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Violenza di gruppo su una 16enne: arrestati due giovani incastrati dal DNA

Arrestati due giovani per violenza sessuale di gruppo su una 16enne: incastrati dalle prove del DNA e dalle telecamere di sorveglianza.

Violenza di gruppo su una 16enne: arrestati due giovani incastrati dal DNA

Un grave episodio di violenza sessuale di gruppo su una ragazza di 16 anni, avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 agosto scorso a Rimini. I presunti aggressori, un diciottenne e un diciassettenne residenti a Fano, sono stati arrestati grazie a prove decisive, tra cui l’analisi del DNA.

L’accaduto

La vicenda è emersa quando la minorenne ha contattato il numero di emergenza 113 per chiedere aiuto, dichiarando di essersi sentita male dopo aver trascorso la serata con due ragazzi conosciuti sui social media. Secondo quanto riportato, la ragazza aveva pattuito un incontro sessuale a pagamento, ma una volta in auto con i due giovani, ha cambiato idea e ha chiesto di essere riportata a casa. Invece di ascoltarla, i ragazzi l’hanno minacciata e, dopo averla violentata, l’hanno abbandonata in strada durante la notte

Indagini e arresti

Le indagini sono state avviate immediatamente dopo la chiamata della vittima. I carabinieri hanno esaminato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza nella zona in cui la ragazza è stata lasciata. Questo ha permesso di risalire all’auto utilizzata dai presunti aggressori e al loro itinerario. Tuttavia, è stata la prova del DNA a fornire la conferma definitiva della loro colpevolezza. I campioni prelevati dalla vittima sono stati confrontati con quelli dei sospetti, rivelando una compatibilità quasi totale

I due giovani sono stati indagati per violenza sessuale di gruppo, aggravata dall’uso di sostanze stupefacenti, lesioni personali e spaccio. Le misure cautelari sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Raffaella Ceccarelli per il maggiorenne e dal giudice del Tribunale dei Minori per il minorenne.

La testimonianza della vittima

La testimonianza della ragazza è stata fondamentale per l’inizio delle indagini. Nonostante lo shock subito e l’effetto delle sostanze assunte durante l’accaduto, la giovane ha avuto il coraggio di denunciare l’accaduto. Durante la visita in ospedale, è stata confermata la gravità della situazione: la vittima è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni.

Carabinieri

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