Al centro della missione del presidente francese, Macron, c’è il tentativo di intraprendere un percorso di pace per la crisi in Ucraina
Prima del vertice con Xi, in mattinata, il capo dell’Eliseo ha incontrato il primo ministro cinese, Li Qiang.
Al centro della missione del presidente francese, Macron, c’è il tentativo di intraprendere un percorso di pace per la crisi in Ucraina.
Emmanuel Macron, al suo secondo giorno di visita in Cina, incontra il presidente cinese Xi Jinping, che lo ha accolto con una cerimonia di benvenuto alla Grande Sala del popolo, su piazza Tiananmen.
Il presidente francese, nelle prime battute del bilaterale aperto ai media, ha detto al suo omologo di “contare” su di lui per “riportare la Russia alla ragione”.
Macron è in visita con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, per una missione che ha al centro degli sforzi proprio quello di porre fine alla guerra in Ucraina.
Nell’incontro, avvenuto in mattinata, tra Macron e il primo ministro cinese Li Qiang, è stata sottolineata l’importanza delle relazioni tra Cina e Francia.
Nelle ultime settimane sono aumentate le pressioni internazionali sulla Cina affinché venga coinvolta nel processo di pace in Ucraina.
Sebbene Pechino si dichiari ufficialmente neutrale, Xi Jinping non ha mai condannato l’invasione russa e non ha mai parlato al telefono con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky.
Si è invece recentemente recato a Mosca per riaffermare la sua alleanza con il presidente russo. In questo contesto, Emmanuel Macron ha l’ambizione di “essere una voce che unisce l’Europa”, come ha ricordato ieri. Quindi, venire a Pechino accompagnato dal Presidente della Commissione europea, “significa sottolineare la coerenza di questo approccio”. Ieri il presidente francese ha affermato che Pechino potrebbe svolgere un “ruolo importante” nel “trovare un percorso di pace” in Ucraina, accogliendo con favore la “volontà di impegnarsi per una risoluzione del conflitto” dimostrata dalla Cina quando, a febbraio, ha pubblicato un documento in 12 punti che riassume la sua posizione.
Ursula von der Leyen, invece, ha lanciato un avvertimento molto più duro la scorsa settimana a Bruxelles: «Il modo in cui la Cina continuerà a reagire alla guerra di Putin sarà un fattore determinante per il futuro delle relazioni UE-Cina».
Il mondo sta attraversando oggi “profondi cambiamenti storici: Cina e Francia, quali membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e grandi Paesi indipendenti, nonché strenui promotori della multipolarizzazione e della democratizzazione delle relazioni internazionali, hanno la capacità e la responsabilità di superare le differenze”.
Lo ha detto il presidente Xi Jinping all’inizio del bilaterale con la controparte francese Emmanuel Macron, parlando di partenariato strategico Cina-Francia “stabile, reciproco, pionieristico e progressista” con il vero multilateralismo per la pace, la stabilità e la prosperità nel mondo”.
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