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Astana International Forum 2023: si stanno affrontando le sfide globali di politica estera

Il forum punta ad affrontare le sfide attraverso il dialogo verso la cooperazione, lo sviluppo e il progresso.

Astana International Forum 2023: si stanno affrontando le sfide globali di politica estera

Il Kazakhstan circondato dalle autocrazie ha riunito il mondo a parlare di sicurezza globale. È un po’ come parlare di lupi in un ovile di montagna: un Forum internazionale, due giorni che è iniziato ieri mattina, intorno a un tavolo a parlare di pace e buoni affari, 40 panel e più di 70 paesi partecipanti: tutti riuniti nella capitale Astana insieme ai vertici delle maggiori istituzioni mondiali; dal Fmi all’Onu, certo, ma anche dai Brics alla Sco.

Lì a nord c’è la Russia che bombarda l’Ucraina, a est i cinesi fanno sfilare le corazzate davanti a Taiwan; a sud gli afghani e gli iraniani indaffarati a odiare le donne si sparano ai confini; ma il Kazakistan alza la bandiera di un altro mondo, il mondo che dialoga con il diavolo e con l’acqua santa e intanto fa volare il suo Pil di petrolio e uranio, di criptomonete e terre rare.

Al Forum internazionale di Astana si affrontano le sfide globali di “politica estera e sicurezza, sviluppo e sostenibilità, energia e cambiamento climatico, economia e finanza”. Quelle sfide sono di casa proprio lì accanto, giusto oltre i confini del più grande paese al mondo senza un solo metro di affaccio sul mare.

Dalla fine dell’Unione Sovietica il Kazakhstan si è progressivamente ritagliato un ruolo di pivot d’area, una grande Svizzera d’Asia che ambisce a mantenersi in perfetto equilibrio tra i molto potenti e minacciosi vicini di casa. Finita l’era politica del padre padrone della patria, Nursultan Nazarbaev, il presidente Kassym-Jomart Tokayev sta traghettando il Paese verso una democrazia ancora molto fragile ma almeno promettente, che mantiene l’ambizione di restare vicina al blocco asiatico stringendo però legami sempre più stretti con l’Occidente.

In pochi anni, l’Ue è diventata il principale partner economico e commerciale del Kazakstan con oltre il 30% del commercio estero e più di 150 miliardi di euro di investimenti diretti.

Il processo politico interno di rinnovamento cammina di pari passo con la crescita dei legami con l’Occidente e con l’Europa. Tokayev ha accelerato le riforme fino a lanciare, quest’anno, una nuova tornata elettorale: il 19 marzo ha rinnovato il Majilis (la camera bassa del Parlamento) e i Maslikhats, le amministrazioni locali, affidando per la prima volta poteri diretti agli elettori.

Piccoli passi incerti, in realtà, ma intanto la Ue amplia i suoi accordi bilaterali: nel 2015 ha firmato l’accordo rafforzato di partenariato e cooperazione, il primo di questo tipo con un paese dell’Asia centrale, ratificato dalla Ue nel 2020 all’unanimità.

La forza del Kazakhistan resta questa: essere Asia centrale, in un crocevia strategico per le rotte terrestri e il flusso delle grandi condotte energetiche, e nello stesso tempo essere aperto a un processo di riforme che mantenga il Paese nella scia dei partner strategici dell’Occidente. Un Paese dalle infinite risorse naturali, prima cava al mondo per l’uranio, ottimo fornitore dei paesi energivori occidentali ma attento a non alienarsi i rapporti con Russia e Cina.

Un equilibrismo complesso che passa anche attraverso eventi di confronto come questo Forum internazionale di Astana a cui partecipano rappresentanti di mondi lontani. C’è l’ex presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ma anche il segretario generale della Shanghai Cooperation Organization (Sco), Zhang Ming; c’è l’italiano Francesco La Camera, un diplomatico che guida l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili, e c’è lo sherpa sudafricano dei Brics, Anil Sooklal.

Negli oltre 40 panel in programma al Centro congressi di Astana ci saranno leader di primo piano come l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani; e ci saranno anche i vertici dei principali organismi internazionali, dall’Organizzazione mondiale del commercio al Fondo monetario internazionale, dall’Unesco all’Onu.

Il Forum punta ad “affrontare le sfide attraverso il dialogo verso la cooperazione, lo sviluppo e il progresso”, che è un po’ come dire “prosperare in mezzo ai guai che ci circondano”.

È la specialità della casa, e oggi e domani riunirà leader di governo e organizzazioni internazionali, gli amministratori delegati delle principali società multinazionali e gli esperti internazionali di tutto quel mondo che, al di là delle barriere e delle ideologie, cerca il modo di cooperare e crescere.

Astana International Forum 2023: si stanno affrontando le sfide globali di politica estera

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