della guerra ibrida

La simultanea comparsa di cinque droni sull’Île Longue è interpretata da vari analisti come un segnale delle nuove forme di minaccia ibrida che interessano l’Europa. L’uso di velivoli senza pilota per attività di ricognizione, disturbo o provocazione è considerato sempre più probabile nelle strategie di attori statuali e non statuali. La Francia, come altri Paesi europei, è chiamata a rafforzare le proprie capacità di difesa anti-drone, soprattutto nelle aree dove sono custoditi elementi chiave dell’arsenale strategico.

Un episodio che richiama l’attenzione sulla protezione delle infrastrutture critiche

Il sorvolo simultaneo di più droni sulla base dell’Île Longue non è soltanto un incidente circoscritto, ma un campanello d’allarme riguardo alla necessità di proteggere in modo ancora più rigoroso le infrastrutture vitali dello Stato. In un contesto geopolitico caratterizzato da tensioni crescenti, sospette interferenze e minacce tecnologiche avanzate, la protezione dei siti militari strategici diventa una priorità assoluta. L’episodio conferma quanto la sicurezza delle basi nucleari sia legata non solo alla difesa fisica del perimetro, ma anche alla capacità di monitorare e neutralizzare minacce provenienti dal cielo.

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