Caso Trentini: arriva la conferma della detenzione, Tajani “richiesta la visita consolare”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiede il rilascio di Alberto Trentini, cooperatore detenuto in Venezuela dal 15 novembre. Diplomazia al lavoro anche per altri 8 italo-venezuelani nelle carceri del Paese.
Caso Trentini: arriva la conferma della detenzione, Tajani “richiesta la visita consolare”
Il governo italiano è al lavoro per ottenere la liberazione di Alberto Trentini, cooperatore arrestato in Venezuela lo scorso 15 novembre e attualmente detenuto in circostanze poco chiare. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che la Farnesina sta portando avanti un’intensa attività diplomatica per verificare le sue condizioni di salute e ottenere la sua liberazione.
«Ci è stato confermato che Alberto Trentini è detenuto», ha spiegato Tajani durante un incontro alla Farnesina. «Abbiamo chiesto che venga trattato nel rispetto delle regole e che gli sia garantita una visita consolare. Stiamo lavorando in tutti i modi per risolvere questa situazione».
Diplomazia discreta ma determinata
Il ministro ha ribadito l’importanza di mantenere discrezione sul caso, evitando clamore e polemiche, come già avvenuto in precedenti situazioni analoghe, come quelle di Piperno e Sala. «Continuiamo a lavorare con determinazione, senza fermarci, per garantire che Trentini possa tornare in Italia il prima possibile», ha aggiunto Tajani.
Il governo italiano sta inoltre portando avanti trattative per ottenere la liberazione di altri otto cittadini italo-venezuelani attualmente detenuti nelle carceri del Paese. Si tratta di una situazione complessa, aggravata dalla delicata situazione politica e sociale in Venezuela, ma Tajani ha assicurato che l’Italia continuerà a fare tutto il necessario per assistere i propri connazionali.
La scomparsa e l’arresto
Alberto Trentini, 45 anni, è un cooperatore della ONG internazionale Humanity & Inclusion ed è stato arrestato il 15 novembre 2024. Da quel momento, non sono state fornite informazioni ufficiali sulle ragioni del suo arresto o sulle sue condizioni di salute.
La famiglia di Trentini, ha confermato di essere in costante contatto con la Farnesina.
La visita consolare e rispetto delle regole
Attraverso un incontro tra il segretario generale della Farnesina e l’incaricato d’affari dell’ambasciata venezuelana, il Governo italiano ha ribadito la richiesta di una visita consolare per verificare le condizioni di Trentini e accertarsi che i suoi diritti siano rispettati.
Questa fase preliminare è cruciale per aprire la strada a negoziati più avanzati, che puntano non solo alla liberazione di Trentini, ma anche di altri detenuti italo-venezuelani considerati prigionieri politici.
L’impegno della Farnesina
Il caso di Alberto Trentini non è isolato. Negli ultimi anni, la Farnesina ha lavorato intensamente per riportare in Italia cittadini italiani trattenuti all’estero in circostanze simili. Tajani ha ricordato l’impegno per Alessia Piperno e Cecilia Sala
«La nostra attività diplomatica procede senza sosta. Come nei casi precedenti, chiediamo moderazione e discrezione anche per questa vicenda», ha sottolineato Tajani, spiegando che il governo italiano continuerà a monitorare la situazione con attenzione, mantenendo un dialogo costante con le autorità venezuelane.
L’apprensione dal Governo e dalla famiglia
Il caso di Alberto Trentini rappresenta un’altra fida complessa per la diplomazia italiana, ma il governo ha ribadito il proprio impegno a garantire che i diritti dei propri cittadini siano rispettati, anche in contesti internazionali delicati.
Mentre le trattative proseguono, la famiglia di Trentini e l’opinione pubblica italiana restano in attesa di aggiornamenti, sperando che questa vicenda possa concludersi positivamente con il suo ritorno in Italia.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano