Alta tensione in Siria: Jihadisti Filo-Turchi avanzano su Aleppo
Aleppo in fiamme: l’avanzata dei jihadisti filo-turchi scuote gli equilibri in Siria, con centinaia di vittime, migliaia di sfollati e un nuovo capitolo nel conflitto regionale.
Alta tensione in Siria: Jihadisti Filo-Turchi avanzano su Aleppo.
Il conflitto in Siria ha registrato un nuovo e drammatico sviluppo con l’ingresso di forze jihadiste filo-turche ad Aleppo, storica metropoli nel nord del Paese e patrimonio mondiale dell’UNESCO. Dopo otto anni di controllo governativo, la città è tornata al centro di uno scenario di guerra, sconvolgendo gli equilibri geopolitici della regione. La situazione è ulteriormente complicata dalla sovrapposizione di interessi internazionali, con Russia, Iran e Turchia coinvolti in un intreccio di alleanze e conflitti.
L’offensiva Jihadista e il bilancio delle vittime
L’offensiva, iniziata appena due giorni fa, ha già provocato circa 300 morti, tra cui una trentina di civili, inclusi donne e bambini. L’ONU segnala almeno 15.000 sfollati, un numero destinato a salire rapidamente. Gli scontri si concentrano nella città universitaria di Aleppo e nelle vicine campagne, dove bombardamenti aerei e artiglieria hanno colpito civili e infrastrutture essenziali. Tra le vittime figurano quattro studenti, uccisi durante i bombardamenti su un campus universitario.
Il ruolo della Russia e le reazioni Internazionali
La Russia, principale sostenitrice del governo siriano, ha espresso disappunto per l’azione jihadista, definendola una minaccia alla sovranità della Siria. Tuttavia, Mosca è accusata di non aver fornito un adeguato supporto alle forze di Damasco in questo frangente critico. Il Cremlino ha ribadito la necessità che il governo siriano ripristini l’ordine nell’area, ma la situazione sul terreno appare caotica.
La Turchia, da parte sua, ha intimato a Mosca e Damasco di cessare i bombardamenti aerei, senza però nascondere il sostegno ai miliziani filo-turchi, un aspetto che evidenzia le ambiguità della politica turca nella regione.
La campagna di Aleppo e la reazione della popolazione
L’ingresso dei jihadisti filo-turchi ad Aleppo è avvenuto senza significativa resistenza militare. Le truppe governative e gli alleati filo-iraniani si sono ritirati rapidamente, lasciando spazio a forze che celebrano il ritorno in una città strategicamente e simbolicamente rilevante. I combattenti jihadisti, tra cui siriani, turcomanni e uiguri, hanno promesso di rispettare i civili, ma il clima ad Aleppo è misto: alcuni vedono nei nuovi arrivati dei liberatori, mentre altri temono ritorsioni.
Un testimone locale, Yaman, ha raccontato di una città paralizzata dalla paura e dal caos. Molti abitanti, come lui, hanno tentato di fuggire verso Damasco, ma si trovano bloccati a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione, come l’autostrada Damasco-Aleppo.
Il coinvolgimento di Iran e altre forze regionali
L’Iran, stretto alleato del governo siriano, ha ribadito il proprio impegno a sostenere Bashar al Assad. Le forze iraniane sul campo, insieme a Hezbollah e altre milizie sciite, hanno tentato di opporsi all’avanzata jihadista, ma con risultati limitati. L’uccisione di un generale iraniano nella periferia di Aleppo sottolinea il costo umano e politico dell’impegno di Teheran nel conflitto siriano.
Conseguenze umanitarie e Geopolitiche
Il conflitto in corso ad Aleppo ha aperto una nuova crisi umanitaria, con migliaia di persone costrette a lasciare le proprie abitazioni e un numero crescente di vittime civili. L’ONU avverte che gli sfollati potrebbero aumentare rapidamente, soprattutto se i combattimenti si estenderanno ulteriormente nella regione.
A livello geopolitico, la situazione mette in luce le crescenti tensioni tra Russia, Iran e Turchia, ognuna delle quali persegue obiettivi divergenti in Siria. La Turchia, in particolare, sembra rafforzare la sua influenza nel nord del Paese attraverso il sostegno alle milizie jihadiste, creando una frattura sempre più profonda con Mosca e Damasco.
Un conflitto che sembra senza fine
La crisi di Aleppo rappresenta solo l’ultimo capitolo di un conflitto che da oltre un decennio ha devastato la Siria, causando milioni di vittime e sfollati. La complessità delle alleanze internazionali e la molteplicità degli attori coinvolti rendono difficile immaginare una soluzione a breve termine. Nel frattempo, la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto, tra violenze, sfollamenti e incertezza per il futuro.
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