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Cecilia Sala: il caso che infiamma le relazioni tra Italia e Iran. I genitori di Cecilia chiedono il silenzio stampa.

La giornalista italiana detenuta a Teheran diventa il fulcro di un braccio di ferro internazionale. L'appello dei genitori al silenzio stampa e il collegamento con il caso Abedini complicano la situazione geopolitica.

Cecilia Sala: il caso che infiamma le relazioni tra Italia e Iran. I genitori di Cecilia chiedono il silenzio stampa.

Il caso di Cecilia Sala, la giornalista italiana detenuta a Teheran dal 19 dicembre 2023, rappresenta un nodo critico nelle relazioni tra Italia e Iran. Sullo sfondo si intrecciano complessità umane, giudiziarie e geopolitiche, in un confronto sempre più teso che coinvolge anche gli Stati Uniti. Il governo italiano è impegnato su più fronti per garantire il rilascio della reporter, mentre l’Iran pone condizioni che complicano ulteriormente la situazione.

Un appello per il silenzio stampa

In un momento di massima tensione, la famiglia di Cecilia Sala ha lanciato un appello per il silenzio stampa, sottolineando l’importanza della discrezione per favorire una soluzione rapida.

Ecco il testo integrale dell’appello diffuso dai genitori:
“La situazione di nostra figlia, Cecilia Sala, chiusa in una prigione di Teheran da 16 giorni, è complicata e molto preoccupante. Per provare a riportarla a casa il nostro governo si è mobilitato al massimo e ora sono necessari oltre agli sforzi delle autorità italiane anche riservatezza e discrezione. In questi giorni abbiamo sentito l’affetto, l’attenzione e la solidarietà delle italiane e degli italiani e del mondo dell’informazione e siamo molto grati per tutto quello che si sta facendo. La fase a cui siamo arrivati è, però, molto delicata e la sensazione è che il grande dibattito mediatico su ciò che si può o si dovrebbe fare rischi di allungare i tempi e di rendere più complicata e lontana una soluzione. Per questo abbiamo deciso di astenerci da commenti e dichiarazioni e ci appelliamo agli organi di informazione chiedendo il silenzio stampa. Saremo grati per il senso di responsabilità che ognuno vorrà mostrare accogliendo questa nostra richiesta”.

Il collegamento con il caso Abedini

Teheran ha chiaramente legato il destino di Cecilia Sala a quello di Mohammad Abedini Najafabadi, un ingegnere meccanico iraniano arrestato all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti. Abedini è accusato di cospirazione e supporto materiale al Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Detenuto nel carcere di Opera, ha dichiarato tramite il suo avvocato: “Pregherò per me e per Cecilia Sala”.

Mohammad Abedini Najafabadi
Mohammad Abedini Najafabadi

 

L’Iran ha convocato l’ambasciatrice italiana Paola Amadei per esprimere il proprio disappunto, definendo l’arresto di Abedini “illegale” e in linea con una presunta “politica sugli ostaggi” degli Stati Uniti. Teheran ha avvertito che il mancato rilascio di Abedini potrebbe compromettere seriamente i rapporti bilaterali con l’Italia.

Le condizioni di Cecilia Sala

Cecilia Sala è detenuta nel carcere di Evin, noto per le condizioni difficili. In una telefonata ai familiari, la giornalista ha raccontato di dormire su due coperte in una cella illuminata 24 ore su 24, senza gli occhiali e senza maschera per gli occhi, con gravi ripercussioni sul suo benessere. Il governo italiano ha chiesto garanzie sulle sue condizioni di detenzione, il diritto all’accesso consolare e la possibilità di consegnare pacchi inviati dall’ambasciata.

Le mosse del governo italiano

A Palazzo Chigi si è svolto un vertice straordinario presieduto dalla premier Giorgia Meloni, con la partecipazione dei ministri Antonio Tajani (Esteri) e Carlo Nordio (Giustizia), oltre al sottosegretario Alfredo Mantovano. La priorità è la liberazione immediata di Cecilia Sala, ma anche garantire che le sue condizioni di detenzione rispettino i diritti umani fondamentali.

Mantovano riferirà lunedì al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, rispondendo alle richieste delle opposizioni. Sia la maggioranza che l’opposizione hanno mantenuto un profilo discreto, rispettando l’appello al silenzio della famiglia Sala.

Il ruolo degli Stati Uniti

La vicenda si intreccia con la politica internazionale: gli Stati Uniti hanno ribadito la richiesta di liberazione immediata per tutti i cittadini occidentali detenuti in Iran. Washington segue con attenzione il caso Abedini, sottolineando il suo valore strategico per le relazioni tra Italia e Stati Uniti.

Fonti italiane, intanto, hanno rimarcato che le condizioni di Abedini nel carcere di Opera rispettano le leggi italiane e le convenzioni internazionali, in netto contrasto con la situazione di Cecilia Sala a Teheran.

Un braccio di ferro ad alta tensione

L’udienza per la richiesta di domiciliari di Abedini è fissata per il 15 gennaio. La Procura generale di Milano si è opposta alla misura, sostenuta anche dalla giustizia americana, che preme per la sua estradizione. La decisione avrà inevitabilmente un impatto significativo sul caso di Cecilia Sala e sulle relazioni tra Italia e Iran.

Un equilibrio fragile

Il caso Cecilia Sala è emblematico delle sfide poste dalla geopolitica moderna, dove questioni umanitarie si intrecciano con giochi di potere internazionali. Mentre il governo italiano continua a lavorare per il rilascio della reporter, il mondo osserva con apprensione, consapevole che ogni mossa potrebbe avere conseguenze profonde e durature.

La giornalista italiana Cecilia Sala
La giornalista italiana Cecilia Sala
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