Pesaro-Urbino, Candelara: creata la scultura per ricordare il maestro Giovanni Gentiletti.
Il borgo di Candelara si arricchisce di una nuova installazione: la “Ruota della Memoria” del 2005, arricchendo il museo a cielo aperto che si sta creando nel borgo Candelara. La famiglia Gentiletti rende omaggio al paese che ha dato i natali all’artista.
Pesaro-Urbino, Candelara: creata la scultura per ricordare il maestro Giovanni Gentiletti.
Dopo tre anni di attesa, finalmente sabato 14 ottobre, alle ore 16.30 in strada San Giovanni nel borgo di Candelara, si inaugura la collocazione di una scultura in rame sbalzato e lavorata con la fiamma ossidrica dal maestro Giovanni Gentiletti. Questa installazione è stata fortemente voluta dalla famiglia Gentiletti, dal Comune di Pesaro, dal Quartiere n. 3 delle Colline e dei Castelli, dalla Pro Loco e dall’Accademia AIIA.
Giovanni Gentiletti, che è nato a Candelara nel 1947, ha vissuto qui con la famiglia vive fino agli anni Sessanta, quando si trasferirono a Pesaro. Giovanni rimarrà sempre molto legato a questo territorio; qui aveva tanti amici, estimatori ed alunni. Tanto è vero che quando realizzerà il suo secondo laboratorio, lo cercherà nel nostro territorio, precisamente nella Valle dell’Arzilla; un bel casolare con un piccolo appezzamento di terreno per fare l’orto. Il suo laboratorio è stato felicemente definito da alcuni una “fucina-studio” (effettivamente Gentiletti è stato un moderno vulcano, che invece dei carboni ardenti usava la fiamma ossidrica per modellare e forgiare i metalli), un luogo pieno di materiale che racconta il lavoro dell’artista. Dopo la sua morte, questa vecchia casa di campagna per qualche anno è rimasta chiusa; la polvere ha ricoperto le sculture ed il tavolo da lavoro. Segue la catalogazione e pulitura delle opere, in maniera da creare un percorso espositivo all’interno della casa per raccontare i diversi periodi artistici di Gentiletti.
Nelle poche superfici libere delle pareti (dove non ci sono appese le sculture) trovano posto i manifesti e le locandine, i libri, le recensioni e gli articoli di giornale vengono raccolti in un piccolo archivio. La moglie Tullia e le figlie Daniela e Ilaria desiderano trasformare il laboratorio in una casa-museo e, con grande sacrificio, la cosa si realizza e nel 2020 entra a far parte nel circuito dei Pesaro Musei.
Durante i lavori di catalogazione e di allestimento, tra le opere lasciate incomplete per la prematura morte dell’artista si ritrova anche questa scultura della serie “Ruota della Memoria”, datata 2005. L’opera, già assemblata, doveva essere terminata negli ultimi dettagli secondo le volontà dell’artista. La famiglia ha accettato immediatamente l’invito di esporre a Candelara la scultura recuperata. Così facendo Candelara può celebrare uno dei suoi concittadini più illustri del XX secolo. Nell’estate del 2005, in occasione della festa “Arti e Mestieri al Castello”, Gentiletti aveva esposto una sua grande scultura chiamata “Porta-Castello” del 2001, opera in seguito rielaborata ed oggi esposta nel giardino del suo laboratorio.
Con questa scultura si arricchisce il museo a cielo aperto, che si sta creando nel borgo storico di Candelara: ricordiamo la grande scultura di Terenzio Pedini, il piatto ceramico di Silvio Craia ed il murale sulla cisterna di Andrea Amaducci. Questo percorso integra l’offerta turistica storica del castello quattrocentesco, della vanvitelliana Villa Berloni e della pieve quattrocentesca (purtroppo chiusa da oltre un anno a causa del terremoto del 2022).
La collocazione dell’opera di Giovanni Gentiletti sarà non solo un omaggio ad un figlio illustre del paese, ma anche un modo per continuare a parlare della sua opera e, soprattutto, per farla conoscere non solo dai pesaresi ma anche dai tanti turisti che raggiungono il borgo delle candele.
Un grazie particolare va all’amministrazione comunale per aver collaborato a questo progetto ed al Centro Operativo per l’istallazione della scultura, alla Pro Loco di Candelara per l’organizzazione della giornata inaugurazione, al prof. Nando Cecini per aver scritto il testo critico del pieghevole a ricordo della giornata e aver portato la sua testimonianza di amicizia con “Gianni”. Ringraziamo inoltre Luciano Dolcini, che ha realizzato le foto del pieghevole: anche lui è un amico storico di Gentiletti, e sin dagli esordi ha seguito il maestro nella realizzazione di pieghevoli e cataloghi. Ringraziamo infine la famiglia Gentiletti per aver concesso il prestito dell’opera.
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