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Bangkok e Mandalay devastate dal terremoto: crolli, dispersi e stato di emergenza

Il Sud-Est asiatico colpito da un violento terremoto. Testimonianze dirette da Bangkok e Mandalay, dove i soccorsi cercano disperatamente superstiti

Bangkok e Mandalay devastate dal terremoto: crolli, dispersi e stato di emergenza

Un devastante terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Sud-Est asiatico, con epicentro in Myanmar. La scossa ha causato ingenti danni anche nella vicina Thailandia, in particolare nella capitale Bangkok, dove si sono registrati crolli di edifici e caos generale. Il bilancio attuale conta almeno 144 morti e 732 feriti, mentre il numero dei dispersi continua a crescere. I soccorsi stanno lavorando incessantemente per liberare le persone intrappolate sotto le macerie e fornire aiuto alle comunità colpite.

Il racconto di un italiano a Bangkok

Francesco Pavoncelli, testimone diretto dell’evento, si trovava al centro fiere Bitec, poco fuori dalla città, quando il terremoto ha colpito. “L’edificio in costruzione crollato era a 15 chilometri circa da dove ero io. Alcuni lavoratori sono morti e altri sono ancora sotto le macerie in un paio di palazzi in costruzione qui a Bangkok. Uno dei disagi principali è stato il traffico – dice – sono stati chiusi immediatamente uffici, centri commerciali e scuole quindi il traffico si è bloccato. Tutta la città ha iniziato, insieme a me, a camminare a piedi, in città c’è molta precauzione. In tanti si stanno preparando comunque con kit di emergenza nel caso debbano uscire per strada di notte per scosse di assestamento – spiega – È terribile che alcune persone abbiano perso la vita” ha concluso.

Le autorità thailandesi hanno immediatamente dichiarato lo stato di emergenza e mobilitato le squadre di soccorso per far fronte alla situazione. Molti residenti hanno passato la notte all’aperto per paura di ulteriori scosse di assestamento. Gli ospedali sono stati messi in allerta per accogliere i numerosi feriti, mentre le infrastrutture di trasporto sono state gravemente compromesse.

Bangkok e Mandalay devastate dal terremoto: crolli, dispersi e stato di emergenza

La devastazione in Myanmar: case distrutte e ospedali al collasso

Il Myanmar è il Paese che ha subito i danni più gravi. A Mandalay, una delle città più colpite, il terremoto ha causato il crollo di numerosi edifici, compresi monasteri e ponti. I gestori dell’ostello milanese “Ostello Bello”, presente con due sedi nel Paese, hanno raccontato momenti di terrore. “Il nostro edificio è rimasto in piedi, ma altri intorno a noi si sono letteralmente sbriciolati. L’acqua è fuoriuscita dalla piscina, la luce è saltata, eravamo completamente isolati” hanno riferito.

Gli ospedali locali sono al collasso e le squadre di soccorso stanno ancora cercando di portare aiuto alle persone intrappolate sotto le macerie. Le autorità birmane hanno confermato che almeno 20 bambini risultano dispersi sotto le rovine di un monastero. I villaggi nelle zone rurali sono tra i più colpiti, con intere comunità ridotte in macerie. Le linee di comunicazione sono state interrotte, rendendo ancora più difficile il coordinamento degli aiuti.

Il governo birmano ha lanciato un appello internazionale per ricevere aiuti, mentre numerosi Paesi hanno risposto inviando squadre di emergenza. Le operazioni di soccorso sono rese difficili dalla mancanza di attrezzature adeguate e dall’instabilità degli edifici rimasti in piedi, molti dei quali rischiano di crollare a causa delle continue scosse di assestamento.

Le reazioni internazionali e gli aiuti umanitari

La comunità internazionale si è subito mobilitata per fornire aiuti. Roberta Metsola, presidente dell’Eurocamera, ha espresso la solidarietà dell’Unione Europea e ha garantito il sostegno necessario a Myanmar e Thailandia. Anche gli Stati Uniti, con il presidente Donald Trump, hanno annunciato interventi di aiuto.

Le organizzazioni umanitarie si stanno attivando per gestire l’emergenza. Medici Senza Frontiere ha dichiarato di essere pronta a intervenire con cure salvavita, ma attende il via libera delle autorità locali per raggiungere le aree più colpite. L’OMS ha attivato il proprio centro logistico a Dubai per inviare rifornimenti e medicinali urgenti.

I team di soccorso hanno iniziato a distribuire beni di prima necessità, tra cui cibo, acqua potabile e coperte per le migliaia di sfollati. La Croce Rossa Internazionale ha lanciato una raccolta fondi per sostenere le operazioni di emergenza e fornire assistenza medica alle vittime.

Il sindaco di Amatrice, città italiana tristemente nota per il terremoto del 2016, ha espresso vicinanza alle vittime e ha annunciato possibili iniziative di solidarietà. “Sappiamo cosa significa affrontare una tragedia di questa portata e siamo pronti a dare il nostro aiuto” ha dichiarato.

Situazione in Thailandia: crolli, dispersi e stato di emergenza

La Thailandia ha dichiarato lo stato di emergenza, con particolare attenzione a Bangkok, dove i danni sono stati significativi. Secondo quanto riportato dai media internazionali, almeno 81 persone risultano ancora disperse nel cantiere del grattacielo crollato. Le autorità locali stanno coordinando le operazioni di ricerca e soccorso, mentre il ministro della Salute pubblica Somsak Thepsuthin ha rivelato che oltre 400 lavoratori si trovavano nel cantiere al momento del crollo.

Le autorità thailandesi hanno rafforzato le misure di sicurezza e stanno monitorando attentamente le strutture a rischio. In molte aree, gli edifici sono stati evacuati per precauzione, mentre gli ingegneri stanno effettuando ispezioni per valutare la stabilità delle costruzioni rimaste in piedi.

Mentre i soccorsi continuano, il bilancio delle vittime potrebbe ancora salire. Il mondo intero osserva con apprensione, pronto a fornire aiuti umanitari per affrontare questa drammatica emergenza.

Le autorità locali stanno lavorando per ripristinare i servizi essenziali, ma la strada per la ricostruzione sarà lunga e difficile. Gli esperti avvertono che ulteriori scosse di assestamento potrebbero verificarsi nei prossimi giorni, rendendo ancora più complicata la gestione dell’emergenza.

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