BlueBird Block-2 in orbita: l’India firma il lancio più pesante della sua storia e apre l’era degli smartphone satellitari.
Il razzo LVM3 dell’Isro porta nello spazio il maxi satellite di AST SpaceMobile: connettività diretta sui telefoni senza hardware aggiuntivo e un nuovo record per il programma spaziale indiano
BlueBird Block-2 in orbita: l’India firma il lancio più pesante della sua storia e apre l’era degli smartphone satellitari.
Il 24 dicembre segna una data spartiacque per l’industria spaziale indiana e per il futuro delle telecomunicazioni globali. L’Organizzazione Indiana per la Ricerca Spaziale (ISRO) ha portato con successo in orbita terrestre bassa il satellite BlueBird Block-2, il più grande satellite commerciale mai lanciato dal suolo indiano. Progettato dall’azienda statunitense AST SpaceMobile, il veicolo spaziale è destinato a rivoluzionare la connettività mobile, consentendo l’accesso diretto alla banda larga satellitare da smartphone standard, senza hardware aggiuntivo.
Il decollo record dal Satish Dhawan Space Center
Il lancio è avvenuto alle 8:55 ora locale dallo storico spazioporto di Sriharikota, il Satish Dhawan Space Center, a bordo del razzo LVM3-M6. In circa 16 minuti il vettore ha completato la fase di ascesa, inserendo correttamente il satellite in Low Earth Orbit. Con un peso di 6,1 tonnellate, BlueBird Block-2 rappresenta il carico utile più pesante mai sollevato da un lanciatore nazionale indiano, un primato che certifica il salto di qualità tecnologico del programma spaziale del Paese.
Il razzo LVM3 e la maturità tecnologica dell’ISRO
Il lanciatore LVM3, alto oltre 43 metri e articolato su tre stadi, è il vettore più potente mai sviluppato dall’India. Entrato in servizio nel 2014, vanta un tasso di successo del 100% ed è stato protagonista di missioni simbolo come Chandrayaan-2, Chandrayaan-3 e dei lanci commerciali OneWeb. La missione BlueBird Block-2, gestita sotto l’egida commerciale di NewSpace India Limited, consolida il posizionamento dell’India come piattaforma affidabile e competitiva nel mercato globale dei lanci spaziali.
BlueBird Block-2 e la sfida della connettività universale
Il cuore dell’innovazione è rappresentato dall’enorme antenna dispiegabile del satellite, la più grande mai installata su un sistema commerciale in orbita terrestre bassa. Questa architettura consente a AST SpaceMobile di offrire servizi di chiamata, dati e video direttamente agli smartphone 4G e 5G esistenti, superando i limiti delle reti terrestri. L’obiettivo è eliminare le “zone d’ombra” della connettività, garantendo copertura anche in aree remote, rurali o colpite da emergenze.
Dalle prime dimostrazioni alle applicazioni reali
A confermare la fattibilità del modello direct-to-device, lo scorso gennaio Vodafone ha effettuato la prima videochiamata satellitare utilizzando uno smartphone standard, con il segnale instradato attraverso i satelliti di AST SpaceMobile. Un test che ha aperto la strada a un futuro in cui la distinzione tra rete terrestre e rete spaziale potrebbe progressivamente dissolversi.
La strategia di espansione della costellazione AST
Attualmente AST SpaceMobile dispone di cinque satelliti commerciali operativi in orbita. Il piano industriale prevede il lancio di circa 60 satelliti di nuova generazione entro il 2026, costruendo una costellazione in grado di integrarsi con le infrastrutture cellulari tradizionali. L’azienda ha già siglato accordi con operatori globali come AT&T, Verizon e Vodafone, puntando all’avvio dei primi servizi commerciali negli Stati Uniti e in altri Paesi all’inizio del 2026.
La competizione con Starlink e i giganti del settore
Il segmento direct-to-device è al centro di una competizione sempre più serrata. SpaceX, con il servizio Starlink, ha avviato collaborazioni come quella con T-Mobile US e ha già dimostrato chiamate satellitari tra telefoni non modificati. Tuttavia, l’approccio di AST SpaceMobile si distingue per la promessa di una piena integrazione con i dispositivi esistenti, senza funzionalità limitate alle sole emergenze, come avviene oggi su alcuni modelli iPhone e Google Pixel.
Le ambizioni dell’India nello spazio globale
Il successo del lancio è stato celebrato dal primo ministro Narendra Modi, che ha definito la missione «un passaggio significativo nel viaggio spaziale dell’India». Secondo Modi, il traguardo rafforza la capacità nazionale di lanciare carichi pesanti e consolida il ruolo del Paese nel mercato commerciale globale, in linea con la visione di Aatmanirbhar Bharat, l’India autosufficiente sul piano tecnologico e strategico.
Uno sguardo al futuro tra Luna e voli umani
Il lancio di BlueBird Block-2 si inserisce in una traiettoria di crescita che guarda ben oltre le telecomunicazioni. L’India punta a un primo volo orbitale con equipaggio umano entro il 2027 e all’invio di un astronauta indiano sulla Luna entro il 2040. In questo contesto, il successo della missione AST SpaceMobile non è solo un record tecnico, ma il simbolo di un Paese che ambisce a diventare uno dei protagonisti centrali della nuova economia dello spazio.
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