Caso Maddie McCann, riprendono le ricerche nei pozzi in Algarve: è corsa contro il tempo
Diciotto anni dopo la scomparsa della bambina inglese, gli investigatori tornano a scavare nel sud del Portogallo. Si cerca nei pressi dell'hotel dove alloggiava la famiglia, a pochi mesi dalla scarcerazione del principale sospettato Christian Brueckner.
Caso Maddie McCann, riprendono le ricerche nei pozzi in Algarve: è corsa contro il tempo.
Diciotto anni dopo la scomparsa della bambina inglese, gli investigatori tornano a scavare nel sud del Portogallo. Si cerca nei pressi dell’hotel dove alloggiava la famiglia, a pochi mesi dalla scarcerazione del principale sospettato Christian Brueckner.
A quasi 18 anni dalla scomparsa di Madeleine McCann, la bambina britannica di tre anni svanita nel nulla nel maggio del 2007 durante una vacanza a Praia da Luz con la sua famiglia, riprendono in Algarve le ricerche in quello che molti definiscono “l’ultimo tentativo” per fare luce su uno dei casi più misteriosi e mediatici degli ultimi decenni.
L’operazione, iniziata nella mattinata del 3 giugno, coinvolge polizia portoghese, investigatori tedeschi, Scotland Yard e squadre specializzate, ed è coordinata dalla procura di Braunschweig, in Germania. I lavori si stanno concentrando su una zona rurale nei pressi di Lagos, a pochi chilometri dal resort Ocean Club dove alloggiavano i McCann. In particolare, le forze dell’ordine stanno scandagliando due pozzi, alcune cisterne d’acqua e ruderi abbandonati: aree già ispezionate in passato, ma che ora tornano al centro delle indagini sulla base di nuovi elementi.
Un’indagine contro il tempo
L’urgenza dell’intervento è legata alla prossima scarcerazione del principale sospettato: Christian Brueckner, cittadino tedesco di 48 anni, detenuto in Germania per lo stupro di una turista americana di 72 anni avvenuto proprio a Praia da Luz nel 2005. Brueckner è stato spesso indicato dagli inquirenti tedeschi come il possibile autore del rapimento e dell’omicidio di Maddie, ma finora non sono emerse prove sufficienti a sostenerne l’incriminazione formale. Il timore delle autorità è che l’uomo possa rendersi irreperibile una volta scontata la pena, prevista per il prossimo settembre.
Nuovi indizi e una confessione
Secondo quanto riportato dai media britannici, tra cui il Sun, l’ultima mobilitazione sarebbe scaturita da nuove informazioni investigative. Fra queste, il ritrovamento di un hard disk appartenente a Brueckner contenente materiale pedopornografico, immagini raccapriccianti e presunti collegamenti con la scomparsa di Maddie.
Particolarmente inquietante, inoltre, è la testimonianza di un ex compagno di cella, Laurentiu Codin, secondo cui Brueckner avrebbe ammesso di aver rapito la bambina durante un furto andato a vuoto. Non trovando denaro nell’appartamento, avrebbe preso Maddie con sé. Dichiarazioni che, sommate alle analisi dei tabulati telefonici e ad altri elementi, hanno convinto gli investigatori a battere nuovamente la pista portoghese.
Il terreno delle ricerche
Le operazioni, che dovrebbero proseguire fino a venerdì, riguardano una superficie di circa 42 chilometri quadrati: 21 appezzamenti di terreno situati a circa 3,5 chilometri dal resort Ocean Club, nella zona di Atalaja. Si tratta di un’area in parte già ispezionata nel corso degli anni, ma che in questa occasione viene analizzata con tecnologie d’avanguardia, come un georadar capace di penetrare nel terreno fino a 4,5 metri di profondità.
Decine gli agenti impiegati, tra cui esperti della scientifica e unità specializzate dei vigili del fuoco. L’obiettivo: trovare qualsiasi traccia – resti umani, vestiti, giocattoli o oggetti personali – che possa contenere residui biologici utili all’identificazione e alla riapertura ufficiale del caso.
Chi è Christian Brueckner
Christian Brueckner ha un passato segnato da reati sessuali, furti e traffico di droga. Dopo la scomparsa di Maddie, vendette rapidamente una delle sue auto, fatto che attirò l’attenzione degli inquirenti. Dal 2020 è ufficialmente sospettato, ma i processi a suo carico per altre violenze sessuali avvenute in Portogallo si sono conclusi nell’ottobre 2024 con assoluzioni per insufficienza di prove.
Il procuratore tedesco Hans Christian Wolters non ha mai nascosto le sue convinzioni: “Brueckner è un sadico psicopatico. Siamo certi che abbia rapito e ucciso Maddie”. Tuttavia, senza un corpo, una scena del crimine o prove materiali dirette, l’inchiesta resta appesa a un filo. E il timore è che la scarcerazione del sospettato possa farlo sparire nel nulla, rendendo impossibile ogni ulteriore sviluppo.
Un dolore mai sopito
Il 3 maggio scorso, nel 18° anniversario della scomparsa, Kate e Gerry McCann hanno diffuso un messaggio commovente: “Non importa quanto sia vicina o lontana, continua a essere qui con noi, ogni giorno”. La coppia non ha mai smesso di cercare la verità e continua a collaborare con la polizia britannica e con le autorità portoghesi e tedesche.
Il governo britannico, da parte sua, ha recentemente stanziato oltre 100.000 sterline per proseguire le indagini, segno che l’attenzione sul caso resta alta anche a Londra.
La nuova fase di scavi in Algarve rappresenta una speranza e un’ultima possibilità per chiarire il destino della piccola Maddie McCann. Una vicenda che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di persone in tutto il mondo e che, nonostante il tempo trascorso, resta ancora oggi avvolta nel mistero. Ma ogni pozzo sondato, ogni centimetro di terreno analizzato, potrebbe avvicinare la verità. Prima che il tempo, e forse la giustizia, scadano per sempre.
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