Borse europee e asiatiche in forte calo dopo l’annuncio di Trump per i dazi reciproci a tutti i Paesi
L’annuncio di Donald Trump sui dazi reciproci per tutti i Paesi scuote i mercati globali: crollano le Borse europee e asiatiche, mentre l’oro tocca un nuovo record.
Borse europee e asiatiche in forte calo dopo l’annuncio di Trump per i dazi reciproci a tutti i Paesi
L’annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo all‘introduzione di dazi reciproci per tutti i Paesi ha scatenato un’ondata di turbolenza nei mercati finanziari globali. Le Borse europee e asiatiche hanno reagito negativamente, con cali significativi nelle principali piazze finanziarie. Milano ha registrato una flessione del 2%, mentre l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 3.127,9 dollari l’oncia, segno di un incremento della domanda per asset considerati sicuri in periodi di incertezza economica.
Il contesto delle nuove tariffe USA
Nei giorni scorsi, il segretario al Tesoro Scott Bessent aveva ipotizzato che i dazi avrebbero colpito solamente i 15 Paesi con i maggiori squilibri commerciali con gli Stati Uniti, soprannominati “dirty 15”. Tuttavia, Trump ha smentito questa ipotesi, dichiarando che le misure tariffarie interesseranno praticamente tutti i partner commerciali degli USA. La decisione rappresenta un’ulteriore escalation nella guerra commerciale globale e mette sotto pressione numerosi settori produttivi, in particolare l’automotive.
Effetti sulle Borse asiatiche ed europee
La Borsa di Tokyo ha chiuso la prima seduta della settimana con un calo del 4,05%, portando il Nikkei ai minimi da settembre. Gli investitori sono preoccupati per il destino del settore automotive giapponese, particolarmente esposto alle esportazioni verso gli Stati Uniti. Anche il mercato valutario ha reagito, con lo yen che si è apprezzato nei confronti del dollaro (148,80) e dell’euro (161,30).
Sul fronte europeo, Milano ha ceduto il 2%, risultando la peggiore tra le Borse del continente. Anche Francoforte e Parigi hanno perso l’1,5%, Londra l’1%, mentre i future di Wall Street hanno registrato flessioni, con il Nasdaq in calo dell’1,4% e l’S&P 500 dell’1%.
Settore bancario sotto pressione, utilities in controtendenza
Le vendite si sono concentrate sul settore bancario: Mps ha perso il 3,9%, Bper il 3,2%, Unicredit il 2,7% e Banco Bpm il 2,8%. Anche Prysmian ha subito un forte ribasso (-3,4%), mentre StMicroelectronics ha chiuso a -2% dopo che Citi ha ridotto il target price sul titolo a 27 euro.
Di contro, i titoli delle utility hanno mostrato una maggiore resilienza: Snam ha guadagnato lo 0,4%, Italgas lo 0,38% e Terna lo 0,38%. Telecom Italia ha chiuso poco sopra la parità (+0,1%), mentre Poste Italiane (-1%) ha aumentato la sua quota in Tim al 24,81%, acquisendo il 15% da Vivendi.
L’oro vola sopra i 3.100 dollari, spread stabile
Con l’aumento delle tensioni commerciali, gli investitori si sono rifugiati nell’oro, che ha toccato i 3.127 dollari l’oncia, segnando un nuovo massimo storico. Anche il petrolio è rimasto stabile, con il WTI a 69,26 dollari al barile.
Sul fronte del debito pubblico, lo spread tra BTP e Bund è rimasto stabile a 112 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,8%.
L’analisi degli esperti: un quadro preoccupante
Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che l’impatto delle nuove tariffe sarà “maggiore di quanto ipotizzato da molti operatori di mercato“. Katrina Ell, direttore della ricerca economica di Moody’s Analytics, ha dichiarato: “Tutti questi cambiamenti politici aggressivi e disordinati stanno avendo impatti economici negativi. Stiamo vedendo un aumento significativo della probabilità di una recessione negli USA“.
Anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha espresso preoccupazione, affermando che “L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva. L’economia europea, già segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche a causa della sua forte esposizione al commercio estero“. Panetta ha inoltre sottolineato che l’incertezza generata da annunci contraddittori sulle politiche commerciali statunitensi impone cautela nel percorso di riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE.
Implicazioni future
A partire dal 2 aprile, gli Stati Uniti imporranno dazi doganali “reciproci” a tutti i partner economici, insieme a un sovrapprezzo del 25% sulle importazioni di automobili. Questa mossa potrebbe innescare una reazione a catena, con i principali partner commerciali degli USA che potrebbero rispondere con misure di ritorsione, aumentando il rischio di una guerra commerciale globale.
Nel frattempo, gli investitori continueranno a monitorare l’andamento dei mercati e le reazioni delle banche centrali, mentre l’oro e gli asset rifugio resteranno al centro dell’attenzione. In un clima di incertezza crescente, le prossime settimane saranno cruciali per determinare l’impatto effettivo di queste politiche sui mercati finanziari globali e sull’economia mondiale.
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