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Bimbo di 5 anni muore per dei “like”: dove sono i sani valori? Questa è una società malata.

Editoriale

Bimbo di 5 anni muore per dei “like”: dove sono i sani valori? Questa è una società malata.

Non è ammissibile, non è accettabile, non è sano!
È assolutamente impensabile che un bambino di 5 anni, muoia, per permettere a 5 ragazzi di avere più like, più visibilità e di conseguenza, in una società malata, più soldi.

Dov’è l’Europa?

Dove stanno le più alte istituzioni internazionali?

Dove stanno le norme e le leggi che mettano una volta e per tutte un freno a questa malata società?

Non è accettabile permettere a 5 incoscienti (li voglio chiamare così…) di farsi i “fighi”, “violando ogni limite” e “sfidando sempre di più in eccesso” e probabilmente anche la legge, per avere più visibilità, più like, e poi se gli va bene, farci su dei soldi.
Non solo non è ammissibile, ma è malato!

È una cosa malata, questa è una società malata.

In questo caso è morto un bambino di 5 anni, è morto per dei like di 5 ragazzotti, ma sono milioni gli esempi deviati e malati che purtroppo si possono osservare ogni giorno, anzi ogni secondo sui social.

Social e quant’altro che con le loro piattaforme permettono di divulgare e realizzare certi video e contenuti a volte diseducativi, a volte malati, a volte illegali, per dei like, ossia alla fine per apparire, una gara a chi “appare” di più, a chi riceve più consensi virtuali: si è una società malata, molto malata.

Questa è una società malata.

Molto malata, soprattutto per via di certe piattaforme che permettono facili guadagni in cambio di pubblicazioni di certe “azioni”, e non solo…
che poi oltre a creare un insano e pericoloso degenero della realtà e delle emozioni, a discapito dei veri valori, poi, creano morti, come è accaduto per la vittima innocente di Roma, aveva solo 5 anni.

Il problema è qui, non basta indagare e arrestare chi commette reati scaturiti e degenerati per la sfrenata ricerca di visibilità sui social, va cambiato il modo di pensare, vanno fatti interventi educativi ma soprattutto legislativi e norme, va fatto in modo che su queste piattaforme, certe persone e certi contenuti, non ci entrino, va fatto in modo che il guadagno non possa derivare da certi contenuti, e se permetti certi contenuti sei tu cara piattaforma social il responsabile.

E a parte arrestare e fermare chi commette crimini mentre e a caccia di like e soldi, e oscurare i loro canali, si dovrebbe e soprattutto far sì che chi permette la presenza di certi contenuti, sia ritenuto responsabile, multabile e perseguibile legalmente: le stesse piattaforme.
Non con multine da “quattro soldi” ma con multoni, multoni, e soprattutto con la responsabilità civile e penale.

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