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Modena: il ricordo delle vittime di mafia, in aula nomi e storie dei minori uccisi

Il Consiglio comunale ricorda alcune vicende dei tanti bimbi assassinati, deponendo anche fiori bianchi. In sala pure un video con le testimonianze degli studenti

Modena: il ricordo delle vittime di mafia, in aula nomi e storie dei minori uccisi

C’è anche la storia di Domenico Gabriele, detto Dodò, ucciso “per sbaglio” a 11 anni, nel 2009, durante una partita di calcetto, tra quelle ricordate in Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 21 marzo, dedicata alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. A leggerla il presidente Fabio Poggi che ha sottolineato come le mafie non abbiano mai fermato la propria prepotenza e ferocia nemmeno davanti ai bambini.

Ciro, Antonio, Fabio, Vittorio, Carmela, Domenico, Gioacchino, Gaetano, Giuseppe, Michele, Caterina e Giuseppe, sono gli altri minori commemorati in Aula, morti per vendetta, scambio di identità ma anche per volontà, come nel caso del piccolo Giuseppe Di Matteo (ucciso a 15 anni per ritorsione al padre collaboratore di giustizia) o pure per suicidio, come Vittorio Maglione, toltosi la vita a 13 anni, nel 2009, per non diventare camorrista come il padre. A ogni lettura, da parte del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, del presidente del Consiglio Fabio Poggi e dei capigruppo, ha fatto seguito la deposizione di un fiore bianco in un vaso.

La lettura delle storie è stata preceduta dalla proiezione di un breve video, sintesi delle testimonianze rese al mattino da alcune classi delle scuole medie Carducci e Mattarella, in un momento commemorativo tenutosi di fronte alla stele nell’area verde di via Carlo Alberto Dalla Chiesa che omaggia donne e uomini uccisi dalla criminalità organizzata.

Nel suo intervento il presidente Poggi ha precisato che sono oltre 120 i minori vittime di mafia, “vite innocenti spezzate con infamia. Senza dimenticare quei giovanissimi che si sono tolti la vita per non essere parte di un contesto familiare e sociale di mafia e di violenza“. Il presidente ha dunque ricordato gli oltre centomila bambini e adolescenti che vivono nei Comuni sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata, “in contesti dove le mafie sono radicate e condizionano la crescita delle piccole e nuove generazioni“.

Poggi, però, infine, ha voluto anche evidenziare come gli ultimi decenni siano stati caratterizzati da un “risveglio” di tante coscienze e dall’impegno per la promozione della cultura della legalità e della lotta alla criminalità: “La mafia si combatte e le sue vittime si onorano con la memoria e con l’impegno: la nostra voce, quindi, si trasformi in gesti a sostegno di chi non si vuole rassegnare a vivere in un contesto pervaso dalla criminalità organizzata”.

Al termine della cerimonia l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio per tutte le vittime delle mafie.

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