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Milano, alla Fabbrica del Vapore la mostra di Valentina Chiappini: l’essenza dell’uomo stratificata nell’arte.

“Costruire Cattedrali con la Gioia” è ora esposta e sarà disponibile fino al 11 aprile: un’arte dalle sfumature filosofiche e spirituali.

Milano, alla Fabbrica del Vapore la mostra di Valentina Chiappini: l’essenza dell’uomo stratificata nell’arte.

 

Nei locali dell’Associazione Corte Sconta, alla Fabbrica del Vapore, Via Procaccini 4, Milano, la nova personale dell’artista, nota per la sua ricerca che incrocia l’indagine filosofica e umanistica con una espressione artistica assolutamente originale.

Della sua ricerca, così racconta Valentina Chiappini:Oltre Uomo, cioè il bambino, il ritorno alla purezza, alla semplicità, come un uomo quando nasce Enfant Ubermensch è, secondo me, il concetto principale estrapolabile dalla filosofia di Nietzsche. L’oltreuomo è colui che attraversando il “deserto” della vita si immerge nei suoi stessi abissi per poi riemergerne con forza…È colui che sa andare al di là del bene e del male, del bianco e del nero, come in una scacchiera”.

 

LA MOSTRA:

La mostra prende nome da una delle opere esposte, che ritrae la popolare figura di Mickey Mouse (personaggio, peraltro, dalle qualità innegabilmente apollinee), associata all’immagine di un muro di mattoni in costruzione, sul quale è poggiata una cazzuola da muratore, simbolo esoterico associato alle azioni edificatrici della beneficenza e della bontà attiva. Pertanto, il titolo dell’opera (Costruire cattedrali con la gioia) può essere letto come un riferimento alla virtù della carità, richiesta agli iniziati sulla via della conoscenza mistica (I.Quaroni)

Amatore Sartorio, coideatore della mostra, così anticipa un altro dei lavori esposti (Nosce Te Ipsum) : “Ritengo sia tra i più simbolici di questo viaggio. Desidero soffermarmi sulla potenza della testa rossa di una Tigre raffigurata, non solo per le reminiscenze orientali contenute in essa (occorre ricordare che è di questi giorni il passaggio nel calendario astronomico cinese proprio dall’anno della Tigre all’anno del Coniglio) e alle caratteristiche insite di coraggio, sicurezza di sé e competitività. Mi piace anche ricordare che un caro amico, venuto meno nel 2006, il Maestro Mimmo Rotella, fece delle tigri uno dei soggetti preferiti nel corso della sua lunga carriera artistica”.

 

Note su Valentina Chiappini

Pittrice siciliana di nascita, milanese d’adozione. Classe 1980. Dopo essersi diplomata presso il liceo classico di Siracusa, si accosta a studi artistici, presso “l’accademia italiana” Arte/Moda/ Design (Firenze), dove consegue il titolo di Visual. Successivamente consegue la laurea in pittura presso l’accademia di Belle arti di Brera. (Milano) Seguono esperienze pittoriche, culturali con mostre a New York, Parigi e Città del Messico. Dipinge sin da quando era bambina, sulle superfici più disparate.

Nella preadolescenza scopre una vera e propria passione nello sperimentare un tipo di pittura fatta di segni, suoni, colori e simboli, dove il soggetto principale è il “graffio”.

Maturando nel suo percorso interiore e approfondendo lo studio che affonda le proprie radici nella ricerca esoterica per conoscere sé stessi (nosce te ipsum). Valentina Chiappini, attraverso l’uso di lame, tratta il colore per sottrazione, creando spazi geoasimmetrici, frammentati, talvolta taglienti e destrutturanti di una integrità spaziale.

Dal connubio delle sue passioni nasce questa personale arte graffiante e solo apparentemente primitiva, che se ha origine in epoche lontanissime, quando la testimonianza del passaggio umano era solo un graffio inciso, ora cresce per trasmettere emozioni pure. Una pittura rupestre realizzata sulle pareti di una grotta.

 

Ivan Quaroni, curatore, così presenta la mostra e l’artista:

“Il suo lavoro è caratterizzato da una procedura che prevede molte stratificazioni pittoriche anche delle graffiature e delle combustioni, è un procedimento che accumula pigmento sulla tela come se si trattasse di una sorta di labirinto pittorico che va costruito per progressivi strati. Questi strati funzionano come dei continui ripensamenti e aggiustamenti sulla struttura dell’immagine. Le immagini di Valentina Chiappini sono caratterizzate dalla compresenza di figure e talvolta anche di parole e cancellature. Il primitivo modello era naturalmente la struttura dei dipinti di Jean Michel Basquiat che è stata superata ma che ha lasciato comunque un atteggiamento pittorico in Valentina basato su una costruzione problematica dell’immagine. Questi dipinti raccontano tutti una sorta di percorso personale, l’accumulo di esperienze personali, per questo accumula, pastella, graffia, brucia la tela perchè allo stesso modo sono graffianti e brucianti le esperienze vitali. Un iter che possiamo anche definire filosofico, a tratti anche spirituale, dovuto al ripescaggio della filosofia del Novecento occidentale che parte da Schopenhauer e arriva a Nietzsche; pessimistica, che però aiuta gli esseri umani ad affrontare il caos esistenziale. Quindi “Costruire Cattedrali con la Gioia” è un titolo che abbiamo scelto tra i molti che caratterizzano questi quadri perchè ci dà la misura della pittura come un lavoro di costruzione, un lavoro che non è mai compiuto fino in fondo, di fatto la pittura è un work in progress, così come pure ha questa caratteristica di incompiutezza la procedura con cui l’artista affronta l’arte e la composizione delle sue opere.”

 

Dichiarazione di Pasquale Maria Cioffi, presidente dell’Associazione Culturale Corte Sconta:

“Con questa mostra vogliamo raccontare una sensibilità, una storia. Mi piace dire che Corte Sconta è al servizio dell’arte, perchè è quello che stiamo cercando di fare, è promuovere un’arte diversa, un’arte accessibile. Dopo tante barriere materiali, vogliamo abbattere quelle della conoscenza e del contatto. Per fortuna adesso è possibile nuovamente avere queste mostre, questi momenti di incontro, dove l’arte stimola anche la discussione e ci invita anche a guardare le cose oltre, in maniera diversa. All’inaugurazione abbiamo voluto avere presenti anche gli amici di Pane Quotidiano. Pane Quotidiano è il significato di un senso di angosce e, di dramma interiore, di fatica del vivere che si avverte anche nei lavori di Valentina Chiappini. Pane Quotidiano è l’immagine di una fila per avere da mangiare, che aumenta, che cresce, e quindi dal 2020 ad adesso è in continua crescita e purtroppo ne dobbiamo fare i conti tutti noi. Il compito comune è cercare il senso delle cose: lo fa l’arte, lo fa chi aiuta il prossimo”.

 

Costruire Cattedrali con la Gioia, di Valentina Chiappini, resterà visitabile fino al 11 aprile, nei locali di Corte Sconta, Fabbrica del Vapore lotto -11, Via Procaccini 4, Milano.

 

 Si ringraziano:

  • Amatore Gianluigi Sartorio
  • Corte Sconta
  • Laura Maesano
  • Pane Quotidiano

 

Milano, alla Fabbrica del Vapore la mostra di Valentina Chiappini: l’essenza dell’uomo stratificata nell’arte.

 

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